Cultura e Spettacoli

Roma a Canne: gli alleati pugliesi

A proposito dei tanti alleati romani presenti a Canne, Livio parla di reparti di cavalleria formati da “giovani nobili di Taranto”, mentre Polibio accenna a fanti Iapigi e Messapi. Il primo è un caso insolito : gli alleati romani dell’Italia meridionale erano in prevalenza ‘socii navales’, ovvero fornivano navi. Ma evidentemente i ricchi Tarantini, sulla cui Murgia pascolavano cavalli eccellenti (antenati del Cavallo Murgiano), avevano molta pratica in fatto d’equitazione. Roma – che usava sempre reperire gli alleati in loco –  pensò bene di fare un’eccezione assicurandosi quanto di meglio c’era sul posto. Ma proprio questa considerazione suscita dubbi a proposito della parola di Polibio : Perché cercare alleati lontani (secondo i parametri di spostamento dell’antichità) come Iapigi e Messapi quando la Capitanata era la erra dei Dauni? I casi sono due : o Roma stimava questo popolo inetto alla guerra malgrado il sue sangue si fosse mescolato a quello dell’eroe troiano Diomede, o ne temeva l’infedeltà. Propendiamo per il primo. A differenza dell’esercito romano, quello di Annibale era composto in prevalenza da mercenari e alleati. A questo proposito le fonti parlano di forze africane (Libici, Libi-Fenici, Numidi, Mauri e Getuli), di guerrieri ispanici (tra cui Celtiberi, Lusitani e i celebri frombolieri delle Baleari, soldati armati di fionda), e di Galli (dell’area cisalpina, del Po e della Liguria). Non di Dauni. Tornando a Tarantini e Iapigi, i primi non potevano che essere impiegati ai fianchi della fanteria, all’interno della quale trovavano posto i secondi. Gli Iapigi erano verosimilmente utilizzati in qualità di ‘velites’, uomini di fanteria leggera difesi da elmo e scudo tondo e armati di spada e giavellotto. Quest’ultimo aveva un’asta lunga due cubiti (m. 1,20) e presentava una punta metallica lunga un palmo e martellata sino a diventare così sottile e acuminata da piegarsi al primo impatto contro scudi e corazze; in questo modo il nemico, in caso di colpo andato a vuoto, non poteva riutilizzare l’arma. Circa le modalità di arruolamento, le truppe alleate dovevano prestare giuramento prima di essere affiancate alle legioni. L’arruolamento avveniva in coorti, nuclei di uomini dal numero variabile : 460, 500 e 600 uomini. Questa differenza di effettivi era forse dovuta alle diverse dimensioni delle popolazioni interessate. Gli alleati erano organizzati e armati alla romana. I cavalieri erano pagati meglio dei fanti (ancora Polibio) e il costo delle razioni alimentari era supportato da Roma, mentre le comunità alleate provvedevano al soldo.

Italo Interesse


Pubblicato il 12 Agosto 2016

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