Primo Piano

Salta di nuovo il tavolo sul fondo dirigenza e riorganizzazione degli uffici

Ribollono questioni urgenti concernenti il personale dipendente della Regione Puglia che, assai stranamente, vengono rinviate dai dirigenti e capi area preposti ad adottare le decisioni del caso di mese in mese, come se nulla fosse. E dopo essere state addirittura accantonate per anni, ora si decide di rinviarle nuovamente, visto che il tavolo di concertazione in agenda di amministratori e sindacalisti l’altro ieri e oggi, è già saltato e rinviato, a quanto pare, al mese prossimo. Ci riferiamo – e ce siamo occupati abbondantemente su queste colonne nei giorni scorsi – alla riorganizzazione di uffici e servizi dell’Ente, ma anche al fondo destinato alla dirigenza regionale. Un problema tornato anch’esso improvvisamente in primo piano dopo essere rimasto all’angolo per almeno cinque anni, con una missiva vergata il 13 ottobre dai sindacati Direr, Cgil, Cisl e Uil. Sono state, infatti, proprio le maggiori sigle sindacali a indirizzare una breve, ma puntigliosa nota rivolta alla dirigente del Personale in cui i segretari aziendali hanno riproposto all’attenzione della dottoressa Domenica Gattulli i punti da porre senza perdere altro tempo al tavolo della concertazione di via Celso Ulpiani. Si parla dall’applicazione dei provvedimenti approvati dalla Giunta Regionale ben tre anni fa e rimasti, come detto, lettera morta. Delibere importanti (nn. 2970 e 2971) che concernono la riorganizzazione di uffici e servizi dell’Ente guidati dai 209 dirigenti pugliesi, che poi in realtà sarebbero di fatto 150, se si sottraggono i cinquanta ‘ad interim’ e i nove esterni. Ma in cima ai problemi posti dai rappresentanti sindacali c’è la ricognizione e utilizzo dei residui del fondo – dirigenza, soldi destinati a rimpinguare le buste paga degli stessi dirigenti, mai liquidati dal lontano 2008. Fondi, beninteso ammontanti a oltre 4 milioni di euro che, trascorsi inutilmente i termini concessi dalla legge, adesso rischiano di andarsene in fumo a causa della prescrizione, con tanto di eventuali responsabilità amministrative e contabili. Fondi che i vari segretari aziendali delle maggiori organizzazioni sindacali hanno deciso di rimettere in primo piano, lamentando “…il perdurare dell’ingiustificabile inerzia da parte delle strutture preposte nel dare attuazione ai provvedimenti giuntali nn. 2970 e 2971 del 28 dicembre 2010 (parametrazione delle strutture dirigenziali) attese, tra l’altro, le eventuali responsabilità che deriverebbero dalla perdita o riduzione delle risorse contrattuali già previste nel fondo della dirigenza”. Tutto questo senza scordare, si legge ancora nella nota spedita anche al Governatore Vendola, il “continuo stillicidio del numero dei dirigenti e un preoccupante e proporzionale incremento di incarichi ‘ad interim’ in assenza di un piano assunzionale che tenga conto delle graduatorie ancora valide del concorso concluso nel 2009”. Problemi non facili da risolvere, dunque, con un paio di deliberazioni adottate dalla giunta Vendola nel lontano 2010 che, pur interessando –come detto e ripetuto… –  fondi destinati agli stessi dirigenti ed ammontanti a oltre 4 milioni e mezzo di euro (in bilancio e mai distribuiti) continuano a ballare nell’indifferenza ostentata da amministratori che, evidentemente, si ritengono al di sopra di tutto e tutti. O più semplicemente, legibus solutus….

 

Francesco De Martino    


Pubblicato il 29 Ottobre 2014

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