Sanità in Puglia, una lettera al Governatore denuncia le principali criticità
L’attuale livello del servizio sanitario non è soddisfacente per una “regione ambiziosa” come la Puglia. Ad affermarlo in un a lettera aperta inviata al governatore pugliese, nonché reggente ad interim delle delega alla Sanità, Michele Emiliano, è lo storico segretario della Uil Puglia, Aldo Pugliese, insieme al responsabile provinciale della stessa organizzazione sindacale di Bari e Bat, Giuseppe Vatinno, che hanno preso carta e penna per denunciare nero su bianco le criticità più evidenti e preoccupanti del servizio sanitario pugliese, che l’ennesimo piano di riordino ospedaliere “lacrime e sangue” della giunta Emiliano sta mettendo in ginocchio molti territori, creando notevoli disagi ai pugliese, sempre più “costretti a convivere con un servizio di livello non degno” di una comunità ambiziosa come è quella pugliese. Infatti, Pugliese e Vatinno hanno rammentato nella missiva al governatore che “il rapporto posti letto/abitante è ancora bassissimo e insufficiente, specialmente in province, come quella tarantina, travolte da innumerevoli emergenze sanitarie e ambientali”, ricordando che “la provincia di Taranto, con oltre 500mila abitanti, ha il più basso parametro di posti letto/abitanti rispetto a tutta la Puglia, ossia 2.7 (compresa la sanità privata), che diventa l’1.7 considerando solo quella pubblica”. E citano, poi, un esempio ancor più emblematico di quello ionico, che è quello della provincia Bat che, con i suoi 300mila abitanti, ha un indice di appena l’1.9 che, se raffrontato al dato nazionale di riferimento, ovvero al dato di 3.4, è davvero indicativo della spaventosa situazione in cui versa la Sanità ospedaliera in Puglia. “Quindi, – riassumono i responsabili della Uil – se in Puglia si applicasse un parametro unico, solo a Taranto mancherebbero 600 posti letto: un’enormità”. “Inoltre, – continuano Pugliese e Vatinno – l’organico in generale è evidentemente sottodimensionato, se paragonato alle dotazioni di altre realtà, come l’Emilia Romagna, dalle caratteristiche simili (per numero di abitanti ed estensione) alla nostra (ndr – regione): parliamo di circa 18mila addetti in meno, una differenza abissale e a dir poco inaccettabile”, rammentando pure che “le liste d’attesa sono bibliche” e “sulla Sanità privata non c’è chiarezza e le incognite per il futuro sono tante, troppe”. Nella lettera inviata al Presidente della Regione la Uil-Puglia ha poi ricordato che “nel corso della riunione tenutasi in Regione lo scorso 26 luglio” Emiliano “aveva assunto l’impegno di calendarizzare le criticità e i problemi irrisolti, nonché (ndr – di avviare) una serie di riunioni ‘ad hoc’ per individuare e condividere con le parti sociali eventuali soluzioni”. Però ad oggi, hanno ricordato ancora i due esponenti sindacali, “nulla di tutto ciò è stato fatto e, ancora una volta, siamo prigionieri di un’attesa improduttiva, avvolti da una strana sensazione di immobilismo che altro non fa se non aggravare la situazione e esasperare tanti cittadini che a gran voce chiedono risposte e misure concrete”. Ma le lamentele della Uil Puglia non si fermano qui. Infatti, nella lettera aperta al governatore pugliese è stato pure ricordato che lo stesso “aveva garantito che dal 1° settembre sarebbe stata ripristinata l’organizzazione sanitaria stravolta unilateralmente, da parte della Regione, nel mese di agosto, con l’intento di affrontare al meglio lo stato d’emergenza, riaprendo dunque quei Pronto Soccorso e quei reparti momentaneamente chiusi per dar vita a un più efficiente servizio nella stagione estiva, di maggior flusso turistico per la Puglia”. “Ci auguriamo – concludono Pugliese e Vatinno – che le intenzioni siano rispettate, al fine di evitare disservizi ai cittadini”, senza per altro dimenticare che l’Organizzazione sindacale da essi rappresentata ritiene “allarmanti gli ulteriori tagli, già annunciati, di 24 punti di primo intervento previsti dal Decreto ministeriale n. 70 (ndr – del ministro Lorenzin)”, perché “sarebbe l’ennesima, clamorosa mazzata per un sistema sanitario già di per sé poco efficiente e troppo distante dalle reali necessità dei pugliesi” e la lettera aperta si conclude,da ultimo, con l’auspicio di un “gentile cenno di riscontro” da parte del Presidente della Regione a quanto innanzi fatto presente dalla Uil Puglia con tale missiva. Sullo stesso argomento si registra anche una nota del vice presidente del Consiglio regionale pugliese, Peppino Longo (Udc), che al riguardo ha, tra l’altro, affermato: “al presidente Emiliano chiedo di lavorare contemporaneamente tanto sulla riorganizzazione strutturale del servizio sanitario regionale, quanto su tutto il capitolo della reale assistenza al malato che, a mio parere, deve restare il perno attorno al quale costruire l’azione di governo. Chiudere o accorpare reparti e ospedali, in linea di principio può essere utile a una migliore razionalizzazione e distribuzione dei servizi. Ma quest’operazione non basta a garantire la tutela della salute dei pugliesi e della migliaia di turisti che proprio in questa estate hanno scelto la nostra regione per soggiornare”. “Infine – ha afferma Longo – pur essendo questo un parere strettamente personale, mi permetterei di consigliare una netta divisione tra la sterile polemica/propaganda politica e un’azione che, in materia di sanità, dovrebbe invece vedere impegnati, nell’unità di intenti, tutte le forze politiche, gli ordini professionali, le associazioni di categoria e i sindacati”. Insomma, il vice presidente dell’Assemblea regionale espressione della maggioranza di governo invita i sindacati, e quindi anche la Uil, a non fare solo “sterili polemiche propagandistiche” ma ad impegnarsi nell’unità d’intenti per migliorare il servizio sanitario regionale. Peccato, però, che al di là dell’invito, che è anch’esso una pura propaganda, il vice di maggioranza di Mario Loizzo, non indici pure come, secondo Lui, sindacati, associazione di categoria ed Ordini professionali dovrebbero agire, per aiutare con il Governo regionale a migliorare la Sanità in Puglia. Ma il successore di Nichi Vendola alla guida della Regione, durante la sua campagna elettorale del maggio 2015, non dice di avere già le idee chiare sul come “aggiustare la Sanità pugliese?” Però, ora, da quel che sta accadendo e da ciò che è dato ascoltare, a molti pugliese pare proprio di no.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 31 Agosto 2016