Cronaca

San Paolo: la rotatoria dei desideri diventata incubo

Siamo nel lontano 1998, quando il Ministero della Sanità, approva con Legge n.448 del 23 dicembre finanziamenti per interventi di riorganizzazione e riqualificazione del sistema sanitario nei grandi centri urbani. Tra questi sussiste il progetto “SISAPU” Sistema Sanitario Pugliese a sua volta lo stesso viene diviso in ‘SISATA’ e ‘SISABA’, cioè: Sistema Sanitario Taranto e Sistema Sanitario Bari. Al capoluogo pugliese vengono individuati due bersagli: Ospedale ‘Di Venere’ e Ospedale ‘San Paolo’ in special modo la sicurezza delle infrastrutture per il raggiungimento dei plessi ospedalieri. Tutti coperti finanziariamente dal Ministero competente. Passano gli anni, ma in special modo per l’Ospedale ‘San Paolo’ non si vede la luce, mentre per il progetto di Taranto si va a gonfie vele e per il ‘Di Venere’ i lavori proseguono. Cos’è successo al progetto dell’ospedale ‘San Paolo’ o precisamente all’allargamento e rondò di Strada Caposcardiccchio? Ad essere precisi, la strada che permette di arrivare all’ospedale San Paolo, è ubicata su due comuni, quello di Bari e quello di Modugno e per di più sul terreno dove devono effettuarsi i lavori, sussistono delle particelle di terreno che necessitano di procedimenti espropriativi. Bene, cioè male perchè procedure normalmente complesse, ma ripetitive e quindi di normale amministrazione in enti comunali come quelli di Bari e Modugno, sembrano rallentare e poi bloccarsi. Strano, ma è così. Quello che ferma questi lavori, sono l’esproprio di alcune particelle di terreno che sembrano non rintracciabili o intoccabili, anche se l’opera è di pubblica utilità. Inizia uno scaricabarile da parte delle due amministrazioni: “tocca a te, no tocca a me” e ancora oggi, non si sa perché non si riesce a espropriare. Eppure negli anni sono stati chiesti e richiesti dal Comune di Bari progetti e relative mappe catastali per questi lavori, (il primo risale al 2008), e ogni triennio, a ogni scadenza, veniva sempre riportato nel bilancio triennale dei lavori pubblici la somma di 3 milioni e 200 mila euro per “allargamento e rotatoria” Strada Caposcardicchio. Intanto, mentre continua il passa-responsabilità per l’esproprio tra Comune, Provincia e Comune di Modugno, si pensava che tutto finisse nel 2015 quando sindaco a Bari diventa Antonio Decaro, a tutti gli effetti Sindaco Metropolitano e quindi responsabile anche dei comuni e dell’ex Provincia. E mentre il sogno non si avvera, mutano i contorni della scena: dal progetto del 2008, in quella zona del rondò, si autorizza a costruzioni e quindi a variazioni al progetto iniziale. Infatti nel 2014 al Terzo Municipio discutono d’un nuovo progetto della rotatoria, sembra che qualcosa si muova, però a muoversi sono solo i numeri dei residenti con l’aumento di abitanti della zona dovuta, ovviamente, alle nuove costruzioni. Ma aumentano anche gli incidenti, che piovono a ritmo quasi quotidiano. E alcuni anche gravi, come dimostrano le cronache locali di quei (…e questi) giorni, causa mancanza d’un qualsiasi sistema di sicurezza, come lamentano residenti vecchi e nuovi di quella porzione di quartiere San Paolo. Così, mentre si attende l’oramai famigerato rondò Caposcardicchio, arriva solo un nuovo sistema semaforico, con l’unico e ben visibile risultato di creare ulteriore caos per il notevole transito di auto e automezzi pesanti. ‘Per fortuna le autoambulanze hanno la sirena’ ironizza, ma non troppo qualche abitante della zona, consapevole che al Comune di Bari sulle poltrone più alte si sono seduti per dieci anni Michele Emiliano e ora da sette Antonio Decaro. Tante le riunioni per riannodare le fila di quel procedimento sia con Decaro, sia con l’assessore ai Lavori Pubblici Galasso e sia coi rappresentanti del III Municipio per l’allargamento di quella benedetta rotatoria. Pino Giaquinto cura una delle pagine facebook della ‘Voce del San Paolo’: <<Tanti i video visti e rivisti, tantissime le foto e gli annunci. Ma il problema vero, qual è? L’esproprio di alcune particelle. E tra progetti e progettini, promesse e impegni non mantenuti, siamo arrivati al 2021 con la situazione sempre ferma allo stesso punto. I cittadini del San Paolo e non solo noi, ma tutti gli utenti dell’ospedale sono sempre in attesa di vedere questo sogno materializzarsi; anche perché, un tratto di strada è anche senza marciapiede con pericolo di essere facilmente investiti. Per non parlare in caso di pioggia, un delirio di pericolosità. Quanta pazienza deve avere ancora un cittadino barese che paga le tasse e tutto quello che il buon Comune gli invia? Se poi pensiamo che sindaco e assessore ai lavori pubblici sono ingegneri, sale ancora più la rabbia…>>

Francesco De Martino


Pubblicato il 13 Aprile 2021

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