Cronaca

Rilanciare la promozione delle pari opportunità

Il Patto sociale di genere  della città di Bari ha avviato le sue attività progettuali, dopo aver finalmente ottenuto dalla Regione Puglia il finanziamento necessario, che ammonta a 165mila euro. Il Patto intende rilanciare la promozione delle pari opportunità, nell’ottica del benessere sociale, “in virtù di questo, vogliamo avviare un tavolo di concertazione tra il pubblico e il privato, al fine di individuare sistemi di conciliazione vita-lavoro; predisporre una consulta per la salute e per il benessere delle donne e realizzare un tavolo formato dalle Organizzazioni datoriali, sulla conciliazione dei tempi, la flessibilità dell’orario e la stabilità lavorativa. La città di Bari – ha dichiarato Ludovico Abbaticchio, assessore al Welfare – sta diventando un importante punto di riferimento; una città, il cui Comune si rinnova nell’ambito delle nuove forme d lavoro”. Obiettivo fondamentale del Patto sociale, quello di realizzare un tavolo permanente di partenariato sulle politiche di genere, capace di determinare orientamenti ed accordi tra il Comune di Bari, i sindacati, le organizzazioni imprenditoriali, le ASL e i consultori, al fine di avviare azioni a sostegno della maternità e della paternità, “in particolar modo a sostegno del benessere delle donne. E’ un percorso complesso, ch si fonda su tre linee guida principali: lavoro, salute e benessere. Intendiamo  – ha spiegato Flora Colamussi, presidente della Commissione delle Pari Opportunità e Politiche di genere Legacoop Puglia – applicare e sottoscrivere contratti di lavoro collettivi nazionali, per quanto concerne il lavoro. Per quanto riguarda la salute, invece, organizzeremo sei seminari, da settembre a dicembre, con lo scopo di programmare una consulta, il cui fine non sarà solo quello della salute, ma anche quello di creare una relazione tra i piani e gli spazi di questa città e il piano sociale di zona. Infine – ha concluso il presidente Colamussi – per quanto concerne il tema del benessere, sono state avviate due ricerche. La prima riguarda l’individuazione dei bisogni delle donne impegnate nel terziario, i cui risultati saranno presentati a settembre; la seconda, invece, riguarda l’individuazione dei bisogni di tutte quelle famiglie che hanno dei figli ospedalizzati”. Attualmente, la qualità della vita delle donne è molto bassa, le opportunità di lavoro sono limitate e i riconoscimenti economici sono nettamente inferiori rispetto a quelli di cui godono gli uomini. Queste motivazioni hanno spinto il Comune di Bari, la Legacoop Puglia, le Confcooperative Puglia ad avviare il suddetto Patto sociale di genere, poiché risulta sempre più evidente la necessità di fare sintesi per risolvere problematiche radicate nella società ormai da tempo immemore. “Non bisogna pensare che il lavoro delle donne debba essere sottopagato per legge, non bisogna più chiudere gli occhi dinanzi alle molteplici assurdità presenti nei bandi; non è giusto che una persona impegnata nel sociale venga pagata 300 euro al mese e soprattutto non è più pensabile che a fare le spese dell’attuale crisi sia sempre il terzo settore. Siamo di fronte ad un passaggio epocale, che siamo chiamati a portare avanti con determinazione” ha chiosato Carmelo Rollo, presidente della Legacoop Puglia. Aiutare la conciliazione vita-lavoro, favorire la maggiore armonia nella vita degli uomini e delle donne, garantire un maggiore benessere sociale, sono i principali obiettivi del Piano sociale di genere, atto a denunciare una situazione di disagio sociale tutto al femminile.

 

Nicole Cascione


Pubblicato il 10 Luglio 2012

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