Cronaca

Resta ancora rovente il clima tra Emiliano e Nunziante

Alla Regione Puglia il “clima” rovente tra il governatore, Michele Emiliano (Pd), ed il suo Vice, Antonio Nunziante, non accenna a raffreddarsi, dopo la lite della scorsa settimana tra i due, in Giunta, a seguito di una divergenza di vedute sul commissariamento del consorzio Asi (Area di sviluppo industriale) di Foggia, ma forse – sostiene qualche bene informato – anche a causa di alcuni screzi sulle recenti scelte effettuate dal Presidente della Regione per i direttori generali delle Asl pugliesi. Quindi, sicuramente non è solo colpa delle elevate temperature climatiche della stagione in corso (come usualmente avviene di questi tempi per le sterpaglie secche) se si sono infiammati i rapporti tra Emiliano ed il suo vice, nonché assessore al Personale ed anche reggente allo Sviluppo economico, Nunziante per l’appunto, eletto nel 2015 in consiglio regionale con più di ottomila voti di preferenza nella civica “Emiliano sindaco di Puglia”. Infatti, le voci secondo le quali tra i due massimi esponenti di governo della Regione Puglia i rapporti non fossero affatto idilliaci si susseguono da tempo e la conferma che così effettivamente si è avuta ultimamente, quando è circolata la notizia, poi rientrata, di possibili dimissioni dell’ex prefetto dall’esecutivo. Notizia che, per la verità, anche in altre occasioni era stata ventilata, ma poi non c’erano mai stati riscontri, come pure privi di riscontri dettagliati erano rimaste le voci sui rapporti tesi e conflittuali tra Emiliano e Nunziante su talune questioni riguardanti la “governance” della Puglia. Però, questa volta, qualcosa di più e certo c’è sui due esponenti della Regione Puglia ed è che lo scontro si è consumato davanti a tutti gli assessori al termine dell’ultima Giunta regionale, quando tra il governatore ed il suo vice è scoppiata una lite furibonda con parole che sono andate oltre la normale ed usuale dialettica tra le parti, seguite anche da un preannuncio di dimissioni lanciato da Nunziante, ma poi – anche stavolta – non seguite dai fatti. E, quindi, rimaste soltanto come una minaccia. La causa del violento scontro verbale tra Emiliano e Nunziante (che stavolta – a differenza di precedenti casi – non è solo a livello di indiscrezioni, perché ha avuto conferma anche in ambienti regionali vicini ad entrambi i protagonisti dell’alterco), secondo quanto è dato sapere, sarebbe stata la vicenda relativa alla nomina del direttore generale dell’Asi (Area di sviluppo industriale) di Foggia, sulle cui modalità è pure intervenuta l’Anac, ossia l’Autorità nazionale anticorruzione. Le divergenze tra Emiliano e Nunziante, che al momento è l’assessore competente in virtù di reggente della delega allo Sviluppo economico affidatagli dopo le dimissioni, lo scorso marzo, di Michele Mazzarano (Pd) per un presunto gossip giornalistico televisivo e tutt’ora senza un successore – secondo lo stesso bene informato – potrebbero essere sorte sul nome, ma sulla questione molte “bocche” sono rimaste cucite. Ma la vicenda Asi di Foggia – a detta sempre dei soliti bene informati – potrebbe essere stata solo il pretesto del “casus belli” tra il governatore pugliese, che – come è noto – detiene la delega alla Sanità, e l’ex prefetto di Bari che da Emiliano  – sempre secondo voci di corridoio – nel 2015 sarebbe stato trascinato in politica proprio con la promessa di un incarico di peso nel futuro governo della Regione, quale avrebbe potuto essere per l’appunto la designazione a gestire le Politiche sanitarie della Puglia. Quindi, la lite in Giunta per l’Asi di Foggia potrebbe essere stata solo una questione secondaria, in quanto alla base dei diverbi potrebbero esservi invece ben altri presupposi. Ed uno di questi potrebbe essere sicuramente quello  del rapporto fra il presidente Emiliano  e i suoi assessori, che – stante sempre ai “si dice” – troppe volte hanno dovuto subire le decisioni del governatore,pur non condividendole. E facendo, quindi, buon viso a cattivo gioco. Ma nonostante ciò la levata di scudi di Nunziante, sia pur su una questione apparentemente secondaria, non ha ricevuto nessuna solidarietà da parte dei colleghi di Giunta dell’ex prefetto che, pur non dimettendosi, è rimasto comunque sulle sue posizioni di conflitto con il governatore. Infatti, nonostante le certezze delle voci sulla lite e le preannunciate dimissioni dall’esecutivo di Nunziante, quest’ultimo il giorno successivo, vale a dire venerdì scorso, si è presentato puntualmente al suo posto di comando in Regione ed ha smentito categoricamente una sua possibile uscita immediata di scena, a seguito di quanto accaduto il giorno prima con Emiliano. In passato, invece, era capitato che Nunziante, dopo alcune paventate tensioni con il governatore, non si era poi presentato in modo così tempestivo nel suo Ufficio al Palazzo regionale del Lungomare Nazario Sauro e per qualche settimana era stato anche assente dalle riunioni dell’esecutivo. Furono tali assenze solo un “caso” all’epoca? Può darsi. Come solo un “caso” potrebbe essere stata pure questa volta la lite scoppiata per l’Asi di Foggia? Però, se i “casi” sono più di uno, allora è possibile che si sia di fronte ad un indizio di malessere non ancora dichiarato, ma sicuramente presente tra il Presidente della Puglia ed il suo Vice, come confermerebbe il fatto innanzi raccontato. Secondo altre voci, all’origine delle tensioni tra l’ex pm –antimafia e l’ex prefetto ci sarebbero motivazioni di natura prettamente politica, oltre che personali, in quanto Nunziante avrebbe già manifestato ad Emiliano l’intenzione di non volersi ricandidare alla Regione nel 2020 per diverse ragioni. E tale eventuale intenzione avrebbe indispettito, oltre che irritato non poco, il governatore pugliese che la considererebbe come una sorta di tradimento di Nunziante nei suoi confronti, qualora fosse attuata. Sarà vero? Non lo sappiamo. Di certo il clima politico all’interno della maggioranza di centrosinistra della Regione Puglia in questo momento non è dei migliori. E la colpa, altrettanto sicuramente, non è soltanto del caldo torrido ed afoso di queste ultime settimane. Ma, per fortuna, tra qualche giorno scatta la pausa ferragostana ed alla ripresa anche le temperature atmosferiche saranno verosimilmente più miti. Però, non è detto che lo saranno anche quelle della politica pugliese e, in particolare, quella tra Emiliano e l’ex prefetto, ora suo vice, Nunziante. E’per questo, forse, che i “pompieri” della politica pugliese vicini al governatore sono già entrati in azione. E pare che qualche “fuoco” lo abbiano già spento. Anche se, per la verità, gli incendi da disinnescare sono potenzialmente ancora parecchi ed è davvero difficile prevedere come e quando possono scoppiare. E, soprattutto, con quali conseguenze.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 7 Agosto 2018

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