Renzi a Bari: occasione per fare la conta interna al partito
Partirà da Bari, sabato prossimo, il tour il Italia di Matteo Renzi per conquistare la segreteria nazionale del Partito democratico. La manifestazione di presentazione della candidatura del Primo cittadino di Firenze si svolgerà alla Fiera del Levante. E verosimilmente non sarà soltanto un semplice incontro di apertura della stagione congressuale del Pd in Puglia, ma sicuramente sarà anche l’occasione per fare la conta interna al partito pugliese e capire chi sono effettivamente, soprattutto a Bari, coloro che si schiereranno con l’ex rottamatore e quelli che invece rimarranno fedeli alla nomenclatura sopravvissuta alle diverse trasformazioni del vecchio Pci in Pds, poi Ds, fino ad arrivare all’attuale Pd. E la prima cosa interessante da verificare sarà sicuramente l’accoglienza che i vertici pugliesi del Pd riserveranno a Renzi in questo nuovo incontro barese, considerato che in quelli precedenti, avvenuti meno di un anno fa, in occasione delle primarie per la candidatura a premier del centrosinistra alle politiche dello scorso febbraio, lo snobbarono completamente. Infatti, in tali occasioni, a dar manforte alla candidatura del sindaco toscano c’era soprattutto una vasta platea di cittadini non militanti del Pd, mentre erano assenti completamente i maggiori esponenti pugliesi del partito, poiché quasi tutti si schierarono a sostegno dell’allora segretario nazionale, Pierluigi Bersani. Tra coloro che in Puglia nel Pd, alle primarie del centrosinistra per Palazzo Chigi, sostenevano Renzi c’erano solo pochi rappresentanti politici di secondo piano, tanto che a fare da coordinatore di tutta la campagna elettorale regionale renziana c’era un giovane consigliere comunale di Trani, Fabrizio Ferrante, che nel suo Comune non era stato eletto nelle fila del Pd ma con una lista civica. Però, da ciò che è dato a sapere, sabato prossimo lo scenario alla Fiera del Levante, per il debutto pugliese di Renzi, potrebbe essere completamente diverso, perché ad acclamare la sua candidatura alla segreteria nazionale del Pd potrebbe esserci gran parte della gerarchia politica pugliese del partito, a cominciare dal presidente regionale del Pd, Michele Emiliano. Quello stesso Emiliano che, nel febbraio 2012, parlando del sindaco di Firenze, non aveva esitato a dichiarare: “Renzi? E’ andato in bancarotta totale, in default politico”. Ora, invece, il sindaco di Bari, che in questi anni ha ormai abituato il proprio partito a non sorprendersi dei suoi repentini voltafaccia, potrebbe essere addirittura tra i primi grandi sostenitori pugliesi di Renzi nella battaglia congressuale per la segreteria nazionale. Infatti, nelle scorse settimane, il Primo cittadino di Bari, si è già lasciato andare in affermazioni di pieno appoggio al sindaco toscano, dichiarando che è l’unico nei vertici del Pd ad avere le idee chiare e di essere pronto a sostenerlo. Un sostegno, quello di Emilano, sicuramente non disinteressato e, forse, non certo per amor di partito, in quanto il sindaco barese potrebbe aver intravisto in Renzi l’ancora di salvataggio per la sua carriera politica futura. Come è noto, il secondo mandato da sindaco di Emiliano scade nella primavera del 2014, in concomitanza con il rinnovo del Parlamento europeo. E le elezioni europee saranno la sua unica occasione per rimanere sulla scena politica da protagonista, se vorrà poi sperare di ottenere la candidatura a presidente della Regione per il dopo Vendola, considerato ormai che difficilmente potrebbero verificarsi elezioni anticipate per il Parlamento nazionale prima della primavera del 2015. Quindi, è evidente che per sperare di raggiungere l’obbiettivo di un seggio al Parlamento di Strasburgo, serve un forte appoggio nel partito, sia perché l’elezione avviene con la preferenza che per la vastità del collegio elettorale in cui bisogna raccogliere voti, che nel meridione è composto da ben sei regioni. Pertanto il sindaco di Bari, che proprio a causa della sua volubilità ed inaffidabilità politica, non gode evidentemente più delle simpatie della tradizionale nomenclatura del partito, intravvede in Renzi il leader che potrebbe consentirgli di rimanere ancora a galla in politica. Una speranza che evidentemente si basa sul presupposto che, visti i suoi precedenti, l’aspirante neo segretario nazionale non abbia già in mente di scrivere il nome del sindaco di Bari in cima alla lista di coloro da rottamare, in caso di vittoria.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 9 Ottobre 2013