Ripartire dalle certezze il 4-3-3, i leader ritrovati e un’identità ancora da costruire
Dopo il successo sul Padova, i biancorossi cercano continuità sabato 18 ottobre a Reggio Emilia per centrare il quarto risultato utile consecutivo. Caserta sta lavorando all’unità del gruppo e maggiore incisività nei reparti dei suoi giocatori
Il Bari di Caserta riparte da alcune certezze: la prima è il modulo, quel 4-3-3 che ha dato risposte concrete nella vittoria sul Padova e che ha offerto equilibrio anche nei due precedenti pareggi contro Sampdoria ed Entella. Sabato 18 ottobre a Reggio Emilia contro la Reggiana, i biancorossi cercheranno di allungare la striscia positiva, che attualmente conta tre risultati utili consecutivi. Un altro passo in avanti, fondamentale non solo per la classifica ma soprattutto per consolidare un’identità di squadra ancora da definire pienamente. Dopo il successo del “San Nicola” sono trascorsi sette giorni e il gruppo ha ripreso gli allenamenti martedì, con doppie sedute per aumentare il ritmo. Il tecnico Caserta sta lavorando su diversi fronti, ma la priorità in questi giorni è l’emergenza in difesa: dopo l’infortunio del capitano Vicari, resta in dubbio anche Nikolaou. Per il greco si temeva un problema più serio dopo l’uscita anticipata contro il Padova, ma non è escluso che possa quantomeno sedere in panchina. Nel frattempo, Caserta sembra intenzionato a confermare il 4-3-3, capace in corsa di trasformarsi in 3-5-2 o 4-2-3-1 a seconda delle situazioni. Il terminale offensivo sarà quasi certamente Gabriele Moncini, attualmente il giocatore più in forma della rosa, con 3 gol all’attivo. L’ex Brescia ha preso il posto di Gytkjaer all’intervallo nell’ultima sfida e ha offerto una prestazione decisamente più efficace rispetto a un danese apparso ancora lontano dalla condizione ideale. Senza puntare il dito, è evidente che Gytkjaer, pur essendo un profilo importante, finora non ha garantito la prolificità necessaria. Se da alcuni nuovi acquisti si attende ancora un salto di qualità, altri hanno già iniziato a mostrare le proprie qualità. In porta Cerofolini, pur con 12 gol subiti, ha spesso salvato il risultato; in difesa Dickmann è un terzino di spinta con qualche sbavatura ma personalità; a centrocampo Castrovilli, che ha ereditato la fascia da capitano dopo l’infortunio di Vicari, è chiamato a guidare i compagni nonostante il momento personale non semplice, segnato anche da una tragedia estiva. Accanto a lui, Verreth alterna momenti di qualità a pause, ma la base su cui costruire c’è oltre a Braunoder che quando ha giocato ha garantito fisicità e qualche seppur timida verticalizzazione. Il Bari dovrà però dimostrare di saper gestire l’inerzia positiva che si è creata nell’ultima partita. L’obiettivo, innanzitutto, è non perdere in casa di una Reggiana che ha tre punti in più in classifica, ma che non appare fuori portata. Serve però evitare le solite disattenzioni in fase difensiva: le marcature spesso sono risultate troppo leggere e in velocità si è sofferto contro attaccanti rapidi e tecnici. Errori che con più concentrazione si possono limitare, anche con gli uomini attualmente a disposizione. Il gruppo deve trovare compattezza, ritmo e soprattutto un’identità di gioco che, al netto delle prime due gare (contro Venezia e Monza), si è vista solo a sprazzi. I tiri nello specchio della porta avversaria restano pochi, segnale che la manovra è ancora poco fluida. E se gli esterni offensivi come Antonucci e Partipilo, da cui ci si aspettava ben altro, faticano a incidere, è evidente che anche la forma fisica generale sia ancora da rifinire. Entrambi, al pari di altri compagni, stanno inseguendo la condizione ideale. Caserta, comunque, ha già dimostrato nella sua carriera di sapere risalire anche da situazioni difficili. La sua Reggina, lo scorso anno, era stabilmente nella parte sinistra della classifica. Ora con il Bari si ritrova nei bassifondi, ma la stagione è ancora lunga. Le alternative non mancano: Maggiore, ex titolare, può garantire qualità a gara in corso, mentre Darboe ha mostrato muscoli e dinamismo quando chiamato in causa. Tra i protagonisti dell’ultima sfida anche Cerri, bravo a capitalizzare un assist preciso di Dorval, e il giovane Rao, esterno offensivo, che ha parlato in conferenza giovedì, esprimendo il desiderio di trovare presto il suo primo gol in maglia biancorossa, magari proprio davanti ai tifosi del San Nicola. Insomma, il Bari è vivo, ma ora serve dimostrarlo con continuità. La società ha rinnovato la fiducia a Caserta, e lo spogliatoio sembra compatto. La strada verso i playoff è ancora lunga, ma il primo passo resta mettersi definitivamente alle spalle la zona playout. Sabato a Reggio Emilia non sarà decisiva, ma potrà dire molto su dove vuole andare davvero questa squadra. (Ph. T. Lapedota).