Cultura e Spettacoli

Salvatore si trasferì a Bari e…

La cartapesta è un materiale povero in uso già dal Cinquecento e realizzato riducendo a poltiglia carta (ma anche stracci) intrisa di un materiale legante, come oggi la colla vinilica ; anticamente si usava colla di farina o di pesce. Alternativa a stucco e legno, la cartapesta ha il pregio della leggerezza, per cui si presta assai bene alla realizzazione sia di cose piccole come maschere, burattini e statuine, che di manufatti imponenti come i carri carnevaleschi. La Puglia può vantare un’eccellente tradizione in fatto di cartapesta : nelle botteghe di  Massafra, Putignano e di molti centri del Salento operano Maestri di fama internazionale. Di questi talenti Bari ne ha visto uno nel secolo scorso. Ne dà conferma un noto scrittore locale : In un passo di ‘Né qui né altrove. Una notte a Bari’, quinto romanzo di Giancarlo Carofiglio, edito da Laterza nel 2008, si legge di uno scultore salentino, Salvatore Bruno, particolarmente versato nell’arte della cartapesta la cui bottega si apriva al civico 240 di via Putignani, a Bari. Salvatore Bruno era nato a Lecce il 7 dicembre 1893. Nella sua città, quando aveva otto anni, cominciò ad apprendere i segreti della cartapesta frequentando la bottega di Achille De Lucrezis. Più avanti si perfezionò a Roma, presso l’Accademia di Belle Arti. Al rientro, assieme al fratello Carmelo, aprì una bottega a Lecce. Ma all’età di quarant’anni, forse insoddisfatto dei risultati raccolti nella città natale, si trasferì nel capoluogo. Il cambio dovette portargli fortuna perché è dal 1933 in poi che le chiese di Bari e del barese cominciamo a riempirsi delle sue opere. A Bari la chiesa di San Rocco, in via Sagarriga Visconti, è quella dove Bruno ha lasciato la maggiore traccia di sé : quattro altorilievi raffiguranti Sant’Anna, Sant’Antonio, Sacro Cuore di Gesù e Santa Rita. Diverse opere (Misteri) di Salvatore Bruno vengono portate in processione il Venerdì Santo in più località del barese ; la maggior parte di queste opere, ben cinquanta pezzi inventariati, appartiene a famiglie di Valenzano. Alcune statuine di Bruno compongono il presepe della Basilica di Santa Maria del Pozzo a Capurso. Da segnalare, a Manfredonia, gli altorilievi che ornano le lunette delle nicchie della cappella cimiteriale di San Francesco. Qualcosa di Bruno si trova anche all’estero : Sculture e Misteri del Venerdì Santo sono conservati in una chiesa di Malta, dove l’artista salentino operò nel 1964 ; una statua di San Luigi, realizzata nel 1934, è a Beida, in Libia. Del poco della produzione del Maestro Bruno rimasto nella terra d’origine si ricordano due statue, una della Madonna di Lourdes e l’altra di Bernadette, entrambe risalenti ai primi anni trenta e conservate nel Santuario di Pulsano. Salvatore Bruno fu anche restauratore ; in questa veste si distinse rimettendo a nuovo il soffitto del Teatro Curci a Barletta. – Nell’immagine, Salvatore Bruno in età matura ritratto nella bottega di via Putignani.

 

Italo Interesse

 


Pubblicato il 7 Dicembre 2021

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