Rifatti e trasferiti: il destino dei reparti al Policlinico
Un destino singolare, per non dire altro, quello di tanti piccoli ospedali di provincia, come quelli di Grumo Appula e Putignano, riammodernati di tutto punto a spese d’un bilancio sanitario sempre più in deficit e poi chiusi. Sprangati per sempre in nome d’un risparmio che non c’è. Ne parliamo con Francesco Simplicio, dirigente medico all’Azienda Policlinico Consorziale di Bari, dove, nel giro di qualche mese, apriranno una miriade di cantieri e si spenderanno centinaia di milioni di euro per trasferire reparti, sale e unità operative all’avanguardia, rifatte e rammodernate da poco.
”Nascondendosi dietro la necessità imposta dal governo di promuovere azioni per il rientro dallo sfascio economico da loro stessi perpetrato, per incapacità gestionale e soprattutto per favorire gli acquisti per conto degli amici e garantire consulenze ed assunzioni facili col paranoico disegno di internalizzazione, in questi giorni si sta perpetrando un’altra di queste inconcludenti operazioni di taglio. Operazioni che quando le fanno gli altri sono esecrabili”.
Parliamo del Policlinico, vero?
”Certo. Nel Policlinico, reparti e servizi, sale operatorie ed ambulatori, appena ristrutturati, vengono dismessi e nelle migliori delle ipotesi destinati a stanze per il personale. Queste strutture, la cui ristrutturazione è costata una cifra esorbitante che ha inciso notevolmente sul bilancio della Sanità, avevano finalmente dato dignità e rispetto ad un ospedale il cui unico valore era ed è l’elevata professionalità dei suoi operatori sanitari di ogni qualifica. Si erano realizzati luoghi e ambienti degni di servire la popolazione ammalata, con adeguate attrezzature e un discreto comfort che dava una minima dignità alla sofferenza e al bisogno, senza dover emigrare verso il nord o verso il privato. Bene i nostri gestori pubblici, direttori generali e tecnici in testa, in un orgasmo a loro dire ‘risparmioso’, prendono reparti interi del Policlinico, sempre appena ristrutturati e regolarmente pagati ai destinatari dell’aggiudicazione degli appalti, singoli servizi ed altro e li destinano a necessità che nulla hanno a che fare con il soddisfacimento dei bisogni della popolazione che soffre di mancata risposta alle sue richieste di ricoveri immediati e dignitosi, abbattimento delle liste di attesa e rispetto della dignità di uomini e donne che soffrono.
Scusi, dottor Simplicio, può essere più chiaro?
“E allora, per non restare nel vago, come fanno politici e tecnici di loro fiducia, proprio in questi giorni, fra i tanti sovvertimenti in atto all’interno del nostro Policlinico, il reparto di Chirurgia plastica ospedaliera, ristrutturata in maniera tale da poter essere paragonata ad un ottimo ospedale del Nord, se non dell’Estero, con stanze a due letti attrezzatissimi, bagni annessi e tutto ciò che può servire in una degenza umanizzata, viene dismesso e a breve sarà destinato ad ospitare uffici e stanze del personale. Nulla di strano, anzi finalmente Medici e operatori del comparto avrebbero un dignitoso luogo in cui svolgere la parte non assistenziale del proprio lavoro. Ma i ‘testaletto’ con relativi collegamenti a gas medicali e impiantistica sofisticata, i bagni in camera e gli arredi sanitari, che quindi saranno inutilizzati, non sono uno spreco per le casse pubbliche ? I sofisticati impianti di illuminazione dei testaletto diverranno romantici abatjour nelle faticose serate dei Medici? La stessa operazione sciagurata è stata già fatta con un altro reparto dello stesso stabile e nelle ex stanze di degenza. Tutti spazi dove ora si aggirano e lavorano dipendenti amministrativi e personale non impegnato nell’assistenza”.
Insomma, più che una razionalizzazione di reparti e servizi sanitari, è in atto il solito, enorme e scriteriato spreco di risorse?
“Oramai nulla mi meraviglia più in questo caos gestionale, ma da addetto ai lavori, forse non esperto come coloro che prendono queste decisioni futuristiche, non riesco proprio a capire come avviene il risparmio con questi spostamenti alla Rubik. Guardi, sarà anche vero che per la Sanità pugliese è tanto importante costruire, ristrutturare e comperare attrezzature, ma, una volta spesi i nostri sudati soldi, usiamoli bene”.
Francesco De Martino
Pubblicato il 9 Marzo 2011