“Sarà davvero Cassano l’ago della bilancia delle prossime elezioni locali?”
“Ma sarà davvero l’ex senatore forzista barese Massimo Cassano il vero ago della bilancia delle prossime elezioni amministrative del capoluogo pugliese nel 2019 e delle successive regionali del 2020?” A vedere da come il sottosegretario barese al Lavoro degli ex governi Renzi e Gentiloni viene corteggiato e conteso, sia dal responsabile pugliese di Forza Italia che dal presidente di centrosinistra della Regione Puglia, Michele Emiliano del Pd, per le prossime competizioni elettorali locali, sembrerebbe proprio di sì. Però, poi, vedendo (e soprattutto leggendo) i tanti post che sull’argomento circolano su alcune pagine di Facebook si scopre che Cassano potrebbe forse portare più “guai” che “consensi” allo schieramento politico che lo accoglie. Infatti, tralasciando i commenti sull’argomento pubblicati sui social da molti comuni cittadini, vediamo quali sono alcune reazioni, tra gli addetti ai lavori della politica pugliese, inerenti il “balletto” politico dell’ex componente barese di Palazzo Madama. Ed iniziamo dal Gruppo consiliare di Fi alla Regione, ossia dai quattro esponenti del partito politico a cui lo stesso Cassano dichiarava fino a qualche giorno fa di aderire e con cui è stato sempre eletto quando si è candidato, prima alla Provincia di Bari nel 2004, poi alla Regione nel 2005 e nel 2010, fino all’elezione al Senato nel 2013, poiché ultimamente, ossia il 4 marzo scorso, non è stato rieletto al Parlamento, nel collegio camerale uninominale di Bitonto. “Che sia Francia o che sia Spagna, l’importante è che se magna!” hanno esordito in una nota il capogruppo di Fi alla Regione, Nino Marno, ed i colleghi forzisti in consiglio Giandiego Gatta, Domenico Damascelli e Francesca Franzoso. Infatti, proseguendo, hanno aggiunto: “Solo con questa espressione possiamo interpretare le dichiarazioni del presidente Emiliano e del suo nuovo ‘compagno’ politico, l’ex senatore Massimo Cassano”.Poi, entrando nel merito del “balletto” politico che l’ex senatore berlusconiano ha mandato in scena negli ultimi tre o quattro giorni, i rappresentanti di Fi alla Regione hanno affermato: “ Abbiamo taciuto, siamo stati ad aspettare quando nei giorni scorsi si è detto pronto a candidarsi a sindaco di Bari a destra o a sinistra senza differenza. Però, oggi no. Oggi è giusto dire che siamo quasi contenti perché sarà un divertimento fare opposizione al collega Gianni Stea (ndr – riferimento di Cassano nell’Aula di via Capruzzi ed anch’egli – come si ricorderà – eletto nel 2015 nelle fila del centrodestra alla Regione, con la lista degli “alfaniani” unita a quella degli “schittulliani”) quando diventerà assessore dopo che fino a qualche giorno fa firmava i suoi comunicati stampa definendosi di ‘Forza Italia’. Del resto, Gianni Stea è sempre il consigliere che, dai banchi dell’opposizione (sic!), chiede ad Emiliano cosa debba fare quando vacilla il numero legale in Consiglio regionale… ovvero, chiede indicazioni al suo alleato!”Ma ciò che più sorprende i quattro consiglieri forzisti alla Regione è “l’olio con cui Cassano condisce la sua frittata”. Infatti, riportano uno dei principali passaggi con cui Cassano spiega il suo balletto e, quindi, giustifica il possibile cambio di casacca: “i partiti non
dicono più nulla, noi siamo dalla parte degli operai e dei lavoratori veri”, per poi chiedere: “Ma l’ex senatore pensa davvero che ‘gli operai e i lavoratori veri’ abbiano l’anello al naso tanto da non cogliere l’evidente opportunismo sotteso alla sua mirabolante piroetta?” Per affermare, in fine, “ Ad ogni modo, oggi viene meno tutta l’ambiguità di un percorso fatto di scelte dettate sempre da interessi personali e mai da una vera identità politica. Emiliano, dal canto suo, forse immagina di aver fatto un buon acquisto in termini elettorali. Ma sottovaluta lo sdegno dei pugliesi nei confronti di accordi che nulla hanno a che fare con la buona politica”. Un altro duro commento alle “piroette” politiche dell’enfaint prodige della famiglia Degennaro della Lum, ma soprattutto del governatore pugliese di centrosinistra, Emiliano per l’appunto,è quello del coordinatore provinciale barese di Fi, Francesco Paolo Sisto, che, dopo aver evidenziato “l’acquisto”al centrosinistra dell’ex sindaco di Bari e deputato del centrodestra Di Cagno Abbrescia “con la presidenza dell’Acquedotto pugliese”, ha dichiarato: “Emiliano prosegue nella sua operazione ‘nessun pudore’. Al calcio mercato della politica ‘acquista’ i quasi-forzisti Massimo Cassano e Gianni Stea, facendo balenare per ora un posto nella sua giunta”. “La coerenza e la lealtà – per Sisto – non sono valori negoziabili”. E quanto accaduto a Bari, con i cambi di casacca di Di Cagno prima e di Cassano e Stea ora, “deve perciò servire da moltiplicatore degli sforzi affinché gli ‘inciuci’ finalizzati solo a un tornaconto personale non la spuntino sulla buona politica”. Per cui il deputato forzista barese conclude con l’invito all’unità delle tradizionali sigle del centrodestra per riprendere Bari con la prospettiva di “scalzare dalla terra di Puglia tutti i mercanti del consenso, Emiliano in
testa”.Però, il “balletto” di Cassano evidente non crea scompiglio solo nel centrodestra che, stante alle ultime notizie, dovrebbe aver abbandonato per entrare a far parte della coalizione politica opposta, ma anche nel centrosinistra di Emiliano in cui si appresta ad approdare. Infatti, il segretario cittadino di Bari di Sinistra Italiana, Nicola Schingaro, con riferimento tale vicenda ha diramato una nota per affermare di essere ormai abituato “a vedere Michele Emiliano come promotore di pacchetti elettorali ‘all inclusive’ che nulla hanno a che fare con la politica, ma rispondono esclusivamente a spregevoli ed inaccettabili logiche di potere”. Inoltre, il segretario barese dei “vendoliani” ha sottolineato: “Sul piano regionale, stando all’opposizione, Sinistra Italiana già da tempo ha assunto una posizione molto critica nei confronti del modus operandi di Michele Emiliano, a nostro avviso caratterizzato dall’assoluta mancanza di responsabilità politica nei confronti del territorio e dei suoi abitanti”. Mentre, per Schingaro, “sul piano comunale, invece, con l’approssimarsi delle elezioni amministrative di maggio 2019, e ai fini dell’eventuale costruzione di una piattaforma programmatica condivisa con l’amministrazione uscente e basata su di un’idea sana e pulita della Politica, Sinistra Italiana ritiene imprescindibile che Antonio Decaro prenda le distanze e si chiami fuori da queste pratiche, che macchierebbero la dignità di un percorso politico e quindi non lascerebbero presagire nulla di buono per il futuro di questa città”. In definitiva, è probabile che l’ex senatore Cassano ed il suo gruppo politico personale porti più “guai” che “voti” allo schieramento a cui decide di far parte. E’ stato probabilmente così in passato per centrodestra, ma potrebbe esserlo forse adesso anche per Emiliano ed il centrosinistra.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 20 Settembre 2018