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San Girolamo: quei palazzoni sono sempre più pericolosi

Cominciamo dai tempi ‘morti’, quelli che, oltre a costare un mucchio di soldi pubblici senza che paghi mai nessuno, rendono estremamente pericoloso qualunque cantiere. Specie se parliamo di centinaia di alloggi popolari e per di più all’interno di un quartiere densamente abitato. Insomma, sono trascorsi tre anni da quando a San Girolamo il megacantiere per costruire ben centosei case popolari è stato abbandonato dalle ditte appaltatrici; poi sono trascorsi quasi due mesi da quando sono state smontate impalcature e ponteggi, lasciando un enorme ‘mostro’ di cemento in stato di abbandono (guardare le foto, per rendersene conto) e in più un altro anno, dopo la risoluzione del contratto di appalto, che si attende la nuova gara per quelle case popolari alla periferia della Città di Bari. E dire che a giugno dell’anno scorso al tavolo del Palazzo del Governo di Bari, per parlare di tutto questo, c’erano Arca/Puglia) stazione appaltante, Prefettura e gli altri enti pubblici interessati, vale a dire Comune di Bari e Regione Puglia. Eppure ancora oggi, come detto, si registra solo e soltanto l’immobilità più indisponente e assoluta: un megacantiere in sospeso da tre anni (trentasei mesi precisi a luglio prossimo) per colpa di fallimenti e commissariamenti conditi dal crollo d’un palo della luce e calcinacci che hanno colpito una bambina, per fortuna senza gravi conseguenze. Il tempo passa, i costi lievitano e di quei lavori se ne parla solo su siti e giornali locali, mentre l’amministratore unico dell’Agenzia Regionale della Casa e dell’Abitare (Arca/Puglia) Giuseppe Zichella si dice ottimista per la ripartenza, invece i tempi come detto languono. E intanto? Impalcature tutte smontate, calcinacci cadenti ma della auspicata riapertura del cantiere manco un’ombra. <<E adesso, che succederà senza protezioni e senza impalcature, non è ancora più pericoloso? Visto che non essendoci un guardiano ed essendo terra di nessuno, i ragazzini del quartiere potrebbero entrarci e affacciarsi dai piani alti di quelle palazzine lasciate a metà: chi controlla, Zichella dov’è? E soprattutto, non avevano detto che entro fine aprile avrebbero rifatto la gara per i progetti e riprendere finalmente i lavori?>>, lamentano alla nostra redazione i residenti, evidentemente preoccupati dei ritardi, ma anche della solita (…e ben conosciuta) politica degli annunci messa in atto davvero da troppo tempo da enti, dirigenti e agenzie regionali.

Francesco De Martino


Pubblicato il 13 Maggio 2021

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