Cronaca

Sanità e chirurgia: “I robot dei privati lavorano più di quelli del pubblico, come mai?”

L'ex assessore pugliese Amati promette di fare chiarezza, numeri e dati certi alla mano

Sanità pubblica sempre più in declino dalle nostre parti, volenti o non volenti, e ora è l’ex assessore pugliese Amati a chiedersi: “Perché i robot dei privati lavorano di più di quelli del servizio pubblico? Mistero…” Eggià, nella chirurgia robotica pugliese, i robot dei privati lavorano molto di più di quelli assegnati alle strutture pubbliche ed è impossibile da spiegare, se solo si consideri che l’acquisto costosissimo di questa utile tecnologia può avvenire solo dopo aver assodato la possibilità di effettuare il numero ottimale d’interventi e quindi disporre di tutto il necessario, compreso il personale. Nelle prossime settimane la Commissione competente ha deciso che farà analizzare all’Aress/Puglia i dati, per cogliere le ragioni ed eventualmente proporre i correttivi gestionali. Il presidente della Commissione Bilancio Amati va fino in fondo ed elenca i dati. I robot attualmente in esercizio in Puglia, sono 11: 2 al Miulli di Acquaviva; 2 al Policlinico di Bari, 1 alla Mater Dei di Bari; 1 agli Ospedali riuniti di Foggia; 1 alla Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo; 1 al Panico di Tricase; 1 al Bonomo di Andria; 1 al Vito Fazzi di Lecce; 1 al SS Annunziata di Taranto. Limitandoci alla lettura dei dati relativi al 2022 e comparando i dati dei 6 robot pubblici con i 2 del Miulli, viene fuori il seguente scenario. Miulli. Con 2 robot il totale degli interventi è stato di 505, di cui 144 prostatectomie senza complicanze, 79 prostatectomie con complicanze, 115 altri interventi di urologia e 167 altri interventi. Policlinico di Bari. I dati del 2022 non sono disponibili. Nel 2021 e con 2 robot il totale degli interventi è 316, di cui 125 prostatectomie senza complicanze, 4 prostatectomie con complicanze, 135 altri interventi di urologia e 52 altri interventi.Foggia. Con 1 robot il totale degli interventi è stato di 243, di cui 145 prostatectomie senza complicanze, 7 prostatectomie con complicanze, 84 altri interventi di urologia e 7 altri interventi. Lecce. Con 1 robot il totale degli interventi è stato di 196, di cui 53 prostatectomie senza complicanze, 4 prostatectomie con complicanze, 46 altri interventi di urologia e 93 altri interventi. Andria. Con 1 robot il totale degli interventi è stato di 182, di cui 47 prostatectomie senza complicanze, 48 prostatectomie con complicanze, 39 altri interventi di urologia e 48 altri interventi. Taranto. Con 1 robot il totale degli interventi è stato di 28, di cui 6 prostatectomie senza complicanze, 17 prostatectomie con complicanze e 5 altri interventi. I robot di Lecce e Taranto sono entrati in esercizio sempre l’anno scorso. <<Lo scenario descritto, che rispetto alle altre annualità non registra grandi scostamenti, se non al ribasso nel periodo Covid -continua Amati- certifica una quota d’inefficienza del sistema e la necessità di porre rimedio aumentando la produttività al livello ottimale, che per tutti i 6 robot della sanità pubblica dovrebbe significare un numero molto più significativo di interventi e non il misero 0,44 al giorno, ampiamente insufficiente a giustificare l’acquisto del robot, sia con riferimento ai costi ma soprattutto con riferimento all’ampia domanda di salute su cui la robotica è in grado di rispondere con maggiore precisione e minori giorni di degenza>>. Certo, il fatto che non era stato mai effettuato un monitoraggio, realizzato solo dopo numerose richieste della Commissione, unito all’avvenuto acquisto dei robot senza nessuna valutazione preliminare – HTA, confessa un sistema privo di programmazione e controllo e quindi fonte di sicura inefficienza. E questo lo dicono i numeri, se si ha la pazienza di leggerli…(fradema)


Pubblicato il 10 Marzo 2023

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