Ripartire da una nuova fase per far rinasce la zona rispettando le regole
Il candidato più accreditato a vincere le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato a sindaco alle prossime comunali, Antonio Decaro (Pd), è intervenuto con una nota sulla controversa ed annosa questione dell’area di Punta Perotti, su cui erano stati realizzati i palazzi poi abbattuti nella primavera del 2006, durante la prima amministrazione di centrosinistra del sindaco Emiliano. “L’abbattimento dei palazzi a Punta Perotti – ha dichiarato Decaro – è stato legittimo, come tutte le corti, italiane ed europee hanno chiarito”. E, proseguendo, il parlamentare barese del Pd ha obiettato che “Solo la confisca dei suoli è stata ritenuta illegittima e per questo i suoli sono stati restituiti”. Poi, continuando con le obiezioni, ha chiarito che per lui è importante ricordare che l’abbattimento di questi palazzi è stato il risultato di una lunga battaglia civile e ambientale promossa da cittadini e associazioni. E ciò, secondo l’aspirante candidato sindaco, ha rappresentato una rivincita della città sugli abusi che aveva vissuto. “Chiarita e archiviata questa vicenda – ha osservato ancora Decaro – su cui troppe persone hanno male informato la città, bisogna avviare una nuova fase”. Poi, continuando, ha espresso il proprio parere sul futuro delle aree di Punta Perotti che, secondo lui, devono essere inserite in un più ampio progetto di riqualifica e rinascita del lungomare sud della città. Infatti, il candidato sostenuto dal sindaco uscente alle primarie del centrosinistra, ha pure chiarito che: “Con lo spostamento dei binari, che hanno sempre strozzato quel lato del lungomare di Bari, rendendolo nei fatti poco attrattivo per insediamenti di tipo ricettivo e turistico, noi avremo la possibilità di realizzare, a partire da quella zona fino a San Giorgio, un Parco costiero, ricco di spiagge, attività per il tempo libero, piccole strutture ricettive e servizi per il turismo”. In fine, la nota di Decaro su Punta Perotti si conclude con un commento ed una promessa: “La zona a sud della città – ha dichiarato il neo parlamentare del Pd – ha subìto troppe ferite urbanistiche e sociali e su alcuni fronti, queste ferite sono ancora aperte. Io mi impegno a curare quelle ferite e a far crescere la zona.” Tale nota, poi, si chiude con un ulteriore ed evidente messaggio propagandistico di Decaro ai proprietari delle aree di Punta Perotti, vale a dire ai costruttori edili a suo tempo interessati dall’abbattimento, Matarrese, Quistelli ed Andidero, ai quali fa presente che “Se i presupposti saranno questi, il Comune sarà disponibile ad avviare tutte le interlocuzioni necessarie nel caso in cui, per Punta Perotti lo strumento giuridico della perequazione urbanistica permetterà di costruire oltre l’attuale fascio di binari, nel rispetto delle norme di salvaguardia e di tutela del paesaggio”. Come dire che Decaro conosce già le previsioni del nuovo strumento urbanistico di Bari, Il Pug, attualmente in via di approntamento, per cui inviterebbe questi imprenditori, o almeno solo alcuni di loro, a non vedere la sua eventuale ascesa a Primo cittadino come un ostacolo a loro piani di riqualificazione, ma anche di un nuovo e diverso utilizzo edificatoria di quelle superfici. E, dulcis in fundo, Decaro non ha neppure fatto mancare anche un ulteriore messaggio elettorale con cui chiarisce ai cittadini, ma anche ai costruttori, la sua idea sul destino di quella zona di Bari. “Spero che i proprietari dell’area – sostiene l’aspirante successore di Emiliano – in attesa di qualunque decisione, non sottraggano alla città l’attuale parco attrezzato, ormai diventato un luogo di tutti.” Sullo stesso tema di Punta Perotti è intervenuto successivamente, con una propria nota, anche il candidato sindaco Domenico Di Paola, espressione della lista civica “Impegno civile” e sostenuto, almeno per ora, solo da una parte delle forze politiche rappresentative del centrodestra. “Non si possono continuare a prendere in giro i cittadini” ha dichiarato Di Paola nel suo intervento. E, proseguendo, ha precisato: “La Corte europea ha stabilito che l’abbattimento dei palazzi di Punta Perotti e’ stato illegittimo. Tant’é che sono stati pagati i danni ai costruttori”. E poi ha fornito il proprio punto di vista: “Sono dell’avviso – ha spiegato Di Paola – che in un momento come questo in cui il lavoro e l’occupazione sono le priorità assolute, qualsiasi progetto deve essere considerato tesoro da guardare con estrema attenzione. Chiunque voglia, fare impresa, rispettando le regole ovviamente, deve essere messo nelle condizioni di poterlo fare, perché e’ un modo per creare posti di lavoro, favorire gli investimenti e far ripartire l’economia”. Come dire all’aspirante candidato sindaco del centrosinistra di non difendere ciò che ormai è notoriamente indifendibile, ossia un abbattimento che quantomeno andava concordato con i costruttori, visto i dubbi ed i contenziosi sulla confisca delle aree, all’epoca ancora aperti, ed il futuro di quelle aree non può che avvenire nel rispetto delle regole, prescindendo da come i proprietari di quelle aree intenderanno schierarsi politicamente alle prossime amministrative. E se fosse effettivamente questo il senso del messaggio che Di Paola voleva dare sulla questione di Punta Perotti, più chiaro di così non avrebbe potuto esserlo.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 6 Febbraio 2014