Sanità in apnea: servono medici e infermieri, ma anche impiegati
Lunghi e insopportabili i tempi d'attesa a causa della carenza di personale dietro alle scrivanie, in ufficio
Quanto tempo serve a un medico del Servizio Sanitario Regionale della Puglia che decide di esercitare la professione intramoenia per ottenere dall’Azienda Sanitaria di competenza il <<POS>> necessari ad accettare i pagamenti elettronici? Beh, causa la carenza strutturale, atavica e drammatica di personale amministrativo negli uffici della sanità pugliese, può trascorrere tempo…parecchio tempo. Fino a quattro mesi, dice chi ha provato sulla propria pelle lungaggini e mala-amministrazione. Il servizio che un normale cittadino può attivare in un singolo giorno, per un medico bisogna talvolta attendere tempi biblici. E allora, a questa situazione si potrebbe mettere immediatamente fine o perlomeno rimedio, procedendo senza perdere altro tempo allo scorrimento della graduatoria in possesso delle aziende sanitarie e nel nostro caso dell’Asl Barletta/Trani (BT) del Concorso pubblico unico regionale (titoli ed esami) per collaboratore amministrativo-professionale. Una graduatoria ancora in piedi che conta ancora 270 idonei. Il direttore del Dipartimento salute della regione Puglia, Vito Montanaro, conosce bene lo stato dei fatti, oltre a conoscere il reale fabbisogno del Servizio Sanitario Regionale, accertato con gli ultimi aggiornamenti. Tutto ora dipende dalla volontà politica della Giunta regionale guidata da Emiliano e dagli assessori competenti, in primis quello alla Salute Palese. Il blocco della proliferazione ingiustificata, a detta dello stesso assessore pugliese alla Sanità Rocco Palese, dei direttori di dipartimento – nomine che ora dovranno essere approvate preventivamente dalla giunta regionale – potrebbe essere di buon auspicio, trattandosi di nomine che hanno aggravato in maniera ingiustificata il costo totale del personale amministrativo, limitando fortemente la possibilità di nuove assunzioni. Tutto questo senza trascurare le responsabilità romane dei rappresentanti del territorio, in particolare il Ministro delegato all’attuazione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza Fitto, il Sottosegretario alla salute Gemmato e il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Mantovano. <<La norma palesemente incostituzionale recentemente approvata dal Parlamento per tagliare gli idonei delle graduatorie, pur non applicandosi all’ambito sanitario, rappresenta un atto senza precedenti e di una violenza politica inaudita>>, attaccano i rappresentanti di chi, pur non vincendo un concorso pubblico, è ancora parcheggiato in graduatoria. ‘Concorsisti’, come vengono chiamati oramai da tempo, decisi a far valere il principio ‘cardine’ della semplificazione amministrativa ed economicità delle procedure, come denunciato dal sindaco di Bari Decaro (presidente ANCI), in quanto non consente di attingere dalle graduatorie, evidentemente inesistenti, per la copertura delle carenze di organico degli enti territoriali. Troppo facile, per concludere, giocare una partita di mero posizionamento politico, con assunzioni facili e pilotate, sulla pelle dei cittadini e, soprattutto, del diritto alla salute.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 30 Agosto 2023