Cronaca

Rotatoria per Montegrosso: comitati e associazioni sul chi vive

Da anni si accavallano promesse e impegni che, però, non confluiscono quasi mai nella giusta direzione

E’ passato esattamente un anno da quando l’Associazione “Io Ci Sono!” di Andria scriveva a tutte le autorità competenti affinché la rotatoria per Montegrosso, sulla strada provinciale Andria-Canosa gestita dall’Ufficio Strade della Provincia Barletta/Andria/Trani, venisse messa in sicurezza, dopo l’ennesimo incidente stradale. L’iniziativa del Presidente Savino Montaruli riprendeva corpo dopo il risultato ottenuto con la denuncia presentata dinanzi alla Procura di Trani da cui partì la messa in sicurezza di un’altra strada provinciale, l’Andria-Trani. Ma a differenza dell’Andria-Trani, l’Andria-Canosa resta ancora teatro di continui incidenti stradali, anche gravi. Eppure il collaudo della strada era stato effettuato la primavera scorsa senza eliminare la rotatoria, col declassamento a strada extraurbana secondaria, come proposto, appunto, della Provincia Bat dopo il tavolo tecnico svolto in Regione, sempre per risolvere i problemi di sicurezza sulla rotatoria che permette l’accesso alla borgata di Montegrosso, SP n.2 Una proposta accolta dai responsabili e che prevede uno stanziamento da 800mila euro di fondi provinciali per chiudere l’opera principale e consentire di realizzare la nuova rotatoria con accessi alle diverse complanari e, soprattutto, la pubblica illuminazione. Ma le acque praticamente sono sempre state agitate, in quella zona stradale sempre pericolosa. Infatti, dopo il “blocco stradale” che vide per strada il Presidente della Provincia Barletta – Andria – Trani, ma anche il Parroco del luogo e alcuni altri soggetti che, di fatto, fermarono i lavori di rimozione della rotatoria (con le nuove leggi sulla sicurezza oggi sarebbero tutti sotto inchiesta o addirittura già sotto processo ‘per direttissima’ per il reato di blocco stradale) le opere di messa in sicurezza non sono mai state realizzate ed ha prevalso il “tira a campare”, dopo fiumi di parole, di promesse e di chiacchiere spese a più non posso. Ovviamente arrabbiatissimo Montaruli che spiega: “le nostre orecchie ne hanno ascoltate fin troppe di promesse al vento. Personaggi di tutti calibri, di tutte le stazze, di tutte le misure e di tutti i colori sono venuti a Montegrosso a raccontare frottole ed ecco che la situazione, a distanza di tanto tempo, resta immutata mentre chi raccontava ancora balle si trova da tutt’altra parte: tutti affaccendati in cose proprie, ignorando che se dovesse scapparci il morto, nessuno si salverebbe”.

Antonio De Luigi


Pubblicato il 1 Ottobre 2024

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