Scatta la resa dei conti sul personale regionale, Vendola al tavolo con i sindacati
Qualcuno deve aver dipinto a tinte fosche, al presidente Vendola, il quadro dei dipendenti regionali, se lui ha deciso di anticipare in fretta e furia a questa sera – diciannove in punto- l’incontro in agenda al 3 febbraio prossimo coi sindacati per la “disamina delle problematiche connesse all’applicazione del CID 2013 del personale di Comparto” e tanto altro, dopo che gli stessi sindacati avevano annunciato l’intenzione di disertare ogni incontro. E invece stasera ci saranno tutti per cercare di rappresentare da una parte e capire dall’altra, un disagio che si tocca con mano, quello tra i dipendenti regionali pugliesi. Un malessere che si registra tra i lavoratori dell’Ente rispetto ad una “…confusa e smarrita gestione delle politiche di governo del personale”, come si legge in una delle tante missive indirizzate al capo della giunta pugliese Nichi Vendola. Rewind. Negli ultimi mesi le relazioni sindacali si sono quasi interrotte dinanzi alle incertezze programmatiche che stanno caratterizzando l’azione dell’Amministrazione in materia di organizzazione e gestione del personale, come dimostra l’insofferenza che i sindacati hanno formalizzato attraverso interventi vari. In sostanza, come peraltro ha messo in evidenza più volte da questo giornale, sembra che sulle questioni delle Risorse Umane si navighi “a vista”, affrontando le questioni più importanti “senza un approccio unitario, coordinato e di prospettiva; insomma sembra che si sia persa la “rotta”, scrivono Uil, Cgil e Cisl. A niente è servito mettere in evidenza le difficoltà che si stanno registrando nell’attuazione del Contratto Decentrato 2013, specie nell’applicazione di alcuni istituti contrattuali che hanno implicazioni dirette sul salario accessorio dei lavoratori. Ma non basta: da tempo ci sono incongruenze nei conguagli delle competenze, per l’erogazione di alcune indennità sino all’applicazione a regime del nuovo CID. In particolare, molti lavoratori hanno visto diminuire le proprie (già modeste) retribuzioni (che non sono certo quelle della dirigenza) a causa della “vacatio” ingeneratasi tra la sospensione, unilaterale, operata dall’Amministrazione Vendola. Una situazione che “compromette ed arreca gratuito pregiudizio alle legittime aspettative di tanti dipendenti”, avvertiva tempo fa Giacomo De Pinto della Uil, dipendenti penalizzati da una sospensiva contrattuale che – di fatto- realizza un vuoto contrattuale inaccettabile. Un vuoto destinato a produrre un incredibile contenzioso, per non parlare di quanto sta accadendo per il riconoscimento dell’indennità di responsabilità. Anche in questo caso, si stanno registrando comportamenti e ritardi incomprensibili da parte della dirigente e capo Area al Personale Mimma Gattulli (che nel frattempo si trastulla notificando ai colleghi dirigenti articoli del ‘Sole 24 Ore’ concernenti i rischi di responsabilità contabile su ordine di Davide Pellegrino….) mentre vi sono lavoratori che non comprendono (arrabbiandosi) le ragioni per le quali, pur continuando a svolgere le stesse mansioni e funzioni degli ultimi vent’anni, oggi potrebbero non essere, per incanto, più destinatari di questa indennità. Ma queste sono solo alcune delle questioni riguardanti il CID 2013. Stessa disattenzione il capo della giunta Vendola dovrebbe averla registrata su temi di particolare interesse strategico (che sono molto seguiti per altri versi da Assessori, Consiglieri Regionali e Dirigenti) come, ad esempio, i processi di individuazione e conferimento delle posizioni organizzative e delle alte professionalità. Anche in questo caso, ormai, non si comprende a quali logiche organizzative e gestionali corrisponda, nell’evoluzione che ha avuto in questi anni, l’attuale modello. Un modello nella cui evoluzione, appunto, gli stessi sindacati sono stati tenuti completamente all’oscuro. <
Francesco De Martino
Pubblicato il 28 Gennaio 2014