Cronaca

Santo Spirito: da un anno segnalati invano carenze e pericoli a Parco Gentile

Un cittadino residente a Santo Spirito da circa un anno, Luigi Lapenna, da altrettanto tempo si adopera invano a segnalare al Comune le situazioni di pericolo ed altre problematiche presenti nel complesso residenziale in cui abita, “Parco Gentile”, realizzato da un’impresa barese tra il quartiere Torricella e la SS 16bis, in adiacenza alle ex Cantine del Feudo ed attiguo antico casolare della famiglia Petruzzelli Messeni Nemagna. Un complesso abitativo successivamente acquistato in gran parte dal Comune, per fronteggiare la carenza di alloggi dell’Erp (Edilizia residenziale pubblica) da immettere sul mercato a canone agevolato, ma poi – stante ad una recente missiva inviata dallo stesso Lapenna al direttore di questa testata – di fatto trascurato dall’Amministrazione barese, al punto da indurlo a denunciare pubblicamente lo stato di degrado ed abbandono in cui versa l’intera area su cui sorge il citato nuovo complesso residenziale. “Mi rivolgo a Lei – ha esordito Lapenna nella lettera al direttore di questa testata – confidando nella pubblicazione di questa mio nota, con la speranza di risolvere almeno alcune situazioni di pericolo che esistono in un Parco pubblico” che, nonostante numerose mail, pec ed ogni altra sorte di segnalazione dello stesso Lapenna ad alcuni amministratori comunali ed agenti di Polizia locale, sono tuttora irrisolte. Infatti, ha rilevato questo residente di “Parco Gentile”, “ho dovuto pagare io un cartello provvisorio per l’indicazione della via su cui si estendono gli immobili, perchè ancora oggi manca la targa con il nome della strada, nonostante una mia esplicita richiesta in tal senso inoltrata da tempo agli Uffici della toponomastica comunale”. Ma ciò che è grave e che – secondo quanto denuncia Lapenna – dal Comune nessuno dallo scorso mese di maggio abbia preso provvedimenti per mettere insicurezza alcuni pozzetti stradali, presenti nell’area a parcheggio di detto complesso, a cui sono stati asportati, per furto, i chiusini di copertura. Successivamente – riferisce sempre Lapenna – sono stati rubati anche alcuni tratti di cavi dell’illuminazione pubblica, per cui esiste il concreto pericolo che qualcuno possa farsi male se non si accorge di qualcuno di detti chiusini privi di copertura, specialmente di sera, a seguito della carente illuminazione pubblica, dovuta al furto di alcuni cavi di alimentazione. Queste le problematiche più urgenti. Ma di situazioni che non vanno a “Parco Gentile” c’è ne sono diverse. Infatti, riferisce inoltre Lapenna nella sua missiva, “a parte la totale mancanza di cestini stradali per i rifiuti occasionali (carte, ecc.) o le deiezioni dei cani disseminate in zona, perché non raccolte dal servizio di nettezza urbana, ci sono fiorenti erbacce lungo il marciapiede che, tra l’altro, presenta un’altra situazione di pericolo per la presenza lungo la sua estensione di due grosse buche, di cui una è un chiusino privo di copertura. Nell’area giochi del “Parco” e, in particolare, nelle immediate vicinanze delle giostrine, “ci sono quadri elettrici e cavi non in condizioni di sicurezza, oltre a pozzetti privi di copertura sparsi un po’ ovunque nell’area giochi del Parco, cosa che crea sicuramente un pericolo per i bambini che potrebbero ivi andare a giocare”.  “Passiamo – scrive ancora Lapenna – alla ciclopedonale presente in loco, su cui in teoria sarebbe vietato il transito di qualsiasi mezzo a motore, invece transitano veicoli a motore e persino qualche mezzo dell’Amiu per comodità di scorciatoia, considerato il completo abbandono dell’area”. Pertanto, conclude questo volenteroso residente di “Parco Gentile”, “se l’Amministrazione barese istallasse dei dissuasori al transito e delle telecamere di videosorveglianza, molti atti illeciti si potrebbero ridurre”, con la speranza che l’Amministrazione barese, a seguito di questa sua denuncia pubblica, provveda quanto prima, nell’interesse di tutti, a mettere in sicurezza le situazioni di rischio denunciate, oltre che ad una esaustiva manutenzione ordinaria dell’area ed una sorveglianza quotidiana, da parte della Polizia locale, dell’intera zona. Richiese, queste, senz’altro legittime da parre dei residenti di questo nuovo complesso residenziale cittadino, che però non si sono forse ancora accorti che le situazioni di degrado ed abbandono nel V Municipio di decentramento barese da parte dell’Amministrazione centrale non riguardano soltanto questo nuovo quartiere, ma l’intero territorio di tale comunità. Infatti, molti residenti dei nuovi quartieri di Palese e Santo Spirito si illudono, forse, di essere al pari di chi risiede a Bari, mentre sono invece solo cittadini di una periferia barese alla deriva, poiché trattata da sempre con meno servizi rispetto ad altre zone centrali della città, ma con tributi ed aliquote comunali identici a quelli del centro murattiano barese.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 11 Novembre 2022

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