Cronaca

Santo Spirito, scoppia la protesta dei commercianti locali

A circa due anni da quando l’Amministrazione comunale barese ha stravolto la viabilità di gran parte del centro storico di Santo Spirito e di un tratto importante del locale lungomare Cristoforo Colombo, ossia tutta la parte antistante il porto, è esplosa la rabbia e la conseguente protesta degli operatori commerciali penalizzati dalle scelte sbagliate nella ex frazione da parte del sindaco di Bari, Antonio Decaro, e del suo esecutivo. Infatti, a seguito dei tanti disagi che il nuovo assetto viario sta causando al traffico interno di Santo Spirito, in particolar modo su via Napoli, che è un’arteria centrale, oltre a quelli sul citato tratto di lungomare reso a senso unico con un sistema di parcheggio a spina di pesce che ha determinato una riduzione considerevole di posti auto, anche una novantina di commercianti aderenti alla Confcommercio che, contrariamente a molti cittadini, erano finora rimasti silenti, perché in attesa di verificare forse nel tempo gli effetti delle modifiche introdotte dall’Amministrazione barese nel luglio del 2020, hanno deciso invece anch’essi di far sentire la loro voce. E ad esprimere il disappunto e l’amarezza di molti esercenti di Santo Spirito è il presidente della locale associazione di categoria Actes e delegata territoriale di Confcommercio, Rosa Di Bari, che in una nota ha affermato: Siamo stanchi di essere presi in giro da una politica e una burocrazia che insieme al Covid stanno mietendo più vittime di quante non ce ne siano già state”. “Abbiamo suggerito, collaborato, compreso, aspettato e sopportato tutto” – ha proseguito Di Bari, ricordando di aver difeso “le decisioni del Sindaco Antonio Decaro, perché rassicurati dal fatto che avrebbero portato benefici a questo nostro territorio”, però – ha rilevato inoltre con evidente rammarico la presidentessa dell’Actes – “non è servito a nulla”, perché “siamo stati completamente dimenticati.”  Il lungomare della ex frazione a nord del capoluogo pugliese, per Confcommercio di Bari-Bat, può essere valorizzato solo se supportato dai servizi come i parcheggi e la viabilità, che sono essenziali per poter godere della sua bellezza. Tanto che – si riferisce nella nota della predetta Organizzazione categoriale – lo scorso mese di marzo, al sindaco è stata inviata una nota che metteva in evidenza il ritardo nella disponibilità del parcheggio di via Udine, che tra l’altro avrebbe dovuto essere oggetto di completamento dei lavori di riqualificazione già a gennaio scorso, ma tutte le scadenze per la riqualificazione del borgo non sono state rispettate. Quindi, ha affermato a conclusione Di Bari: “È arrivato il momento di rendere pubbliche le nostre proteste, evidenziando i tempi e le promesse che il Sindaco e l’Amministrazione ben conoscono e ci avevano garantito, anche nell’interesse come Primo cittadino a proteggere e accompagnare questo Borgo verso il futuro”. Ora, infatti, gli operatori commerciali di Santo Spirito ha deciso di avviare una raccolta firme per tentare di sollecitare il Sindaco del capoluogo pugliese a tener fede agli impegni presi per la riqualificazione dell’area. Però, a Santo Spirito tra i cittadini c’è anche chi, dopo aver appreso di tale protesta, si chiede: “Ma davvero la presidentessa dell’Actes e Confcommercio credono che i problemi di traffico interno causati dagli stravolgimenti viari e di parcheggio sul lungomare potranno essere risolti con i nuovi e pochi posti auto che stanno realizzando su via Udine?” Infatti, su quell’area sorgeranno appena una novantina di nuovi posti, a fronde di alcune centinaia che andranno persi definitivamente con l’intervento di pedonalizzazione che il Comune ha già programmato, ma molto contestato dai residenti. E va anche detto che in via Udine, in corrispondenza della nuova area a parcheggio, è in costruzione un complesso immobiliare che, a regine, di detti posti ne assorbirà almeno la metà, poiché ad utilizzarli saranno prevalentemente gli inquilini di detto complesso o coloro che si recheranno a far visita alle 27 famiglie che occuperanno tali alloggi. Ma c’è di più! Infatti, sempre lo stesso cittadino ha ironicamente esclamato: “Strano che solo adesso la delegata locale di Confcommercio, Di Bari, si è accorta del traffico e della carenza di parcheggi all’interno di Santo Spirito!” Per poi aggiungere: “Meglio tardi che mai!” Anche se, per molti, il dubbio è che la presidentessa dell’Actes si sia accorta dei disagi al traffico e della carenza di posti auto forse perché ad essere ultimamente danneggiata da tali problematiche è la sua attività in via Napoli, mentre disagi e cali di fatturato molti altri operatori commerciali a Santo Spirito li stanno avendo da tempo. Ovvero, da quando l’Amministrazione barese ha deciso di effettuare interventi di riqualificazione sbagliati per la conformazione urbanistica di tale territorio e che comunque, nonostante una sperimentazione fallimentare di due anni, si ostina a voler portare avanti, qual è per l’appunto il senso unico di un tratto centrale del lungomare e la sua pedonalizzazione. “E’ ora che si sveglino all’Actes ed la delegata locale di Confcommercio” – ha esclamato un commerciate di Santo Spirito che da tempo ha abbandonato tale associazione di categoria poiché – a suo dire – “finora silente e scarsamente incisiva nel ruolo a difesa del commercio locale e delle peculiarità del territorio”.  Infatti, ha fatto presente lo stesso operatore: “Sono più di vent’anni che il centro storico di Santo Spirito viene invaso di liquami ad ogni minima pioggia, con disagi e rischi anche sanitari notevoli per gli utenti e i commercianti del settore alimentare, ma nel recente comunicato di protesta di Confcommercio e nelle lamentele della Di Bari nei confronti dell’Amministrazione barese non c’è alcun cenno a tale scandaloso problema”. Perciò, ha concluso questo commerciante (forse non più aderente all’Actes, o quantomeno sfiduciato nei confronti della locale organizzazione di categoria) affermando: “Non è di certo con la sola soluzione dei parcheggi, qualora da Bari dovessero trovarla effettivamente, che a Santo Spirito riusciremmo a rilanciare realmente il commercio ed a far decollare le potenzialità turistico-ricettive di questo nostro splendido, ma trascurato borgo”. Né tantomeno, quindi, sarà la recente petizione di Confcommercio a dare effettivamente speranza agli operatori locali. Infatti, a detta di tanti residenti, l’unica iniziativa che potrebbe dare certezza per il futuro di Santo Spirito è la rivendicazione che da tempo ha preso piede in questa comunità, insieme a quella attigua di Palese, ed è la trasformazione da popolosa periferia barese a Comune autonomo. E per tale rivendicazione è già in corso un’apposita petizione da inviare alla Regione.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 5 Aprile 2022

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