Cronaca

Sanità, affogano i crediti miliardari delle imprese anche in campagna elettorale

Sono cifre da far accapponare la pelle degli amministratori e ragionieri regionali, quelle riguardanti i circa 4 miliardi di spese che sarebbero dovute andare ai fornitori sanitari pugliesi e invece sono rimaste in cassa, in Regione. Sono cifre da capogiro perché, a fronte, vi sarebbero ben 10 miliardi progettati per investimenti che, causa quei vincoli sulla spesa, non sono mai partiti. E’ impietosa la fotografia di una Puglia incatenata dalle risorse bloccate per vincoli burocratici e dal fatidico Patto di Stabilità, quella scattata da Massimo cassano, vicepresidente del gruppo PdL alla regione. Una situazione che impedisce all’Ente governato da Vendola di dare una boccata di ossigeno al sistema economico complessivo iniettando liquidità nel sistema delle imprese. <>. Ma anche il collega di partito Rocco Palese non più d’un paio di mesi fa aveva seguito le stesse orme denunciando le denunce del presidente dell’Aforp sui ritardi nei pagamenti alle imprese da parte delle Asl, tanto da mettere a rischio il pagamento delle tredicesime ai dipendenti, meritano una reazione immediata. Immediata la richiesta all’assessore Attolini di convocare immediatamente i direttori generali delle Asl per fare il punto della situazione, senza alcun risultato concreto per velocizzare i pagamenti arretrati alle aziende sanitarie pugliesi. “A parole Vendola gira l’Italia raccontando che la Puglia sta approvando un Bilancio anticrisi per il 2013. Nei fatti conferma le tasse e i ritardi dei suoi uffici mettono addirittura a rischio le tredicesime di centinaia di lavoratori. Cosí come merita un immediato approfondimento e l’apertura di una inchiesta amministrativa interna anche la denuncia del Presidente Aforp su presunte illegittimitá ed irregolaritá negli affidamenti degli appalti da parte delle Asl. Per questo domani chiederemo formalmente al Presidente della Commissione Sanitá di convocare l’assessore e i vertici delle Asl per dare risposte chiare e immediate alle denunce dell’Aforp”. Ma tutte queste parole e denunce, durissime, sono cadute nel vuoto, mentre la sanità pugliese rischia la deflagrazione, con i miliardi di euro di arretrati da dare alle imprese della sanità, circa 400 giorni di ritardo nei pagamenti, nonostante i buoni propositi della Giunta regionale, con un debito altissimo in quanto rimangono insoluti tutti i pagamenti riferibili all’anno 2012 e con la nuova Direttiva europea che dal 1° gennaio di quest’anno prevede che i pagamenti vengano effettuati entro massimo due mesi. E allora, come rispettare i nuovi termini?, alla luce della stretta alla finanza pubblica riferibile al taglio dei trasferimenti alle Regioni. Ecco la denuncia delle settimane scorsa di Pino Marchitelli, presidente dell’associazione dei fornitori ospedalieri della Regione. “Siamo finiti in un cunicolo dal quale difficilmente qualcuno ci tirerà fuori, le casse statali e regionali sono vuote e siamo stati abbandonati al nostro destino”, ha già rimarcato Marchitelli, preoccupato d’una situazione che sta degenerando proprio nel corso d’una campagna elettorale che sembra affidarsi ancora ad odi, promesse, impegni, poemi e poesie…

Francesco De Martino


Pubblicato il 20 Febbraio 2013

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