Cronaca

Santo Spirito, i Carabinieri nella nuova caserma con i soldi di Comune e Provincia.

Il Comune ha impiegato ben quindici anni per trovare nel territorio della Prima circoscrizione, quella di Palese e Santo Spirito per l’esattezza, un immobile dove sistemare la locale caserma dei Carabinieri, essendo quella esistente al civico 3 di via Mannarini a rischio di sfratto, da pari tempo. Alla fine, però, la soluzione trovata comporterà una spesa di tremila Euro mensili a carico del Comune di Bari, oltre a duemila Euro, sempre mensili, che graveranno sul bilancio della Provincia di Bari, più un’altra cifra che forse si aggira tra i 5 ed i 7mila Euro mensili a carico della Prefettura, e quindi del Ministero agli Interni, per coprire interamente il canone di affitto da corrispondere alla società proprietaria della nuova struttura, la Debar Spa della famiglia De Bartolomeo. Da più di un anno, infatti, la Debar è in attesa di sottoscrivere il contratto di locazione con il Ministero, per la nuova caserma dei Carabinieri di Santo Spirito realizzata in vico Traversa di via Napoli, dove è stata sistemata pure la sede distrettuale della Asl, il cui canone di locazione ricade interamente a carico della Regione Puglia. Come è noto, i servizi dell’Asl in vico Traversa sono già attivi da luglio del 2011, mentre la Stazione dei Carabinieri non è stata ancora spostata dalla vecchio stabile di via Mannarini, nonostante la nuova Caserma sia pure pronta dallo stesso periodo. Infatti, secondo quanto finora è dato sapere, il Ministero non ha sottoscritto il contratto di locazione con la Debar, perché non intende farsi carico da solo del canone di locazione della nuova Caserma, la cui richiesta iniziale sembra si aggirasse introno a 15mila Euro al mese. Per questo Provincia e Comune di Bari, da tempo, sono stati interessati ad intervenire con una compartecipazione all’affitto, per sbloccare la situazione di stallo in cui si era finita la procedura per la presa in locazione dell’immobile da adibire a Caserma ed appositamente costruito dalla Debar in variante al Prg (Piano regolatore generale), in base ad un “accordo di programma” del 2009 tra Comune di Bari e Regione Puglia. Secondo alcune indiscrezioni, attualmente la Debar avrebbe ridimensionato notevolmente l’importo mensile del canone richiesto e, dopo l’impegno della Provincia e del Comune a contribuire all’affitto, il Ministero si appresterebbe a sottoscrivere il contratto e, quindi, a trasferire i carabinieri nella nuova sede, poiché in tal modo la cifra che lo stesso Ministero dovrebbe impegnare di suo per il nuovo canone di locazione non superebbe circa il doppio di ciò che ha pagato finora da solo, per l’affitto dei locali di via Mannarini, vale a dire circa duemila Euro mensili. In definitiva, alle casse pubbliche la nuova caserma dei carabinieri dovrebbe costare complessivamente un fitto mensile che dovrebbe aggirarsi sui 9 o 10 mila Euro al mese. Cifra – fanno notare i bene informati – che è in linea con i prezzi al mq praticati in zona per le locazioni non abitative. Ciò che, invece, resta poco chiaro a molti cittadini è la deroga urbanistica accordata dal Comune nel 2009 alla Debar, a realizzare un immobile da concedere in locazione esclusivamente per usi pubblici, Asl e Caserma, per un massimo di 18 anni,eventualmente rinnovabili, senza per altro che siano stati previsti effettivi vantaggi di risparmio economico sull’affitto degli enti interessati alla locazione, rispetto ai correnti prezzi locativi di mercato. Infatti, secondo l’articolo 34 del Dlgs/2000 un “Accordo di programma” è possibile a patto che vi sia un concreto beneficio per la collettività. E per questo che ora a Palese e Santo Spirito, alla luce del canone pagato dalla Regione per l’Asl, circa 25 mila euro al mese, e di quello che il Ministero si accingerebbe a corrispondere per i Carabinieri, in molti si domandano quale è l’effettivo vantaggio per la collettività l’aver fatto costruire, in variante, su un suolo destinato a servizi alla residenza, quando a circa 200 metri da quell’area vi è una zona libera da tempo prevista in Prg come area edificabile per i “servizi sanitari”?  Zona, peraltro, meglio posizionata per ospitare nel contesto urbano una struttura destinata a ricevere una mole notevole di utenti, qual è una Asl, e che sicuramente non avrebbe creato i disagi di traffico e parcheggi, ora di fatto presenti nel circondario della nuova struttura, realizzata addirittura in un vico stretto e senza uscita. E, quindi, in una zona urbanistica angusta, nella quale i parcheggi per gli utenti sono stati realizzati su un’area privata concessa provvisoriamente per sopperire alla carenza di un’idonea area pubblica destinata a quell’uso. Ma ciò che sorprende ancora di più molti residenti della Prima Circoscrizione è il fatto che Comune e Provincia di Bari sono stati chiamati a far fronte all’affitto della nuova Caserma,  facendosi così carico di un costo per la sicurezza pubblica territoriale, che tecnicamente dovrebbe competere unicamente al bilancio dello Stato. Infatti, c’è già chi si chiede, perché Comune e Provincia dovranno concorrere al costo della Caserma dei Carabinieri di Santo Spirito e non anche a quello di analoghe strutture, che pur sarebbero necessarie su altre parti del territorio cittadino o provinciale? Ed inoltre – si chiedono gli stessi cittadini – fino a quando l’Amministrazione barese e quella provinciale contribuiranno al fitto per la Caserma di Santo Spirito? E si chiedono pure: “E quando una, od entrambe le Amministrazione, dovesse sospendere il proprio contributo, cosa accadrà a Santo Spirito per la Stazione dei Carabinieri? Resterà o sarà chiusa, per l’eccessivo costo dell’affitto a carico del Ministero?”. Tutti interrogativi questi che al momento è forse difficile dare delle risposte certe, come difficile sarebbe dare una risposta a tanti “interrogativi” che ruotano sull’accordo di programma che nel 2009 ha consentito ad un privato, la Debar per l’appunto, di realizzare un edificio ad uso pubblico con un vincolo a termine ed, a quanto pare, senza alcun concreto vantaggio per la collettività. Cui prodest?          

                                                   

Giuseppe Palella                                         


Pubblicato il 17 Ottobre 2012

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