Cultura e Spettacoli

Santa delle perseguitate

Santa Scorese nacque a Bari nel 1968 e vi morì nel 1991, assassinata da uno schizofrenico che pubblicamente e impunemente la perseguitava da tre anni (l’assassino è oggi a piede libero). Per l’altissimo impegno religioso dimostrato nel corso della sua breve vita e l’eroismo paziente col quale affrontò una persecuzione equiparabile ad un lento martirio, la Chiesa ha avviato la causa di beatificazione in suo favore (attualmente Santa Scorese è Serva di Dio). Toccato dal caso Scorese, tempo fa Alfredo Traversa aveva scritto ‘La scelta di Santa’, un testo in cui in termini di oratorio teatrale veniva descritta la parabola spirituale di questa non comune giovane. Di recente Traversa è tornato su quel testo, che ha rimodulato e questa volta in termini più strettamente teatrali. ‘Santa delle perseguitate’, che è un progetto del Teatro della Fede di Massafra, è andato in scena venerdì scorso al Nuovo teatro Abeliano. Classico esempio di teatro civile, il testo di Alfredo Traversa prevede due soli interpeti : Santa (Tiziana Risolo) e il padre-narratore (Tano Chiari). Niente crocifissi in scena, né immagini religiose o altre che possano evocare l’efferata atmosfera del crepuscolo di Santa. Nell’impianto scenico di Daniele Trevisi a un albero spoglio dal quale pendono come vacillanti foglie d’autunno le pagine del diario di Santa si contrappone un comune tavolo di cucina, espressione di serenità domestica e ultima, indiretta testimonianza della vita terrena della protagonista. Al centro, un vasto schermo sul quale si susseguono in proiezione pagine di quel diario e stralci delle deliranti missive dell’assassino. Con essenzialità da vita monacale, la stessa a cui ambiva Santa, si snoda un racconto che procede a ritroso. ‘Santa delle perseguitate’ parte infatti dall’ultimo atto di questa via crucis, quel fatale 16 marzo 1991, giorno in cui la follia di uno psicopatico del quale non verrà mai pronunciato il nome irrompe a sconvolgere la serenità di un ambiente domestico dove coniugi ignari preparano la tavola. Interpretato con senso della misura, il dramma va avanti sobriamente. ‘Santa delle perseguitate’ ha il pregio di non pretendere, di non compiacersi allo specchio, di non cercare lo spettacolo, bensì di puntare, riuscendovi, alla condivisione di un’emozione (direzione tecnica : Ciro Lupo). – Prossimo appuntamento al Nuovo Abeliano : venerdì 28 e sabato 29 novembre con ‘Legionari’ di e con Stefano Angelucci Marino (Teatro del Sangro). E’ la storia di Vincenzo, un soldato abruzzese reduce della Grande Guerra che torna al paese d’origine  e non riconosce più niente e nessuno. Allora in preda a una grande inquietudine, riparte, giunge a Fiume che è in pieno fermento futurista…

Italo Interesse

 


Pubblicato il 26 Novembre 2014

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