Rossi, come un vecchio artista di strada
Il tempo, quale canaglia. Per gli uomini di spettacolo, poi, una tragedia. Tra chirurgia estetica, millimetri di fondo tinta e denti scintillanti in modo innaturale, è diventato un popolo quello delle star sulla via del tramonto, non di meno ostinate, che nei salotti televisivi espongono la caricatura di sé stesse. Pochi di questi tossici del successo hanno il coraggio di ritirarsi dalle scene. Pochissimi, quelli che proseguono il loro cammino nell’indifferenza ai guasti del tempo. Talora, però, tale atteggiamento, che è testimonianza d’intelligenza e senso della dignità, si volta addirittura in un vantaggio. E’ il caso di Paolo Rossi. Il comico friulano non ha più l’energia debordante dei giorni migliori, eppure il modo perspicace – o più semplicemente, spontaneo – di assecondare questo limite rende i suoi ultimi spettacoli anche più spassosi dei precedenti. Può testimoniarlo il pubblico che sabato scorso ha riempito l’AncheCinema dove Rossi era in cartellone con ‘L’Improvvisatore 2’ (lo accompagnano in questa tournée Emanuele Dell’Aquila alla chitarra e Alex Orciari al contrabbasso). La cifra della comicità di Rossi è rimasta intatta, né poteva essere diversamente. Ciò che è cambiato è il modo di stare sul palco. Rossi, che non è mai stato un Marcantonio, suppliva a questo vuoto di presenza scenica con un’esuberanza fisica e verbale quasi debordante. Ora invece parola e gesto gli si sono fatti meno pronti. Ma questa sopravvenuta lentezza si coniuga meravigliosamente con l’aria un po’ stanca, l’aspetto leggermente trasandato, le guance non rasate e la voce che ogni tanto scricchiola. Il Paolo Rossi di oggi somiglia sempre più a un vecchio artista di strada, appena bevuto, la memoria che rasenta l’amnesia, l’aria distratta, i modi incialtroniti. Il tutto però gli scende così bene addosso che quasi vien da pensare abbia cavato dal cilindro un nuovo modo di stare in scena. Un modo che tra le righe sembra fare il verso allo stesso Rossi. L’insieme delle cose fa di ‘L’improvvisatore 2’ uno spettacolo ben più divertente di quanto fosse lecito aspettarsi. Insomma, a sessantaquattro anni, il signor Rossi continua a sorprendere. Anche perché gli acuti di una capacità d’improvvisazione che ha fatto scuola, per il fatto adesso di fare capolino sbucando da una coltre che dà d’ovattato e polveroso, sorprendono e pungono più di prima. Un successo. – Prossimo appuntamento all’Anchecinema per la corrente stagione di prosa, sabato 16 dicembre. In cartellone, Giancarlo Giannini in ‘Le parole note’. Giannini sarà accompagnato dal Marco Zurcolo Quartet.
Italo Interesse
Pubblicato il 22 Novembre 2017