Salute, amore, lavoro. Il telefono scotta
Tre giorni fa un call center di Taranto ha annunciato di essere alla ricerca di operatori esperti in cartomanzia, con una prospettiva di guadagno tra i mille e i duemila euro mensili… La notizia ha destato l’indignazione dei vertici sindacali locali. Quello della cartomanzia telefonica è sconcio diffuso da tempo e non soltanto in Italia. Il mercato è pieno di Agenzie che reclutano gente senza età in possesso di esperienza ‘nel settore’. La verifica di tale esperienza è affidata a responsabili d’Agenzia che ascoltano le prime telefonate (basta poco a costoro per capire se l’operatore sa o non sa offrire al cliente ‘l’impressione’ d’essere del mestiere). Si guadagna una decina di centesimi al minuto, mentre la telefonata frutta all’Agenzia tra i sessanta e gli ottanta centesimi al minuto, pagabili con carta di credito. Questi call center funzionano giorno e notte, si lavora quando e quanto si vuole, non esistono vincoli, il pagamento è senza ritenuta d’acconto. Cose che si commentano da sole. Se già è lecito dubitare della credibilità della cartomanzia, come in generale di ogni altra forma di divinazione, è il caso di lasciarsi incantare da responsi ‘via cavo’? Per chi ritiene la cartomanzia un’arte, essa è impensabile al di fuori di regole e rituali. Per esempio la consultazione non può prescindere dal fatto che sia il consultante a ‘spezzare’ il mazzetto (e con la sinistra, si badi bene) e che le carte impiegate siano sempre le stesse, magari anche vecchie di anni. Condizioni, queste, impensabili per telefono. Peraltro il telefono spegne la possibilità del contato visivo, che per la cartomante esperta diventa valore aggiunto in cui trovare conferma delle intuizioni venute dalle carte (ma qualche agenzia disposta a metterci la ‘faccia’ si sta organizzando per consultazioni via skype, viber e whatsapp). Questi tuttavia sono dettagli per la gente comune, amante di tutto fuori della verità. ‘Consumatori’ seriali, i consultanti non si fermano al primo oracolo, ne consultano più d’uno. Si fermano solo quando hanno trovato quello ‘buono’ (da cui torneranno ripetutamente), ovvero la cartomante che ti edulcora anche la verità più amara, quella che sa smussare ogni spigolo, che ti rivolta le cose in modo da metterne in luce il lato migliore, quando non arriva a raccontare – avendolo fiutato – ciò che rappresenta il sogno del cliente. Perché al popolino si può anche togliere il pane di bocca, troverà come sopravvivere. Ma se gli si estirpa la speranza… Le cartomanti regalano l’illusione, tutto qui. La quale truffa per telefono può riuscire anche meglio. E’ il caso di ricordare che l’art. 121 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza vieta il “mestiere di ciarlatano”, denominazione sotto la quale si comprende “ogni attività diretta a speculare sull’altrui credulità o a sfruttarne o ad alimentarne l’altrui pregiudizio”.
Italo Interesse
Pubblicato il 13 Luglio 2018