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Romano nuovo assessore di Emiliano? L’Mdp: “No grazie, per ora…”

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), potrebbe essere disponibile subito ad aprire le porte della giunta a un rappresentante di “Articolo 1-Mdp”, la neo formazione politica di sinistra sorta – come è noto – la scorsa primavera dalla scissione del Pd. Ed il nome più probabile che il governatore pugliese potrebbe scegliere nelle fila di quel partito è verosimilmente quello del consigliere brindisino (ex Pd) Pino Romano, attualmente presidente della commissione Sanità. Però, a tirare il freno a mano su un possibile rimpasto di giunta che alla Regione veda l’ingresso di un esponente di Mdp è il capogruppo del partito stesso in consiglio regionale, Ernesto Abbaterusso (anch’egli ex Pd), che con una recente nota fa chiarezza a nome del gruppo sulla ridda di voci che, attraverso i media, sono circolate in questi ultimi giorni circa l’allargamento della giunta pugliese ad un esponente di “Articolo – Mdp” e, in particolare, al consigliere Romano. Infatti, ha esclamato Abbaterusso: “Da parte nostra mai avanzata alcuna pretesa”, precisando di non aver chiesto posti in giunta e, di conseguenza, proposto alcun nome, né di Romano, né di altri. Né tantomeno – ha inoltre sottolineato il capogruppo di Mdp nell’Aula di via Capruzzi – di aver chiesto alcun incontro al presidente Emiliano. “Noi – ha dichiarato ancora Abbaterusso – siamo fermi sulla posizione espressa in occasione della riunione di maggioranza del maggio scorso”, perché “non siamo soddisfatti di come il governo regionale sta affrontando i problemi della Puglia”. Stante a tali motivazioni, il capogruppo regionale di Mdp, continuando con i chiarimenti sulla posizione politica del suo partito, ha dichiarato: “Pensiamo alla necessità di una svolta rapida che affronti e risolva temi come la Sanità, lo Sviluppo, i Trasporti, la Xylella, i nuovi bisogni, la povertà, il lavoro giovanile”. E su questi temi, ha preannunciato Abbaterusso, verteranno gli emendamenti del gruppo di Mdp alla legge finanziaria regionale. Infatti, per gli ex Pd pugliesi “occorre porre fine al governo dell’uomo solo al comando, a Bari come a Roma, e instaurare il governo della condivisione”, perché  “se Michele Emiliano continuerà a fare come Renzi” ignorando le richieste di Mdp, sia sul programma che sul metodo, come – secondo Abaterusso – ha fatto finora, allora ha avvertito il capogruppo: “saremo costretti ad andare per la nostra strada”: E, così, pronostica Abbaterusso: “preparando la coalizione a sconfitta certa alle prossime elezioni regionali”. Se Emiliano invece vorrà cambiare rotta, per i seguaci pugliesi di Pierluigi Bersani, Roberto Speranza e Massimo D’Alema, non ha altro da fare che cambiare metodo, convocando “un tavolo ufficiale in cui si possa discutere di un programma per la seconda parte di legislatura, concordato e condiviso con i gruppi di maggioranza, con le parti sociali e le organizzazioni di categoria”. Per cui il suggerimento di Abbaterusso al Presidente della Puglia è di lasciar perdere le sagre e, quindi, dedicarsi possibilmente di più ad un governo condiviso dell’Ente amministrato dalla maggioranza di centrosinistra uscita vincitrice dalle urne nel 2015. Infatti, ha poi ammonito nella nota l’esponente regionale di questa nuova formazione della sinistra: “Solo se si decide di andare in questa direzione Art.1-Mdp e/o il nuovo gruppo (ndr – “Liberi e uguali”) che fra poco nascerà, sosterrà ancora questo Governo (ndr – a guida Emiliano), valutando eventuali responsabilità dirette”. “Il tutto, ovviamente, – per Abbaterusso – avendo chiaro il quadro politico entro cui si intende operare” e che conclude: “Quindi, per quanto ci riguarda, se ne parli dopo le elezioni politiche, quando la situazione sarà più chiara e si potranno evitare soluzioni pasticciate”. In definitiva, il capogruppo pugliese degli scissionisti regionali del Pd, con quest’ultima affermazione, ha voluto forse far sapere ad Emiliano che, per la nomina del rappresentante di Mdp nell’esecutivo, può aspettare perché il neo partito di Bersani, Speranza e D’Alema vuole prima capire e vedere come si mettono le cose a livello nazionale alle ormai quasi imminenti politiche della prossima primavera e poi valutare il da farsi anche in Puglia. Quindi, se Emiliano ha deciso di anticipare i tempi, come sembrerebbe di capire dalle indiscrezioni circolate negli ultimi giorni nel Palazzo regionale barese del Lungomare Nazario Sauro, scegliendo subito il nome dell’assessore che spetterebbe ad Mdp, onde evitare rischi politici futuri per la sua coalizione di maggioranza, allora deve mettere in conto che prima delle prossime politiche potrebbe trovarsi a sinistra di fronte ad un “No grazie, per ora!” di Mdp. Ed Emiliano, per giunta, non potrebbe neppure sostenere di non essere stato avvisato. Insomma, se il governatore pugliese ha pensato bene, evidentemente, di potersi togliere subito da sotto la “spada di Damocle” di Mdp, con la liberazione immediata di un posto in giunta da assegnare ad un esponente di quella formazione politica, questa volta potrebbe non averci azzeccato. Anche perché tatticismi e strategie di Emiliano sono ormai cosa nota in Puglia, ancor più che a livello nazionale. Per cui non c’è da meravigliarsi affatto se, questa volta, a mettere le mani avanti siano proprio degli ex Pd, amici di D’Alema, che in passato è stato sicuramente tra coloro che nel Pd hanno avuto forse modo di conoscerlo più e meglio di altri.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 6 Dicembre 2017

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