San Nicola Pellegrino, lo ‘stolto in Cristo’
Gli stolti in Cristo sono asceti o monaci russi che abbandonano la sapienza umana per scegliere la "sapienza del cuore"
San Nicola Pellegrino, oggi patrono di Trani, dove morì nel 1094, era un pastorello greco nato a Stiri in Beozia nel 1075 la cui accesa spiritualità trovava sfogo nel grido: Kyrie Eleison! che egli ripeteva di continuo, ossessivamente. Questa curiosa e un po’ compulsiva espressione di fede gli procurò non pochi guai. Nella Chiesa ortodossa egli è considerato uno ‘stolto in Cristo’. La ‘stoltezza in Cristo’ è una particolare forma di ascetismo una volta assai radicata nella Russia ortodossa. Gli stolti in Cristo sono asceti o monaci che abbandonano la sapienza umana per scegliere la “sapienza del cuore”. Ancor oggi sul territorio russo suoi rappresentanti si aggirano per le città vestiti di stracci, mortificando il corpo attraverso digiuni e lunghe veglie e dormendo all’aperto o nelle case di chi offre loro ospitalità. Il loro comportamento differisce a seconda delle situazioni: in mezzo alla folla simulano pazzia e trattano a male parole chiunque, ricco o povero che sia, mentre in privato sono calmi e assennati e non disdegnano di offrire aiuto, il più delle volte sotto forma di consiglio. Ritenuti capaci di miracoli e di prevedere il futuro, sono trattati con il più profondo rispetto. In altri casi però sono anche oggetto di pubblico disprezzo (che non disdegnano, quando addirittura non cercano, considerandolo un ulteriore mezzo di ascesi). Testo fondamentale per questa peculiare forma di ascetismo è la Prima Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, in cui è contenuta una dichiarazione di intenti : “Noi siamo gli Stolti per la causa di Cristo … noi siamo deboli … reietti… soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo… Ci affatichiamo con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti … Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti…” Attraverso l’ostentazione di una finta stoltezza, le persone che si richiamano a questo modello denunciano i limiti della sapienza e dell’intelletto umano, la fatuità di ogni tipo di ragionamento basato sulla razionalità. Tale movimento ascetico ebbe inizio nelle città. Due i luoghi dove il fenomeno si manifestava pienamente: la chiesa e la piazza. Nella prima lo Stolto era solito ritirarsi, sovente in solitudine, in preghiera, nella seconda svolgeva invece la propria vita sociale, fatta sì di pazzia simulata ma anche di carità verso gli strati sociali più umili e bisognosi. Gli stolti in Cristo godevano inoltre di uno status particolare che permetteva loro di esprimersi come meglio credevano persino con le più alte cariche dello Stato senza che potesse venir loro inflitta punizione alcuna. Esemplare a tal proposito fu il rapporto che si instaurò tra Ivan il Terribile e lo Stolto San Basilio il Benedetto, il quale non esitava ad ogni piè sospinto a giudicare e persino inveire pubblicamente contro lo zar. Ma nel 1722 Pietro il Grande emanò un decreto in cui, dipingendo gli Stolti come degli ipocriti, veniva dato mandato alla polizia di arrestare chiunque fosse stato sorpreso a “simulare” nei luoghi pubblici. Ugualmente, il fenomeno sopravvisse. E sopravvisse persino durante il periodo sovietico, non escludendo le donne, come dimostrato dal caso di Matrona La Cieca (1885-1952), oggi venerata come Santa dalla Chiesa ortodossa russa.
Italo Interesse
Pubblicato il 9 Novembre 2023