Renzi a Bari per le europee, ma anche per una spinta finale a Decaro
Il premier, nonché segretario nazionale del Pd, Matteo Renzi ha fatto tappa a Bari, dove domenica prossima si gioca una partita politica importante per il centrosinistra locale, ma soprattutto per il suo partito che, alle politiche di un anno fa, proprio nel capoluogo pugliese ha registrato uno dei risultati peggiori di tutta la penisola. Ad attendere per il comizio il presidente del Consiglio dei ministri c’è il sindaco uscente della città, Michele Emiliano, che lo scorso febbraio ha assunto nuovamente la carica di segretario regionale del Pd, ruolo da cui, come si ricorderà, era stato disarcionato dal dalemiano Sergio Blasi nel novembre 2009. Però, per l’occasione, il vero coprotagonista di Renzi sul palco non è Emiliano, ma il candidato sindaco Antonio Decaro, a cui il centrosinistra si è affidato in queste amministrative, per tornare a vincere in città, dopo il clamoroso risultato negativo delle politiche dello scorso anno. “Infatti – spiega uno dei dirigenti pugliesi del Pd presente alla manifestazione barese, Fabrizio Ferrante, renziano della prima ora – il risultato barese delle europee di domenica prossima è sicuramente importante per il Pd, ma è altrettanto importante l’esito delle comunali del capoluogo di regione, da cui si potrà capire anche quale potrebbe essere il trend pugliese per i prossimi appuntamenti elettorali”. E chiarisce: “Primo fra tutti quello delle regionali del prossimo anno”. E ribadisce: “Le amministrative baresi del 25 maggio prossimo saranno un test significativo per il centrosinistra nella città capoluogo della Puglia, ma anche per tutta la regione, visto che ai risultati elettorali di Bari guardano con attenzione anche le altre realtà pugliesi, che considerano il capoluogo una sorta di laboratorio antesignano dello scenario politico regionale”. Poi, sempre Ferrante, ritorna sull’importanza delle amministrative baresi e rileva: “Il candidato sindaco presentato dal centrosinistra, Decaro, è una delle figure migliori che la coalizione barese potesse esprimere, sia per le specifiche competenze tecniche che per quelle amministrative acquisite dall’interessato in dieci anni di impegno politico al servizio della città”. Una figura, quella di Decaro, che Ferrante definisce la “migliore opportunità” che il Pd possa offrire per la successione ad Emiliano alla guida dell’Amministrazione barese, “perché – sottolinea sempre Ferrante – rappresenta la giusta sintesi politica di ricambio generazionale e rinnovamento gestionale del governo cittadino”. Ed a chi, tra i presenti, rileva che Decaro non è un renziano della prima ora, Ferrante obietta che il “renzismo” è un modo di interpretare ed intendere la politica per risolvere i problemi e non una precondizione di schieramento. Infatti, Renzi – spiega sempre Ferrante – rappresenta un fattore di novità nella vita politica nazionale, proprio perché il suo modo d’intendere la politica è di rottura con il passato ed in continuità con il sentire comune della gente. Ed il premier Renzi per essere in sintonia con il sentire del popolo barese che affolla la piazza a fianco al teatro Petruzzelli impronta tutto il suo discorso, fatto a braccio, su quelli che sono i maggiori temi del momento, senza perdere di vista il principale obiettivo per cui è venuto a Bari, ossia quello di tirare la volata finale alla campagna elettorale di Decaro. Un candidato che, a detta di qualcuno, potrebbe vincere già al primo turno, visto i pronostici favorevoli dei sondaggi e l’appeal che il candidato sindaco del centrosinistra suscita sull’elettorato barese a prescindere dall’appartenenza o dalla visione politica di taluni elettori. Infatti, il centrosinistra con la candidatura di Decaro sembra sia riuscito a far passare in secondo piano i malumori accumulati dai baresi in dieci anni di amministrazione Emiliano e, se funzionerà l’effetto Renzi, potrebbe addirittura sperare in una vittoria elettorale senza ricorrere al ballottaggio, qualora il nome di Decaro riuscisse da solo a catturare una percentuale di voti disgiunti, tra gli elettori degli altri schieramenti in competizione, necessaria ad ottenere quel valore aggiunto per superare il 50% dei consensi e vincere, quindi, già al primo turno, per effetto dei voti confluiti sul candidato sindaco. Un risultato che in molti sperano nel centrosinistra anche per affrancare Decaro dai condizionamenti che potrebbe subire qualora, per vincere, sarà necessario il ballottaggio. Però, all’appuntamento elettorale di domenica prossima mancano ancora quattro giorni e, come è noto, in politica anche i tempi brevi possono rappresentare un’eternità, perché proprio nelle prossime ore a Bari si gioca il vero finale di partita, a prescindere dal tifo o dal sostegno che il premier Renzi possa aver apportato a Decaro con il comizio di ieri sera.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 21 Maggio 2014