Cultura e Spettacoli

Rukeli, pugilato e dissidenza

Soprannominato Rukeli o Gipsy e vissuto tra il 1907 e il 1944, Johann Wilhelm Trollmann è stato un pugile tedesco ‘sinto’ (i Sinti costituiscono un’etnia di origine nomade e di lingua Romanì insediata prevalentemente in Germania). Perseguitato dal regime nazista al punto da morire in un campo di lavoro di Wittenberge, Trollmann sarebbe forse diventato campione del mondo della sua categoria, i mediomassimi.  Dichiarato a fatica, campione di Germania il 9 giugno 1933 dopo aver battuto Adolf Witt, otto giorni dopo Rukeli si vide ritirare il titolo dalla Federazione Pugilistica Tedesca per ‘condotta antisportiva tenuta durante il combattimento’. Per formalizzare sul ring il provvedimento, alla fine di luglio dello stesso anno gli proposero di competere di nuovo per il titolo, stavolta contro Gustav Eder , ma a condizione di non muoversi dal centro del ring (la forza di Trollmann era nel saltellare intorno all’avversario, come poi avrebbe imparato a fare Cassius Clay) e di tenere la guardia bassa, pena la revoca della licenza. Rassegnato a perdere, Trollmann si presentò col corpo cosparso di farina e i capelli tinti di biondo. In questa caricatura ariana si lasciò andare al tappeto al quinto round (nel 2003 la Federazione Pugilistica Tedesca ha riconsegnato la corona sottratta a Trollmann settant’anni prima, consegnandola alla figlia del pugile sinto, Rita Vowe-Trollmann). Questa poco nota storia sarà al centro di uno spettacolo, che andrà in scena sabato 27 gennaio alle 21:00, con replica l’indomani alle 18:30, dal titolo ‘IL MIO INV(F)ERNO… vita da zingaro’. Scritto e diretto da Maurizio Vacca e co-prodotto da Sic! ProgettAzioni Culturali e Comune di Gioia del Colle in collaborazione con l’Università della Terza Età di Gioia del Colle, lo spettacolo si affida alle musiche originali dei CFF ed eseguite dal vivo dalla stessa band e all’interpretazione di otto giovani attori emersi dal laboratorio teatrale Chièdiscena, condotto dallo stesso regista.. Quanto all’aspetto musicale, i CFF suoneranno tre brani tratti dalla loro ultima incisione : Il mio inverno, Un paese innocente, Come Fiori (quest’ultimo brano è dedicato a Rukeli). La band utilizzerà poi temi musicali di accompagnamento appositamente composti e destinati ad accompagnare ora cambi di scene e luci, ora a sostegno di talune azioni (le stesse composizioni verranno utilizzate – ci diceva Vanni Laguardia, il bassista della formazione – in un documentario di prossima realizzazione diretto da Enzo Piglionica e che ha per oggetto la città di Stigliano ; nella circostanza torneranno a suonare con i CFF due componenti storici della band gioiese : Nicola Liuzzi e Monica Notarnicola). ‘IL MIO INV(F)ERNO… vita da zingaro’, dunque , non è un’opera rock. Non poteva esserlo, mancandogliene l’esuberanza, e questo per una precisa scelta stilistica. Nelle intenzioni di Vacca, infatti, l’opera vuole fare ingresso  “in punta di piedi”, quasi con rispetto devozionale, in una storia complessa e drammatica, eppure delicatissima, anche pregna di speranza. Lo spettacolo, infine, presenta un aspetto iconografico nel libretto di sala realizzato da Valerio Pastore con la tecnica della graphic novel. L’evento si inserisce nell’ambito degli eventi previsti a Gioia in occasione della Giornata della Memoria 2018 e che avranno inizio sabato 27 alle ore 18.30, presso il Chiostro del Comune di Gioia del Colle, con un convegno dal titolo “Porrajmos. La persecuzione di Rom e Sinti in Italia durante il fascismo”, organizzato da Associazione 21 luglio, in collaborazione con Comune di Gioia del Colle e Sic! ProgettAzioni Culturali. (Porrajmos è il termine con cui rom e sinti indicano lo sterminio del proprio popolo perpetrato da parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale).

Italo Interes


Pubblicato il 25 Gennaio 2018

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