Sarà l’aula a decidere sul riassorbimento del personale in esubero delle Province
La VII commissione consiliare della Regione Puglia, presieduta da Saverio Congedo (Oltre con Fitto), ha licenziato con voto favorevole a maggioranza il disegno di legge sulla “Riforma del sistema di governo regionale e territoriale” che deve essere approvato dal consiglio entro e non oltre il 31 ottobre prossimo, se il governo regionale sul tema vuole evitare il rischio di commissariamento da parte del governo centrale. Infatti, il provvedimento che, dopo l’entrata in vigore della riforma Delrio (legge n. 56/2014), deve rimettere ordine sia nell’assetto funzionale che nella destinazione del personale in esubero di 5 vecchie province Provincie pugliesi (Lecce, Foggia, Bat, Brindisi e Taranto) e della nuova ‘Città metropolitana di Bari’, dovrà passare al vaglio dell’Aula di via Capruzzi entro la fine di questo mese, a pena della nomina di un commissario ‘ad acta’ da parte del governo Renzi, qualora la Regione non approvasse nel termine previsto tale legge di riordino. In commissione hanno espresso voto favorevole al ddl, così come formulato, i rappresentanti delle forze politiche di maggioranza, mentre quelli dell’opposizione di Forza Italia, Movimento Schittulli-Area popolare ed M5S hanno deciso di non prendere parte al voto per senso di responsabilità istituzionale, e consentirne dunque l’approvazione, necessariamente a maggioranza qualificata, che diversamente non sarebbe potuto avvenire se i rappresentanti dell’opposizione si fossero espressi con voto contrario. Alla discussione generale è seguito l’esame di merito del ddl e tra gli emendamenti presentati e approvati vi sono anche alcune delle osservazioni che i rappresentanti di Anci e Upi avevano presentato in fase di audizione e che poi sono stati fatti propri dai componenti della VII commissione per essere ammessi alla discussione. Accantonati invece quelli riguardanti la questione del riassorbimento del personale in esubero delle Province e delle società ad esse collegate, su cui il Governo regionale si è riservato di svolgere ulteriori approfondimenti per poi darne conto in sede di discussione in Consiglio. Nodo principale di questo ddl resta l’aspetto finanziario collegato al trasferimento delle funzioni e delle risorse necessarie al pagamento del personale da distaccare dalle vecchie Provincie e società da queste partecipate. Infatti, mancando le indicazioni in merito da parte del governo nazionale, il disegno di legge – secondo il capogruppo del Movimento Schittulli-Area Popolare Giovanni De Leonardis – “resta una mera norma di principi, che non offre risposte chiare e concrete e che invece rimanda ad atti successivi della Giunta regionale, gli interventi che invece andranno ad incidere sulla pelle dei lavoratori”. Per i consiglieri del M5s Rosa Barone e Grazia Di Bari (vice presidente della Commissione) trattasi di una “legge cornice, poco chiara, che rappresenta una delega in bianco agli uffici regionali” e condividendo la posizione del capogruppo Fi, Andrea Caroppo, si sono dette contrarie all’impianto del provvedimento. Per Caroppo, infatti, la mancanza della disciplina analitica delle funzioni è frutto di una precisa scelta politica del Governo regionale che suscita molte perplessità. Soddisfazione per l’approvazione del ddl in commissione è stata espressa invece dai capigruppo di maggioranza Michele Mazzarano (Pd), Sabino Zinni (Emiliano Sindaco di Puglia) e Paolo Pellegrino (La Puglia con Emiliano). Per Mazzarano si tratta di un “primo passo verso una nuova definizione della governance del territorio regionale, nel segno di una discussione serena tra le forze politiche”. Zinni ha esortato i colleghi a produrre leggi che siano di effettivo impatto sui cittadini, senza lasciarsi condizionare, mentre Pellegrino ha sottolineato il carattere indispensabile del provvedimento, pur rimarcando la necessità di “dover ragionare in termini più concreti e puntuali”. Di dibattito “proficuo e sereno” ha parlato invece il vicepresidente della Giunta regionale e assessore competente Antonio Nunziante, intervenuto alla seduta insieme alla dirigente dell’assessorato, Domenica Gattulli. “La discussione è stata affrontata con grande serenità” ha commentato Nunziante che ha inoltre dichiarato: “Il testo è migliorabile e tutti i contributi saranno ben accetti. Ribadisco la piena disponibilità da parte del Governo regionale per l’inizio di un altro percorso che andrà a toccare gli aspetti più vivi della questione”. Una questione che ora – come già detto – passerà necessariamente entro la fine della prossima settimana all’esame del consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Il problema vero, però, per il governo regionale non sarà di certo quello dell’approvazione, che pare ormai scontata, ma la concreta applicazione della nuova legge di “Riforma del sistema di governo regionale e territoriale” a cominciare dai decreti attuativi, che per diventare operativi necessitano delle idonee coperture finanziarie. E, quindi, di ulteriori ed imprescindibili risorse economiche. E su questo, infatti, si apriranno poi le dolenti note delle casse regionali.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 21 Ottobre 2015