Cultura e Spettacoli

Salieri, ovvero: della diffamazione

Tutto esaurito sabato prossimo al Traetta per uno spettacolo allestito in data unica da Teatro Stabile di Genova/Compagnia Gank. Spiace l’idea che solo centottanta fortunati potranno godere di un appuntamento che avrebbe riempito un Piccini se il più antico teatro cittadino non fosse l’eterno cantiere che è diventato. In cartellone un testo di Peter Shaffer del 1979 affidato alla direzione di Alberto Giusta e interpretato da un cast nel quale spiccano i nomi di Tullio Solenghi nei panni di Mozart e di Aldo Ottobrino in quelli di Salieri. “Amadeus” si ispira ad un’antica leggenda che nel 1830 aveva dato vita a un dramma in due atti di Puskin, ‘Mozart e Salieri’ (messo in musica da Rimskii Korsakoff nel 1898) e che nel 1984 ispirò Milos Forman, autore del più celebre film in tema. La leggenda ha per oggetto la gelosia del compositore italiano Antonio Salieri, maestro di cappella presso la corte asburgica, verso il genio di Salisburgo. Una gelosia che, alimentata inconsapevolmente dallo stesso Mozart attraverso atteggiamenti arroganti e perfino insolenti, si spinge fino al concepimento del delitto. La realtà storica è un’altra : Qualcuno (forse Giovanni Battista Casti, rivale del poeta di corte Lorenzo da Ponte, autore del libretto di ‘Figaro’) cercò di mettere Mozart e Salieri l’uno contro l’altro aspettandosi da un caso montato ad arte ritorni personali. Non vi riuscì. Non di meno rimase in piedi la menzogna che fra i due non corresse buon sangue. Buon musicista e grande insegnante di musica (fra i suoi allievi si annoverano Beethoven e Listz e persino un figlio dello stesso Mozart), non avendo ragione di invidiare chicchessia, Salieri poteva al massimo trovarsi nella necessità di difendere la posizione che aveva a corte. Forse per questo entrò in attrito con Mozart, di qui però a parlare di odio e di vendetta ne passa di strada. Solo che l’idea (falsa) di un Salieri compositore modesto e servo frustrato di regime che, gonfio di livore, rosica vendetta a danno di un privilegiato del Cielo è di quelle che intrigano. Con malizia, Puskin prima, Shaffer dopo, vi si adeguarono. E adesso tocca ad Alberto Giusta colorare di negativo Salieri. Ma il regista intende conferire simpatia a un personaggio in fondo patetico e che, ridotto ad un rottame, si adatta a mettere in giro la madre di tutte le menzogne pur di entrare nella Storia dall’ingresso riservato a Caino, a Bruto e agli altri celebri assassini. Per fare questo si affida alla verve e all’ironia del talentoso Solenghi. Accanto a Solenghi e Ottobrino si muovono in scena Roberto Alinghieri, Arianna Comes, Davide Lorino, Elisabetta Mazzullo e Andrea Nicolini. Scene e costumi di Laura Benzi. Luci : Sandro Sussi.

Italo Interesse

 

 


Pubblicato il 5 Febbraio 2015

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