Cultura e Spettacoli

Rino non era solo Gianna e cielo sempre più blu

In molti, sul grande e piccolo schermo, con risultati alterni hanno provato a raccontare Rino Gaetano. Altri hanno rischiato di più provando a fare la stessa cosa su un palcoscenico. Tra questi sono da includere Lidia Cuccovillo e Maurizio Sarubbi, autori e interpreti di ‘A mano a mano… parlando di Rino”, uno spettacolo andato in scena al Piccolo Teatro di Bari Eugenio D’Attoma nell’ultimo fine settimana. La coppia adotta una collaudata formula mista che intreccia cantato e recitato senza dare la possibilità di definire quale dei due elementi faccia da contenitore all’altro. Contrariamente a quel che t’aspetti, Rino Gaetano si  racconta e canta per bocca di donna (la Cuccovillo), la quale si accompagna alla chitarra. In Sarubbi invece si raccolgono le voci dei tanti che conobbero da vicino Rino Gaetano. Voci che si mantengono in costante dialogo col Rino Gaetano più intimo, quello che andava oltre Gianna e il cielo sempre più blu. Nel gioco di rimandi poco a poco prende forma l’aspetto meno conosciuto dell’estroso cantautore calabrese. Questa indagine negli angoli più riposti ha il pregio di restare nel credibile. Perciò non dà spazio a cose come le premonizioni di Gaetano a proposito della propria morte o alla strampalata teoria di un omicidio organizzato dai servizi segreti per liberare il paese dalla minaccia di un uomo che sapeva molto e che ‘cantava’ troppo. ‘A mano a mano…’ cerca altro, per esempio un parallelo tra Van Gogh e Gaetano, tant’è che una riproduzione di ‘Notte stellata’, una delle tele più celebri del genio olandese, campeggia al centro della scena. Ma il parallelo è vago. Sebbene non proprio perfettamente assortita, la coppia Cuccovillo-Sarubbi riesce a definire un ritratto di Rino Gaetano che certamente incontra il consenso della platea. Lo spettacolo si è avvalso anche dei contributi di Monica Angiuli, Maria Pastore e Claudio Farina – Tra i prossimi spettacoli in programmazione al Piccolo è il caso di segnalare : ‘Gestizzie jè fatte’ (sabato 11 dicembre, alle 21:00), ‘Il girone di Ofelia’ (domenica  12 dicembre, alle 18:00), ‘Varietà’ (sabato 18 dicembre, alle 21:00) e ‘Sono persone – Vlora 1991’ (domenica 19 dicembre, alle 18:00). Quest’ultimo spettacolo della compagnia Ventisetteund1c1settatanove ha per oggetto il dramma dei ventimila albanesi che il mercantile Vlora sbarcò nel porto di Bari l’8 agosto 1991. Nella circostanza, il sindaco dell’epoca, Enrico Dalfino, a chi da Roma gli diceva che quelle persone andavano intercettate fuori delle acque internazionale e rispedite indietro rispose con parole passate alla storia : “Sono persone, persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza”.

 

Italo Interesse

 

 

 


Pubblicato il 2 Dicembre 2021

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