Cronaca

Residenti in via Da Ponte, ancora senza servizi essenziali

Succede ancora oggi che una piccola comunità di più di un centinaio di cittadini baresi venga trattata in malo modo, peggio dei migranti ospitati in strutture dotate di tutti i ‘confort’ in prossimità delle loro case. Siamo a Palese in via Da Ponte alle spalle dei campi sportivi ‘De Palo’, qui una intera comunità attende da decenni che l’amministrazione comunale Barese si decida a fornire i servizi pubblici  quali gas, illuminazione pubblica e la fogna nera, servizi essenziali nella moderna società civile. Sono veramente arrabbiati questi cittadini, abbandonati da tutte le istituzioni e trovano un po’ di conforto per l’interesse alle loro problematiche solo da parte della Prima Circoscrizione. Questa istituzione, pur nei limiti delle sue competenze, è riuscita a concretizzare qualcosa come per esempio una striscia di asfalto su un percorso pedonale accidentato che consente ai residenti di via Da Ponte di recarsi verso via Napoli. Per i tanti problemi di questa piccola comunità, l’ex Presidente della 1^Circoscrizione Di Liso con il Consigliere Mimmo Lomazzo ed il collega Antonio De Stasio vollero ascoltare di persona le lamentele di questi sfortunati cittadini. A niente, difatti, e’ servita l’azione per cercare di risolvere le problematiche sollevate dagli stessi cittadini, anche nei confronti dell’Amministrazione Comunale per trovare le risorse necessarie per soddisfare i bisogni primari dei residenti. L’illuminazione pubblica  è stato uno dei primi problemi segnalati, un lungo tratto viario non illuminato  di qualche chilometro  è l’unica possibilità per questi cittadini di recarsi in auto a Bari. Unica perché la Ferrotranviaria, con la soppressione di un passaggio a livello e la successiva costruzione di un sottopasso pedonale, precluse per sempre ai residenti di via Da Ponte la possibilità di recarsi in auto a  Bari  attraverso un tratto viario di appena cento metri che sbucava vicino al polisportivo De Palo ed a alla Strada Statale n.16 bis. Fu costruito successivamente un sottopassaggio pedonale che presenta ancora oggi grossi problemi igienici e di sicurezza. L’attuale percorso automobilistico di via Cangiano, dicono i cittadini, è denso di insidie perché di sera è totalmente al buio e trafficato per un lungo tratto da migranti di carnagione scura del vicino Centro richiedenti Asilo (Cara), il rischio di investimento è elevato. Manca ancora la fogna nera, si sfogano i cittadini,  una vergogna per una Città che aspira a diventare Città Metropolitana e manca anche il gas un elemento che qualsiasi piccolo comune del circondario barese assicura da tempo ai suoi cittadini. L’acqua potabile è fornita dall’AQP a tutti i residenti attraverso una piccola conduttura idrica, ormai insufficiente, che passa sotto i binari della Ferrotranviaria e che era stata installata per le esigenze di cantiere dell’Impresa che costruì tutte le abitazioni di via Da Ponte. Oltre a queste legittime rimostranze, i residenti di via Da Ponte hanno lamentato una vivibilità ambientale insostenibile. La comunità è circondata dalle Ferrovie dello Stato a Sud ,dalla Ferrotranviaria  a Nord e, sopra le loro teste, a poche decine di metri atterrano e decollano decine e decine di aerei al giorno. I rumori  sono continui creando un disagio enorme ai residenti che si interrogano sugli effetti deleteri che possono derivarne sulla loro salute. E’ un  dato già acquisito il  nesso diretto fra rumorosità ed aumento della pressione arteriosa. Questa certezza deriva dai risultati scaturiti da una indagine epidemiologica, eseguita recentemente dall’Azienda Sanitaria Locale – Roma per conto del Comune di Ciampino, sede d’un grande aeroporto, su un campione di diecimila abitanti. Cosa fa, invece, il Comune di Bari per tutelare la comunità da questo punto di vista? Perché Aeroporti di Puglia ha sospeso i rilevamenti dell’inquinamento acustico nella nostra zona che oltrepassavano ormai i limiti normativi? E  le Ferrovie dello Stato e la Bari Nord e la stessa Aeroporti di Puglia, hanno presentato al Comune di Bari i piani per il contenimento e l’abbattimento del rumore ,dicono i residenti di via Da Ponte. Gli obblighi ,precisano, sono sanciti nella  legge Quadro sull’inquinamento acustico N°447 del 26 Ottobre 1995 qualora vengano superati i valori in decibel previsti.

A questo punto i residenti, prendendo atto degli sforzi dei rappresentanti circoscrizionali, si appellano ancora a tutto il consiglio comunale perché innanzitutto prenda atto della situazione in cui versano tante famiglie baresi e poi si trovino finalmente le risorse necessarie per incominciare a sanare la situazione deficitaria di servizi e sotto servizi  pubblici nella zona di Via Da Ponte. Per un diritto, si badi bene, sancito dalla Costituzione Italiana…

 

Gaetano Macina


Pubblicato il 6 Aprile 2013

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