Cultura e Spettacoli

Sanità pugliese, più pericolosa di una Vipera Aspis

Quanti non possono permettersi una vacanza, e sono i più, si arrangeranno questa estate passando qualche giorno presso parenti o amici che abbiano una villa al mare, in campagna, in collina. Nell’entroterra sono belle le passeggiate lungo i tratturi, tra filari di ulivi, in mezzo a cespugli di macchia. Dove la natura è meno contaminata, con un po’ di fortuna si può incappare in una volpe, in una donnola, in un falco grillaio. Anche i serpenti non sono infrequenti. In Puglia è possibile vedere innocui biacchi, saettoni, natrici dal collare, cervoni e colubri. Più rara è la Vipera Aspis, creatura relativamente pericolosa ma demonizzata oltre il ragionevole. La vipera pugliese fugge l’uomo, che attacca solo quando si ritiene minacciata. E il suo morso può essere pericoloso, ma non necessariamente mortale, per un bambino, un anziano o una persona debilitata e solo se l’animale ha le ghiandole velenifere cariche e la ferita è vicina al capo (una mano invece che un piede) poiché così la corsa del veleno verso il cervello è più rapida. Dunque, le possibilità di morire per il morso di una vipera in Puglia sono oltremodo remote. Ad ogni modo, non essendo il caso di scherzare con la salute, saranno sufficienti elementari precauzioni per prevenire ogni pericolo : calzare scarpe chiuse, mai infilare le mani sotto una pietra, agitare con un bastone i cespugli che si incontrano sul proprio cammino. E se nonostante tutte queste accortezze…? In passato si raccomandava di incidere la ferita, suggere (sputare naturalmente), bendare, bendare anche a monte per rallentare la circolazione, quindi inocularsi il siero antiofidico da escursione… e rilassarsi. Niente di peggio. Incidere può solo produrre un’emorragia se il morso ha avuto luogo in un punto del corpo particolarmente sensibile per la circolazione (il polso, la caviglia). E, soprattutto, niente più auto somministrazione. Perché il siero antivipera – oggi introvabile in farmacia – per le caratteristiche della sua composizione è un farmaco che può dare shock anafilattico. Come tale può essere somministrato solo da un medico all’interno di un presidio ospedaliero. Ma se quel presidio ospedaliero dovesse essere privo del siero?… Non è consolante l’idea che come unica alternativa resti il consulto telefonico con Centro Antiveleni di Milano. Due anni fa un bambino a Ostuni fu morso al braccio da una vipera. Poiché neanche all’ospedale di Brindisi disponevano del vaccino, questo dovette arrivare da Foggia, portato a sirene spiegate da una pattuglia della Stradale. Il bambino si salvò a stento.

 

Italo Interesse


Pubblicato il 8 Giugno 2013

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