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Sarà questo, quello e quell’altro…per ora è solo un portone sprangato

 

 

Forse diventerà la ‘Casa della Musica’, o forse un teatro che, però, si affaccerà direttamente sulla strada, avendo perso biglietteria e foyer venduti all’asta. O chissà che, dopo essere stato già trasformato in un altro tassello immobiliare della Fondazione ‘Petruzzelli e Teatri di Bari’: il caro, vecchio “Teatro Kursaal”, sottratto alla proprietà privata ‘ope judicis’, di certo è entrato senza far troppo rumore a far parte del patrimonio dell’Ente Regione Puglia. E da quasi un anno, al netto delle due o tre cause ancora in corso (una di opposizione all’archiviazione dell’indagine penale) e dei proclami di rito di presidenti e sindaci, è ancora tristemente sprangato, a largo Adua, lungomare di Bari. <>, parlava ‘urbi et orbi’ il capo della giunta Emiliano ad aprile 2016, garantendo pure che la struttura sarà senz’altro utilizzata non solo per le esigenze della Fondazione Petruzzelli, ma aperto ad ogni altra necessità culturale e artistica della città di Bari e delle sue compagnie ed enti culturali. Vabbè, ora Emiliano ha ben altro a cui pensare, eppure ma sarebbe curioso capire chi si curerà in realtà del caro, vecchio «Kursaal Santalucia» dando seguito finalmente a quell’accordo di valorizzazione siglato l’anno scorso con la Regione e di cui parlano spesso politici e amministratori baresi. Di fatto solo una parte dei locali al piano terra dell’immobile sono stati riaperti al pubblico, locati a un ristorante giapponese aperto anche la domenica dalla società che se li è aggiudicati all’asta fallimentare, la primavera scorsa. Allora, a parte aggiungere l’immobile all’arido elenco dei beni ammessi a patrimonio regionale, lasciandolo languire sul lungomare barese con qualche cartello ‘fittasi’, cosa ne sarà del Kursaal? E’ così complicato darsi veramente da fare senza languire nelle solite pastoie burocratiche per riaprire uno splendido teatro in puro stile liberty che:  <<…si presta per vocazione a divenire la casa delle musiche, ospitando concerti sia all’interno sia all’esterno, in una delle location più belle e vive di Bari?», come vorrebbe il sindaco di Decaro? Beh, anche se il Comune apparentemente non ha competenze, figurarsi se il primo cittadino si lasciava sfuggire l’occasione per sfoggiare un’altra meravigliosa idea di casa della musica, specie adesso che l’altra casa musicale, al rione Libertà, appare in difficoltà. In ogni caso l’Amministrazione comunale qualche anno fa ha avviato i lavori per la pedonalizzazione e la riqualificazione dello spazio antistante il teatro, a corredo del giardino di largo Adua e quindi è anche giusto che concorra al suo futuro ripristino e uso. Quando, purtroppo, ancor non si sa.

 

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 16 Febbraio 2017

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