Rifiuti radioattivi nel parco della Murgia? Una follia…
Ha avuto l’effetto di una vera e propria bomba all’idrogeno, la notizia ufficializzata ieri dei siti dove scaricare le scorie radioattive, in Puglia: decisione adottata ovviamente a cose fatte. Una decisione presa a distanza di anni dalle prime discussioni dell’inclusione di alcuni comuni pugliesi e lucani tra i siti in cui stoccare residui radioattivi. Ferma e netta -…almeno a parole – la contrarietà della Regione Puglia a questa opzione, che dirigerà gli sforzi <<…verso un modello di sviluppo improntato sulla tutela dell’ambiente e della salute sono noti a livello internazionale>>. Non si può imporre, ancora una volta, scelte che rimandano al passato più buio, quello dell’assenza della partecipazione, dell’umiliazione delle comunità, dell’oblio della storia e delle opportunità, sfoggia il capo della giunta regionale Emiliano alla notizia secondo la quale, nella Carta dei siti potenzialmente idonei alla costruzione del Deposito nucleare nazionale, la Puglia è indicata con l’area di Gravina in Puglia coi comuni di Altamura e Laterza per un’area individuata in condivisione con Matera in Basilicata. “Lo Stato e la Regione – ha aggiunto Emiliano – hanno, in quei luoghi, istituito il Parco nazionale della Murgia e il parco regionale più grande, quello delle Gravine, quali presìdi delle biodiversità e simboli dello stile di vita verso cui i pugliesi hanno deciso di andare. Le comunità della Murgia pugliese sono in continuo cammino, in evoluzione costante nel turismo, nell’agricoltura moderna, nella zootecnia basata sul benessere animale, nelle produzioni artigianali che finalmente superano i confini regionali e rendono riconoscibile una storia, una identità vera che profuma di futuro e non può essere sporcata con la parola “nucleare”, incubo del passato”. “Svolgeremo – conclude – tutti gli approfondimenti tecnici del caso, geologici e ambientali, per motivare anche sotto questo aspetto l’incompatibilità di questa scelta irragionevole che contrasteremo in ogni sede”. Una scelta sballata in partenza, insomma, quella del Governo di scaricare rifiuti radioattivi proprio in aree dove la fanno da padrone aree coltivate e grandi parchi, con la leadership nel biologico con oltre 266mila ettari coltivati e 9380 operatori bio, oltre a 299 prodotti riconosciuti tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole e il primato della sicurezza alimentare mondiale. A sfoggiare questi vanti Coldiretti Puglia dopo la diffusione, appunto, della Carta dei siti potenzialmente idonei alla costruzione del Deposito nucleare. “Deve essere rispettato e tutelato il modello di agricoltura – ha spiegato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti – costruito attorno al territorio e alla certezza di sicurezza alimentare e ambientale da garantire ai cittadini-consumatori. Chiediamo una presa di coscienza e una forte partecipazione al tema, dopo le vertenze ambientali che affliggono il territorio dall’ILVA di Taranto alla centrale Enel di Cerano, dalla invasione di foreste di pali eolici a Foggia alle ecomafie, “problemi” che condizionano non solo il reddito e lo sviluppo dell’agroalimentare e del turismo, ma pregiudicano la vita stessa dell’individuo. Coldiretti ha anche sottolineato l’importanza di un processo trasparente per la messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, evitando insediamenti con il riutilizzo e la bonifica di aree industriali dismesse. Anche il parlamentare pugliese della Lega Rossano Sasso ha detto la sua, a proposito dei siti radioattivi dalle nostre parti. “Il Governo ha deciso, come sempre di notte, di dare il via libera alla Sogin per l’individuazione di aree in cui creare depositi di rifiuti nucleari. Il ministero per lo Sviluppo economico e quello dell’Ambiente avrebbero individuato, per ospitare i rifiuti nucleari, anche città d’arte come Matera o città come quella in cui risiedo, Altamura, senza consultare minimamente la volontà dei territori. Nel caso di Altamura, poi, parliamo di un territorio che ha sofferto per anni a causa di vicende legate allo smaltimento dei rifiuti, dove ancora stiamo aspettando da parte del governo nazionale e della regione Puglia la bonifica di vaste aree, il cui inquinamento ha provocato un aumento dell’incidenza dei tumori nella popolazione”. Con i consiglieri comunali della Lega Gallo, Marroccoli e con il segretario della Lega di Altamura, verrà avviata una campagna di sensibilizzazione affinché siano i cittadini a decidere. Del resto partiti in evidente debito di ossigeno a livello governativo in questo particolare momento come M5s e Pd non possono imporre nulla ai territori senza condivisione, soprattutto su temi molto sentiti da tutti.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 6 Gennaio 2021