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Ritornano d’attualità alla Regione anche le politiche fittiane?

In Puglia, dopo il recente ritorno in una giunta regionale di centrosinistra di Rocco Palese, già assessore di punta del governo regionale di centrodestra (2000-2005) guidato da Raffaele Fitto, potrebbero ritornare anche alcuni importanti punti programmatici dell’esecutivo fittiano. Infatti, nella seduta di lunedì scorso della I Commissione permanente dell’Assemblea regionale pugliese si è tornati a parlare sulla possibilità di prevedere un rigassificatore a Brindisi. E – come ha ricordato in una nota il capogruppo dell’opposizione di centrodestra di Fratelli d’Italia alla Regione, Ignazio Zullo – inevitabilmente “il pensiero è andato a quando il presidente Fitto aveva messo intorno a un tavolo gli allora premier italiano e inglese, Berlusconi e Blair, per la realizzazione, da parte della British Gas, di un rigassificatore proprio a Brindisi”. “Progetto – ha rilevato poi Zullo – già fatto e approvato, ma gli ambientalisti e quelli del ‘no’ sempre e comunque, scatenarono una polemica” che – come è noto – cavalcata durante la campagna elettorale regionale del 2005 dal rivale di centrosinistra, Nichi Vendola, contribuì alla vittoria di quest’ultimo che poi bloccò il progetto. E adesso la nota giornalista televisiva Milena Gabanelli, intervenendo al Tg de “la 7” con il direttore Enrico Mentana, ha dichiarato: “Vent’anni di politica energetica in Italia mai fatta, con quale colpa di noi giornalisti. Io personalmente so di aver combattuto quando stavano costruendo il Rigassificatore di Brindisi e su questo faccio mea culpa”.  Insomma, Gabanelli ultimamente si è scusata per aver fomentato quella battaglia, riconoscendo che oggi, forse, l’Italia sarebbe stata più autonoma sul piano energetico, se quell’impianto fosse stato realizzato.  Affermazione che subito ha fatto dichiarare all’ex governatore pugliese Fitto: “Apprezzo molto il ‘mea culpa’ e l’onestà intellettuale della giornalista, soprattutto perché ricordo bene gli attacchi che in quel periodo mi furono rivolti, in qualità di presidente della Regione Puglia, per aver approvato il progetto della British Gas”, ma anche di chiedersi: “In Puglia nessun sente lo stesso bisogno di fare ‘mea culpa’ e chiedere scusa” all’intera nostra comunità regionale? Infatti, ad evidenziare che, “dopo aver ridato dignità e attualità al Piano di riordino (ndr – ospedaliero) di Fitto, addirittura ‘assumendo’ in giunta Rocco Palese uno dei protagonisti di quella stagione e di quelle politiche sanitarie, anche le politiche ambientali ed energetiche sempre di Fitto”, azzerate dal suo successore Vendola, “ora tornano non solo di attualità, ma necessarie”, è ancora Zullo con il comunicato innanzi citato e con il quale ha fatto anche presente che “in questi giorni, nel barese come nel leccese” i pugliesi  “paghiamo le scelte sciagurate di Vendola che, insediatosi dopo Fitto, revocò anche la costruzione di due termovalorizzatori che avrebbero permesso la chiusura del ciclo dei rifiuti “ già da tempo. E così, “oggi – ha rilevato ancora il capogruppo del partito di Giorgia Meloni in via Gentile, a Bari – i pugliesi avrebbero avuto una Tari più leggera e vissuto in una regione davvero all’avanguardia sotto il profilo sanitario, energetico e ambientale”. Fatti, questi, che portano Zullo a ricordare che“il tempo – come affermava il filosofo francese Voltaire – è galantuomo”, in quanto “rimette a posto tutte le cose” e, quindi, “oggi – ha sottolineato lo stesso Zullo – le Politiche di quel governo e del suo presidente (ndr – Fitto) sono non solo rivalutate, riaccreditate e forse anche riutilizzate”, per poi chiedersi: “ma quanti danni sono stati fatti e vengono ancora oggi fatti dai governi di centrosinistra?” Ed ancora: “Ma vi ricordate il presidente Emiliano dei primi tempi”, cioè “quello ‘no Tap’ e ‘no Triv’?” Infatti, ha concluso ironicamente Zullo: “E’ grazie a politici come lui che oggi paghiamo prezzi altissimi. E chissà quanti altri ne pagheremo!” Curiosità, quest’ultima, del tutto legittima ed appropriata. Peccato, però, che anche in politica la “storia” non si fa né con i “ma”, né con i “se”. Anzi, guardando avanti piuttosto che indietro, poiché i “mea culpa” politici da recitare per il passato potrebbero essere diversi. E, quindi, non soltanto quello della giornalista Gabanelli sul mancato rigassificatore mancato di Brindisi.

 

Giuseppe Palella

 


Pubblicato il 9 Marzo 2022

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