Cronaca

Ripristinare il decoro del “Villaggio Trieste”

Il Consigliere di Forza Italia -Domenico Damascelli- ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta Regionale pugliese e all’Assessore alle Politiche Abitative per sapere quali interventi intende intraprendere l’ARCA Puglia per il ripristino dell’illuminazione pubblica, del verde, della viabilità e per restituire il decoro al “Villaggio Trieste” di Bari. Considerata l’indifferenza dell’Amministrazione comunale e il dilagare d’incuria e degrado, i residenti hanno lanciato un appello alle Istituzioni raccolto da Damascelli che nella sua interrogazione ha chiesto <<Di conoscere quali sono le iniziative intraprese dagli organi competenti ed entro quali tempi si vuole procedere alla sostituzione di tutti i pali fatiscenti della pubblica illuminazione con nuovi sostegni e organi illuminanti, a norma di legge, in modo da distribuire vivibilità e sicurezza al quartiere. Inoltre -prosegue il documento- quali modalità di rigenerazione urbana s’intende mettere in campo per ripristinare il decoro del “Villaggio Trieste” modello di convivenza pacifica ed integrazione meritevole della massima valorizzazione>>. Questo quartiere residenziale, costituito a Bari nella seconda metà del ‘900 con l’intento di donare nuove abitazioni a profughi e rimpatriati del secondo conflitto mondiale provenienti da Istria, Fiume , Dalmazia, Balcani, Romania, Grecia, Turchia, Isole dell’Egeo, Africa e Abruzzi; versa da tempo in stato di abbandono che non fa onore al suo status di “Luogo della memoria della tragedia dello sradicamento per motivi bellici”. Dall’estate del 1956, anno in cui il Prefetto di Bari dell’epoca- Mario Carta- consegnò le nuove case, appena ultimate, nella zona della città compresa tra lo Stadio della Vittoria e la Fiera del Levante, la gestione del quartiere è passata prima dal Ministero degli Interni (quindi dalla Prefettura) all’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP) e poi dal 2014 all’ARCA, dopo che la Legge regionale 22/2014 ha istituito l’Agenzia Regionale per la Casa e l’Abitare. Nonostante l’attenzione dei mass media nazionali e internazionali (a dicembre scorso la tv di Stato ellenica ERT ha dedicato al Villaggio un’intera puntata), della Commissione Europea, dell’Istituto Storico “Don Policarpo Scaglarini” per la valorizzazione storico-culturale del sito e le reiterate richieste d’interventi infrastrutturali da parte dei residenti, nulla è cambiato: <<I primi segnali d’incuria sono emersi già dalla gestione IACP -spiegano i cittadini- soprattutto per la carenza di opere di conservazione e manutenzione, deteriorando significativamente lo stato dei luoghi e la qualità di vita del quartiere>>. Dopo il 1973, molti esuli hanno riscattato gli alloggi che erano stati a loro inizialmente assegnati e, conseguentemente, le palazzine si sono dotate di una gestione condominiale autonoma. I proprietari (privati), a questo punto, hanno provveduto, a spese loro, alla ristrutturazione delle palazzine ripristinandone la sicurezza e l’agibilità. Con il successivo passaggio all’ARCA lo stato degli alloggi popolari non riscattati e della viabilità automobilistica e pedonale (strade e marciapiedi), del verde, dell’illuminazione del “Villaggio Trieste è ulteriormente peggiorato. I residenti più volte hanno segnalato la pericolosità dei pali dell’illuminazione pubblica arrugginiti, cadenti e pericolanti. L’ARCA fin’ora ha provveduto solo alla rimozione dei pali malandati, senza però procedere alla loro necessaria sostituzione, lasciando così nell’oscurità il complesso e rendendo precarie le condizioni di sicurezza della zona divenuta teatro di numerosi furti in appartamento. A questo proposito non giova la decisione del Comune di Bari di assegnare le abitazioni libere non più esclusivamente ai profughi e ai loro figli, come stabilito dalle Legge 137/1952, ma a chiunque, senza considerare la destinazione d’uso per cui erano state edificate e trascurando anche i casi di occupazione non autorizzata. Eppure l’ARCA ha sempre dichiarato prioritaria, accanto all’attività edile, quella di gestione, per garantire qualità dei servizi alle famiglie residenti negli alloggi di edilizia residenziale pubblica e riqualificare il quartiere, da sempre aperto al pubblico in transito che s’intensifica notevolmente in occasione della Fiera del Levante e delle manifestazioni organizzate presso lo Stadio della Vittoria. Chissà se richiamato al suo dovere, il Presidente Emiliano, farà quello che avrebbe dovuto fare (e non ha fatto) da Sindaco della città di Bari.

Maria Giovanna Depalma


Pubblicato il 4 Luglio 2017

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