Riuscire a fare di più e con meno risorse
“Riuscire a fare di più e con meno risorse!” E’ in sintesi l’obiettivo raggiunto dall’Adisu, agenzia per il diritto allo studio universitario, che per il terzo anno dall’inizio della sua attività, chiude il bilancio in pareggio. Nonostante la grave crisi che ha portato ad effettuare drastici tagli ai finanziamenti destinati all’università, imposti dalle politiche governative, in Puglia si è riusciti a non abbassare gli standard dei servizi e dei benefici per gli studenti capaci e meritevoli ma privi di mezzi. “Pur disponendo di mezzi ristrettissimi- sottolinea il presidente dell‘Adisu, Ettore Sbarra- siamo riusciti ugualmente a trovare spazi e modi per risparmiare, con lo scopo di garantire il diritto allo studio ai meno abbienti.” L’Adisu è in Italia l’agenzia che spende di meno in termini di costi per la struttura burocratica riuscendo così a garantire più servizi. Prima della giunta Vendola, la gestione del diritto allo studio era affidata a cinque enti diversi, il vecchi Edisu, uno per ogni ateneo presente sul territorio pugliese; il consiglio di amministrazione di ognuno era composto da dodici persone stipendiate ciascuna con circa tremilacinquecento euro. E’ chiaro che quell’ente per il diritto allo studio, più che concentrarsi sulla finalità per la quale esisteva, ossia utilizzare i soldi pubblici per borse di studio e quant’altro, si preoccupava di spendere per la struttura burocratica, per far vivere l’ente stesso e quanti vi “lavoravano”, attingendo dai fondi stanziati per il diritto allo studio. “Abbiamo organizzato- spiega il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola- una sola agenzia regionale per il diritto allo studio, un organismo snello, e i soldi che abbiamo risparmiato, tanti, li abbiamo messi a disposizione delle borse di studio, delle ristrutturazioni delle case per gli studenti e del diritto a fruire dei servizi culturali”. Un’agenzia che oggi costa sette milioni di euro e che stanzia circa ventisei/ventisette milioni in borse di studio (oltre diciotto milioni), in residenze (circa quattro milioni) e in servizio mensa (circa tre milioni) con un risparmio sui costi di circa seicentocinquantamila euro l’anno, un risparmio che ha dato la possibilità di garantire ottimi risultati nonostante la folle politica di tagli governativa sull’istruzione e lo studio universitario. “Uno studente fuori sede per essere bravo nel suo percorso di formazione e apprendimento- ha continuato Vendola- deve poter frequentare i musei, i teatri, i cinema e deve poter crescere culturalmente. Insomma noi ci siamo occupati sul serio di diritto allo studio, recuperando il senso della ‘mission’ dell’Agenzia per il diritto allo studio e oggi non siamo di fronte ad un annuncio o alla dichiarazione di una buona volontà, bensì siamo di fronte alla presentazione dei risultati già ottimamente raggiunti.” Risultati frutto di obiettivi che l’Adisu si era posta a Maggio e che oggi sono stati raggiunti come: la riqualificazione delle due residenze leccesi ‘Rizzo’ e ‘De Giorni’; il finanziamento di una quota di ristrutturazione del collegio ‘Petrone’ di Bari e il finanziamento del miglioramento qualitativo delle residenze studentesche di tutte le sedi territoriali. “Abbiamo bonificato un settore opaco e abbiamo disegnato una strada dritta- ha concluso Vendola- e credo che l’obiettivo del diritto allo studio oggi sia presente tutti i giorni nelle nostre attività”
Giacoma Barcone
Pubblicato il 23 Dicembre 2011