Cronaca

Rifiuti, sporcizia e discariche a cielo aperto, non cambia niente nelle ex frazioni

Palese e Santo Spirito, come tutte le periferie di Bari, sono afflitte dal problema dei rifiuti sotto tutti i punti di vista. Sporcizia nelle strade, cassonetti sporchi, discariche abusive, abbandono di rifiuti non compatibili vicino ai cassonetti eccetera eccetera… Di chi è la colpa? Secondo Peppino Calandra, titolare di un negozio per abiti a Palese, la colpa è da dividersi in parti uguali fra i cittadini  e l’AMIU. Per quanto riguarda i cittadini, spiega Cassandra ,essi sono colpevoli di non seguire le semplici regole per il conferimento dei rifiuti nei cassonetti sia per quanto riguarda i rifiuti organici che per quelli destinati ai contenitori per la differenziata. Per questo tipo di carenza ,le zone nei pressi dei cassonetti diventano delle piccole discariche urbane dove si trova di tutto :mobili ,elettrodomestici, passeggini per bimbi e, ma sembra veramente incredibile, anche qualche mezza barca lasciata probabilmente da qualche pescatore. Secondo Calandra per questo tipo di problema la causa è da ricercarsi in uno scarso senso civico dei cittadini ma anche dalla penuria di informazioni per un corretto smaltimento. Infatti, a parte qualche raro cartello informativo  sul numero verde dell’AMIU per informazioni sullo smaltimento di rifiuti ingombranti o speciali, l’azienda, non si spreca più di tanto per diffondere  in maniera capillare le regole fondamentali per un corretto conferimento dei rifiuti nelle zone previste per una raccolta veramente differenziata. Secondo Cassandra si dovrebbe cominciare dalle scuole elementari incentivando i bambini con apposito materiale informativo, spot, filmini e quant’altro ritenuto utile allo scopo compreso gadget e piccoli premi .L’opera di divulgazione dovrebbe poi proseguire nelle scuole superiori fino all’università ,un vero e proprio “lavaggio di cervello” ,in questo caso salutare per lo scopo da raggiungere. Anche ai vigili urbani, il nostro informatore tira le orecchie per gli scarsi controlli sull’abbandono illegale di rifiuti e affini, meravigliandosi come mai, con tutte le corse effettuate dagli stessi nella periferia del territorio, non riescano mai a pizzicare qualche incivile che scarica rifiuti tossici e nocivi. Alla ricerca delle cause di degrado, sotto l’aspetto igienico-sanitario per i rifiuti a Palese e Santo Spirito, Cassandra punta ancora l’indice nei confronti  dell’AMIU per quanto riguarda altre questioni legate al problema  rifiuti. Secondo lui l’Azienda non è nemmeno immune da colpe per quanto riguarda la raccolta differenziata affidata alle Ditte Esterne. I cassonetti per la plastica ,carta, vestiti usati e Vetro vengono svuotati ad intervalli troppo lunghi tanto che sistematicamente risultano sempre stracolmi ed i cittadini a quel punto riversano questo tipo di rifiuto a terra o nei cassonetti normali che si riempiono  a loro volta fino all’inverosimile. Ed ancora ,durante l’opera di svuotamento dei cassonetti normali a cura dei mezzi AMIU, molti rifiuti organici e non, cadono per terra e per molte ore rimangono lì fino a che qualche operatore ecologico di buon cuore non si decide a raccoglierli. Un’altra pecca dell’AMIU, prosegue,  e’ il mancato lavaggio con disinfezione dei cassonetti, un problema grave che non va sottaciuto per i gravi problemi igienici che comporta. A memoria, sempre a parere del buon Peppino, nella migliore delle ipotesi, il lavaggio viene effettuato solo in occasione dell’Operazione Bari Pulita ,cioè una volta all’anno. Una smentita dall’AMIU, con dati di fatto, sarebbe auspicabile, afferma infine Calandra. Spazzamento delle strade,  le statistiche ed i dati fantasiosi divulgati da una società incaricata dal Comune di Bari sulla superficie spazzata giornalmente dagli operatori ecologici a Palese e Santo Spirito, vengono contestati dal commerciante .Egli puntualizza che da detta superficie bisogna sottrarre quella di fronte al suo negozio, visto che normalmente è spazzata da lui personalmente e per questo è pronto a produrre diverse testimonianze. L’abbandono dell’amianto, prosegue, è un problema  gravissimo che bisognerà risolvere presto con nuove  regole per lo smaltimento. Regole semplici , non complesse e nemmeno costose come lo sono oggi altrimenti assisteremo per molto tempo ancora a questo odioso fenomeno che ha trasformato le nostre campagne in depositi di eternit. Tanto ,continua Cassandra, alla fine spetterà  sempre al Comune l’onere dello smaltimento dell’amianto. Tanto vale ,disciplinare la materia come per i rifiuti ingombranti ,si eviterebbe così la dispersione di questo materiale tossico-nocivo in tutto il territorio. Per l’assessore Giannini il costo attuale del servizio è pari a 61 milioni di Euro e questo ,dice l’assessore, lascia poco spazio per ulteriori costi per bonificare aree inquinate dall’amianto. C’è dunque chi suggerisce di recuperare le somme occorrenti risparmiando – per esempio – sul costo abnorme della dotazione di motocarri ai singoli operatori ecologici, Si potrebbero,suggerisce, ridurre di numero,1 motocarro per due operatori. In fondo, si dice sempre piu’ spesso in giro, le aree di competenza in molti casi sono adiacenti e non  vaste ed un motocarro  è sufficiente per soddisfare le esigenze operative di due operatori. Calandra conclude invitando tutti gli addetti alla pulizia ed allo smaltimento dei rifiuti ad essere soggetti attivi nel segnalare tempestivamente ai propri superiori tutte le situazioni anomale e straordinarie riscontrate durante i servizio oppure apprese da parte dei cittadini. In questo mondo si favorirà una migliore gestione ed organizzazione da parte dell’azienda per i servizi di igiene pubblica ,quest’ultima, insiste Cassandra, deve pubblicizzare ed attuare al massimo la raccolta differenziata affinchè tutti i cittadini comprendano che la questione interessa innanzitutto l’ambiente ma anche le loro tasche considerato che la Regione ha legiferato recentemente in materia di ecotassa, meno rifiuti in discarica meno soldi da pagare per i Comuni e quindi per i contribuenti.

 

Antonio De Luigi

 

 

 


Pubblicato il 25 Gennaio 2014

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