Cronaca

Santa Caterina, un altro centro commerciale tra le lame

Tutto, o quasi, pronto per la passeggiata nell’area tra le lame a nord della Città di Bari, nei pressi dell’ipermercato Mongolfiera. L’assemblea autoconvocata ‘Terra e GiustiziaSociale’, con il sostegno di altre associazioni, infatti, ha invitato per le dieci di stamane, nella zona adiacente alla ‘Telecom’ di Santa Caterina, a Bari, per una passeggiata fra le lame della zona, attraversando prima un pezzo del camminamento materano e a seguire Via del Vecchio Seminario. La ‘fatica’ si chiuderà con un’assemblea e banchetto presso la sede dell’Associazione ‘Zero e Lode’. Il motivo della passeggiata? Si dovrebbe partire dall’impossibilità di alcuni contadini della zona di accedere ai propri terreni e di raccogliere i frutti delle loro terre per giungere alla costruzione dell’ennesimo cantiere di un centro commerciale. Un altro ipermercato in costruzione in una zona già ampiamente satura; la concentrazione di centri commerciali medi o grandi a Bari e nell’area metropolitana sta provocando danni ambientali a causa della cementificazione e del consumo di suolo verde, come sanno tutti. Danni economici alle piccole attività produttive e commerciali (negozianti ambulanti piccoli agricoltori artigiani), ma anche danni sociali, provocando peraltro un impoverimento generale del territorio. E tutto ciò lo si potrà vedere anche questa mattina, allorquando saranno spiegate più dettagliatamente le rivendicazioni di comitati, associazioni, agricoltori, ambientalisti e semplici cittadini. Tra le richieste al tavolo di un confronto che, purtroppo, ha visto assenti enti e amministrazioni cittadine, mute sulla moratoria richiesta per quanto riguarda la grande distribuzione organizzata e la sua presenza sul territorio, ma anche sul blocco dei lavori di quest’ultimo cantiere a Santa Caterina. Un centro commerciale, vale la pena ripeterlo, che non porterà maggiore occupazione, bensì affari (forse) per le coop e società imprenditoriali. Le associazioni in campo da tempo hanno anche chiesto il licenziamento d’una deliberazione giuntale al comune di Bari che dichiari il blocco del consumo di suolo verde e/o agricolo, a seguito della dichiarazione di emergenza climatica del comune di Bari. Intanto, però, all’ultimo momento pare che la situazione si sia fatta più tesa, attorno alla manifestazione odierna, visto che la società e la direzione lavori del cantiere, pur trattandosi di una giornata in cui saranno in pieno svolgimento i lavori nell’area di transito, avevano garantito l’accesso. Che dovrebbe avvenire nel <<rigoroso rispetto>> di alcune condizioni: alle 9.45 personale di cantiere dovrebbe garantire l’accesso al cantiere. Accesso al condizionale in quanto ieri pareva che tutto fosse stato interdetto da un muro invalicabile, invece consentito in precedenti corrispondenze solo alle persone di cui si dovrebbe fornire preventivamente le generalità. Ma senza mezzi di trasporto, essendo al momento la zona priva di viabilità completa, mentre secondo alcune istruzioni il personale accompagnerà il gruppo fino al fondo di proprietà d’uno degli organizzatori della manifestazione, seguendo il percorso già indicato in una planimetria precedentemente inviata. Ovviamente non sarà consentito l’accesso ad altri luoghi diversi dal fondo di proprietà del signor De Toma, sotto la sua ‘personale responsabilità civile e penale’, trattandosi di un cantiere ove vige la normativa in materia di sicurezza suoi luoghi di lavoro ex D. Lvo 81/08. E tanto per far capire quanto valgono le norme in tema di sicurezza, la società costruttrice ha anche fatto sapere che le persone che avranno accesso al fondo dovranno essere munite di “”calzature idonee a calpestare terreno sconnesso e devono essere preventivamente avvisate circa le insidie che tale condizione può rappresentare””. Ed infine è fatto divieto a tutti gli ospiti di fotografare o videofilmarne l’area di cantiere, trattandosi di luogo non aperto al pubblico e una volta che il gruppo avrà fatto ingresso al fondo di proprietà di De Toma, il varco di accesso all’area di cantiere verrà nuovamente richiuso ed il cantiere tornerà ad essere inaccessibile in quanto dovranno riprendere i lavori che verranno temporaneamente, quanto appositamente sospesi al fine di consentire il transito del gruppo in piena sicurezza. Ergo, alle ore 11,45 personale di cantiere provvederà ad accompagnare il gruppo all’uscita secondo i criteri seguiti per il percorso di ingresso. Il tutto previa “”…conferma scritta di accettazione delle condizioni innanzi indicate e, conseguentemente, con le generalità complete delle persone che hanno intenzione di partecipare””. Tutto questo accade oggi per partecipare a una manifestazione attraverso le lame, a Bari, mica per entrare in un carcere pieno di detenuti, sottoposti al 41 bis….

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 11 Gennaio 2020

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