Sport

Resta l’obiettivo di blindare il terzo posto

Il nono pareggio casalingo fa riflettere su un cambio di atteggiamento che serve nelle gare interne

Non si può sempre vincere e questo è un dato di fatto ma talvolta bisogna osare di più in determinate circostanze per portare a casa il miglior risultato possibile. Nella partita di lunedì pomeriggio i biancorossi si sono trovati a passare in vantaggio ad inizio ripresa con gol di Benedetti, sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Bellomo, ma hanno avuto il demerito di non chiuderla e questa volta a cinque minuti dalla fine ad essere letali sono stati gli avversari. Un Bari che però deve fare “mea culpa” per l’atteggiamento troppo remissivo nel primo tempo che ha fatto il pari con quello del primo tempo del Como anche se alla fine di quei 45 minuti disputati contro il Cittadella, i Galletti stavano sfiorando il vantaggio con Benedetti. Tuttavia le gare durano novanta ed anche oltre con i tempi di recuperi e di fronte ci sono gli avversari, specie in questo scorcio finale del campionato si bada più alla concretezza. Però è anche vero che dall’altra parte giocatori come Mirko Antonucci, il quasi omonimo di Mirco Antenucci (cambiano due vocali, “o” e la e”), hanno fatto la differenza mettendo in costante difficoltà i terzini biancorossi, Mazzotta ma anche lo stesso Pucino. Ovviamente questi ultimi due non devono essere il capro espiatorio, anche perché alla fine dei conti il Bari ha mantenuto invariato il distacco dalla seconda, Genoa che ha pareggiato a reti bianche contro quel Sudtirol che resta comunque a sette punti. Al Bari per blindare il terzo posto occorrono due punti nelle restanti tre partite, ovvero Modena in trasferta, Reggina in casa e Genoa in trasferta; invece il Sudtirol, distaccata di sette punti dovrà vedersela contro la Ternana in trasferta ed a seguire in casa contro il Cittadella. ed infine contro il Modena. Insomma, un tour de force dove la spunterà chi avrà più energie mentali oltre che fisiche perché con partite in cui l’episodio singolo, rivisto e riesaminato al Var può spostare l’inerzia in proprio favore o sfavore, bisogna avere sempre la lucidità di poterla ribaltare e crederci sino al triplice fischio. Il merito di crederci sempre la squadra di Mignani ce lo ha sempre avuto, al netto di errori ammissibili per una neopromossa, anche se si è giunti in una fase della stagione che vanno commessi meno errori possibile, con l’auspicio non solo in vista dell’ultima casalinga contro la Reggina (la prossima settimana) ma dei probabili playoff, di invertire il trend casalingo. Un Bari che comunque nel girone di ritorno ha totalizzato trentuno punti, uno in meno del Frosinone già promosso in A e del Genoa che ne ha realizzati trentacinque, ma nel ruolino interno ha totalizzato soltanto sei vittorie, nove pari e tre sconfitte che la proiettano comunque all’ottavo posto, ed ovviamente alla fine dei conti la sommatoria della classifica interna e quella esterna danno il punteggio totale che è quello che più conta. Gli ultimi due pari interni rispettivamente contro Como e Cittadella avranno il loro peso specifico nel poter conseguire direttamente una promozione diretta, anche se alla fine ogni squadra raccoglie ciò che merita ed è fuorviante additare ad errori arbitrali i propri demeriti. Cosa che non ha mai fatto questo Bari neanche lunedì sera al termine della gara dove ha parlato per primo Leonardo Benedetti, autore del secondo gol stagionale e poi mister Michele Mignani che ha detto senza filtri e con schiettezza: “Per me sono due punti persi perché a dieci minuti dalla fine eri in vantaggio. Poi se guardiamo le prestazioni, il pareggio è giusto, ma in questi casi devi avere la forza di portarla a casa. Alla fine si raccoglie quello che si merita. Abbiamo creduto, una volta in vantaggio, di portarla a casa. Poi è vero che l’inerzia non è cambiata dopo il vantaggio. Fisicamente stavamo bene ma le trame di gioco non erano eccellenti. Il lumicino non è ancora spento, ci proveremo fino alla fine. Il Genoa ha un grosso vantaggio ma pensiamo partita per partita, iniziando da Modena”. Una chiosa sul Cittadella: “Sono stati molto aggressivi ed hanno esperienza in B e soprattutto non mollano mai. Noi siamo partiti con nove giocatori che l’anno scorso facevano la C. Volevamo aprire il gioco e sfruttare la corsa dei nostri calciatori offensivi contro Pavan, che era un difensore adattato, e Perticone ma non ci siamo riusciti”. Quest’oggi con ogni probabilità la SSC Bari metterà un tesserato a disposizione della stampa, ma inevitabilmente nella settimana corta che porta alla gara con il Modena, la concentrazione dovrà restare altissima per la posta in palio. Una nota molto bella da registrare ed annotare, si è assistita al termine della partita disputatasi contro il Cittadella: alcuni rappresentanti del tifo organizzato, insieme all’Assessore allo Sport del Comune di Bari, Pietro Petruzzelli, hanno raccolto le bottiglie di plastica lasciate sugli spalti, a margine di un progetto pensato e realizzato con Amiu Puglia e con i consorzi che riciclano la plastica. (Ph. Tess Lapedota).

M.I.


Pubblicato il 3 Maggio 2023

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio