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Riaperto e rinviato il tavolo sul personale, con le solite legnate al “M.A.I.A.”

Dipendenti ‘uber alles’ in Regione Puglia, specialmente dopo l’incontro dell’altro ieri al Dipartimento al Personale su una serie di questioni con, ‘in primis’, la recente problematica riguardante le prospettive di trentuno collaboratori a contratto (co.co.co.) in lista d’attesa al Dipartimento Agricoltura dell’ente. Attorno al tavolo di via Celso Ulpiani c’erano l’Assessore Di Gioia, oltre al direttore della Sezione al Personale Paladino, al componente della Segreteria generale e, ovviamente, all’assessore al Personale Nunziante. E così, dopo lunga discussione sulle opzioni possibili per i co.co.co. che, come detto, travagliano negli uffici sul lungomare, s’è arrivati all’accordo di prorogare il loro contratto per altri quattro mesi, mantenendo al contempo il bando per altri venticinque co.co.co., con l’intesa di rivedersi attorno al tavolo nella prima decade di dicembre. Tutto rimandato, dunque, anche se i problemi negli uffici dediti all’agricoltura rischiano di incancrenirsi ulteriormente col pensionamento di qualche funzionario di lungo corso senza procedere, in vista di novità normative, a soluzioni diverse. Soluzioni, inutile dirlo, che assicurino un futuro lavorativo per tutti i trentuno lavoratori ancora sulla graticola, <<….nessuno escluso>>, hanno precisato lunedì scorso i sindacati confederati. <<Sulle altre richieste da noi avanzate, le risposte sono state abbastanza eloquenti>>, ci ha tenuto a precisare il segretario generale della Funzione pubblica/Cgil Biagio D’Alberto. Che ha discusso in prima persona le questioni sull’incremento delle ore di lavoro dei lavoratori ‘part time’, presenti numerosi nella biblioteca di Foggia e quattro unità nel Nucleo di Valutazione (NVA) a Lecce. Per i quali si procederà all’aumento fino a 30 ore dal primo dicembre di quest’anno, con l’impegno di implementare l’orario già dall’anno venturo. Sulle progressioni verticali, invece, si procederà così come prevede il decreto Madia, vale a dire con una riserva al 20 per cento, mentre sulle progressioni orizzontali, sarà presentata – sempre a dicembre – alle parti sociali la relazione sul piano di rientro dei 19 milioni di debito che pesa sul fondo del comparto. E poi, ha puntualizzato la Fp/Cgil, si ragionerà sulla reale consistenza del fondo (con il tetto al 2016) e sulla stessa sua destinazione, affinché una parte sia finalizzato alle sospirate progressioni economiche. Sull’altra nota non meno dolente della dirigenza, infine, si sta procedendo a una ricognizione che assicurerà finalmente una pesatura dei carichi di lavoro delle strutture dirigenziali. Una verifica a tutto campo che tenga presente, come ormai ci si ripromette da anni all’interno della Regione Puglia, modifiche alla pianificazione interna della stessa dirigenza. <<Abbiamo fatto parecchi rilievi sui sistemi di gestione di controllo, ma anche sulla rotazione degli stessi dirigenti che sono stati ridotti del 20 per cento del loro organico, in ossequio alla normativa che ha consentito il recupero del buco sul fondo del comparto, ma abbiamo anche sottolineato che la riorganizzazione “Maia” ha quasi del tutto eliminato ogni contatto e legame di responsabilità tra governo regionale e periferie, lasciando il personale periferico – ha concluso D’Alberto – senza nessuna indicazione di responsabilità, determinando una mortificazione dei lavoratori per il loro mancato utilizzo, oltre che la dispersione d’un patrimonio umano e la mancata valorizzazione dello stesso, sollecitando l’Amministrazione a risanare questa anomalia ricorrendo ad altre tipologie di lavoro che esaltino le capacità esistenti su tutti i territori>>. Con tanti saluti al grande piano “M.A.I.A.”, modello ambidestro per l’innovazione della macchina amministrativa regionale, affidato un annetto fa dalla giunta Emiliano alle cure dell’Istituto Pugliese di Ricerca (Ipres) per oltre 600mila euri…

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 22 Novembre 2017

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