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Ryanair: debito fuori bilancio, fuori controllo e fuorilegge…

 A maggioranza il Consiglio regionale della Puglia ha approvato il disegno di legge che prevede il riconoscimento di un debito fuori bilancio di 12,6 milioni di euro, per dare via libera al trasferimento dei fondi con i quali Aeroporti di Puglia potra’ pagare la compagnia Ryanair, adempiendo al contratto per la promozione turistica.  Il ddl e’ stato approvato con 26 voti a favore, 10 contrari e 8 astensioni, al termine della discussione generale in Aula che ha ripercorso l’iter procedurale dalla fine dello scorso dicembre, quando la Giunta, in presenza di indagini della magistratura relative al contratto di marketing Ryanair, decise di approfondire la questione rinviando l’approvazione della delibera che riguardava il finanziamento per l’anno 2015.  “A dicembre ci siamo fermati per ragioni politiche perche’ – ha spiegato il presidente della Regione, Michele Emiliano – non si poteva dare seguito ad una vicenda prima di conoscere dalla magistratura se, per ipotesi, si sta concorrendo nel reato. Io non ho elementi per dire che c’e’ reato ed anzi mi sento di escluderlo”. “E’ chiaro – ha aggiunto – che abbiamo preso la nostre precauzioni: qua nessuno e’ fesso. E’ chiaro che la delibera non e’ di ratifica di cio’ che e’ accaduto. In questo c’e’ la correttezza del governo regionale”. “Vi stiamo chiedendo – ha detto Emiliano ai consiglieri – di fotografare quello che e’ accaduto. La delibera e’ una cronologia di fatti, nei quali voi non vi assumete la responsabilita’ di ratificare il percorso”.  “Votiamo questo debito fuori bilancio – ha detto ancora – attendiamo dagli uffici giudiziari i suggerimenti che servono, dopodiche’ ci riconvochiamo e discutiamo, una volta conosciuto che e’ tutto a posto o nella malaugurata ipotesi in cui veniamo a sapere che secondo gli uffici giudiziari queste procedure non sono regolari, decidendo cosa fare in futuro”. “Fino a che non abbiamo notizie per interrompere il meccanismo determinato dalla precedente amministrazione noi – ha detto ancora – anche dal punto di vista giuridico, non possiamo cambiare opinione – ha concluso Emiliano – senza, ovviamente, assumerci le responsabilita’ giuridiche che derivano da un eventuale cambio di opinione”. “Vogliamo mantenere Ryanair qui in Puglia, perche’ la riteniamo indispensabile sia all’arrivo dei turisti dall’estero, che e’ la cosa per la quale paghiamo, sia per i nostri ragazzi che vanno fuori, con un effetto indiretto dell’investimento”. “La mia amministrazione ha trovato una situazione molto complessa dal punto di vista procedurale sul rinnovo della convenzione con Ryanair, con in corso un’indagine da parte della Procura. Non abbiamo preso posizione – ha spiegato Emiliano – rispetto alla procedura fatta dalla precedente amministrazione e siamo in attesa di sapere dalla magistratura se e’ tutto a posto o se dobbiamo cambiare qualcosa”. “Pero’ non abbiamo fatto mancare denaro per evitare che Ryanair scappi via, perche’ – ha aggiunto – vogliamo mantenere Ryanair qui in Puglia. E’ un investimento molto grosso, che peraltro facciamo col bilancio ordinario”. “E alla fine il Consiglio regionale ha capito che il presidente – ha concluso Emiliano – ha fatto bene a portare la materia alla sua attenzione e a non a gestirla solo in Giunta”.

 

I grillini alla carica per la decisione del Governatore, che ha addossato ai contribuenti una spesa stranamente non preventivata 

Una storia molto poco chiara sotto diversi punti di vista, che si scarica tutta intera sulle tasche dei contribuenti”, la storia dei finanziamenti regionali a favore della compagnia aerea irlandese monopolista dei voli ‘low cost’ negli scali aeroportuali civili pugliesi. Così la pensano senza girarci troppo intorno i consiglieri regionali del Movimento 5Stelle, membri della I Commissione Bilancio della Regione Puglia, Antonella Laricchia e Mario Conca. Motivo, semplicemente? <>. Insomma, un vero e proprio tiro mancino a scapito dei cittadini pugliesi. La regione, infatti, paga circa 13 milioni all’anno a Ryanair sotto forma di pubblicita’, quando invece si tratta di un lauto aiuto pubblico a una compagnia aerea privata. Aiuti di stato mascherati, quindi e per giunta versati a trattativa privata e molto probabilmente senza regolari fatturazioni in dispregio non solo alla trasparenza, ma anche alle regole della corretta concorrenza. La pubblicita’ che la compagnia irlandese assicura alla Puglia sul suo sito dovrebbe servire a far arrivare da queste parti torme di turisti stranieri, ma la stessa compagnia ha precisato in passato che il 60 per cento dei suoi viaggiatori sono pugliesi che vanno in giro per Italia ed Europa. Grazie a Michael O’Leary (mr. Ryanair) che da dieci anni esatti ha fatto planare anche a Bari – come da qualche anno in centinaia di città europee – i suoi bus alati che realizzano l’utopia del ‘low cost’ spinto: viaggiare in aereo gratis (o quasi). In realtà ai sempre più potenti irlandesi dell’aria – attualmente prima compagnia in Italia con oltre 30 milioni di passeggeri nel 2012 –  interessano solo i loro boeing 737che  sfrecciano a frotte nei cieli di Palese e di Brindisi-Casale. La proposta è onerosa – prendere o lasciare! – ma i risultati sono garantiti. Aeroporti di Puglia si è legata, così, mani e piedi con Ryanair che ha insediato due basi operative (Bari con due velivoli residenti, Brindisi con uno) con questo “strano” contratto di 5 anni che prevede come corrispettivo – da parte di AdP – il versamento 12 milioni di euro l’anno per un non meglio definito “Marketing Service Agreement” a cui aggiungere ulteriori contributi in funzione all’incremento dei passeggeri trasportati. Il progetto esecutivo del “Piano di comunicazione per lo sviluppo del turismo incoming” AdP approvato dalla Regione, è altrettanto parco in quanto a informazioni puntuali e operative. Da AdP scrivono: “Per raggiungere l’obiettivo è necessario utilizzare metodologie innovative. Concentrare le risorse su un unico mezzo….Identificare un mezzo/canale il più vicino possibile al target identificato. Focalizzare su internet la campagna…”. Si investono, insomma, 12 milioni di euro l’anno molto semplicemente passandoli alla società irlandese Airport Marketing Services, di proprietà della Ryanair, che di mestiere fa semplicemente quello di concessionaria della pubblicità del sito web della compagnia. A scorrere i listini presenti online, anche volendo comprare tutti i moduli proposti contemporaneamente, difficilmente si arrivano a spendere 12 milioni di euro. Con questa cifra probabilmente si potrebbe acquisire l’intera proprietà del sito. Ma quello che più desta perplessità, come detto, è la modalità con la quale questa ingente somma passa mensilmente dalle casse della società barese a quelle della Ams. Fatture con oggetto generico “Marketing Services Dec2011” che fanno transitare all’estero i 12 milioni puliti puliti, senza che neanche un centesimo resti in Italia, visto che l’Iva su fatturazione estera non è prevista. Immense zone d’ombra, insomma, che farebbero saltare sulla sedia anche l’ultimo degli impiegati dell’Agenzia delle Entrate…

 

Francesco De Martino

 

 


Pubblicato il 8 Giugno 2016

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