Cronaca

Scempio a Santa Chiara: “Non si vede la cattedrale”

Pare proprio una questione di prospettive e visuali ostruite, l’ultimo, grande scempio edilizio sul lungomare di Bari, sette anni e mezzo dopo Punta Perotti.  Infatti adesso, dopo il responso dei giudici amministrativi di primo grado che hanno ridato semaforo verde, sono scesi in campo gli ambientalisti del WWF che hanno presentato ricorso al Consiglio di Stato per sospendere la costruzione della palazzina a Santa Chiara, proprio di fronte al Castello Svevo di Bari. Il WWF è al fianco del comitato di quartiere “Parco Castello” che si oppone e ha avviato la procedura di ricorso di secondo grado affinchè non venga ultimata la costruzione del palazzo della soprintendenza nell’area di Santa Chiara, opera che eroderebbe ulteriore verde pubblico. L’associazione ambientalista in pratica denuncia l’imminente scomparsa, per chi viene dal mare, della vista del rosone della nostra splendida cattedrale, che infatti sta per essere definitivamente occultata dal nuovo edificio che in questi giorni si sta costruendo. Lo scopo Φ fermare un’opera che sarebbe un vero pugno nell’occhio, edificando in una zona dall’elevato pregio storico, architettonico e paesaggistico, su commissione del provveditore ai lavori pubblici Ing. Francesco Musci e previa autorizzazione della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia. Cio’, la Soprintendenza che dovrebbe tutelare i beni artistici, ha dato il suo placet assurdo! Tutto questo avviene ora a Santa Chiara, in un’area verde a circa 150 metri dal Castello Svevo e a molti meno dal mare. In quest’area sta sorgendo, come anticipato, un palazzo di tre piani alto 12 metri (10.000 m3) finalizzato ad ospitare ulteriori uffici del provveditore ai lavori pubblici.

L’area verde appartiene al demanio, a nostro avviso si adatta alla perfezione esclusivamente alla realizzazione di un parco, vista l’estrema e drammatica carenza della zona. <>, si legge nei primi comunicati dell’associazione ambientalista che preannunciava il ricorso ai giudici di Palazzo Spada.

La palazzina in corso De Tullio, sul lungomare, di fronte al castello Svevo, dovrebbe ospitare gli uffici unificati del provveditorato delle Opere pubbliche di Puglia e Basilicata. Si tratta di un edificio alto 12 metri, all’interno del demanio marittimo, che dovrebbe quindi sorgere nell’area portuale recintata. Al centro delle preoccupazioni dei residenti, oltre che di comitati e associazioni ambientaliste, c’è l’impatto ambientale della nuova palazzina e la sua altezza che ostacolerebbe completamente la vista del mare. La situazione, fino a qualche giorno fa, appariva piuttosto complicata, considerato che la conferenza di servizi, durante la quale si Φ dato il via libera per la realizzazione della struttura, Φ avvenuta nel 2010, quando il modello di sviluppo urbano era molto differente da quello attuale. In realtà, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Tedesco, già prima dell’estate scorsa aveva verificato l’esistenza di un vincolo ambientale per tutti gli edifici prospicienti il castello Svevo, risalente agli anni Trenta. Tutto questo pareva essere stato riconosciuto dalla Sovrintendenza, che in un primo momento si era impegnata a rivedere il parere già dato in favore della realizzazione della palazzina. Attualmente, infatti, stanno completando il solaio di copertura del piano seminterrato, frutto di lavori straordinari delle ultime settimane. Intanto, sono una trentina le associazioni che hanno aderito all’iniziativa condotta dal circolo Acli-Dalfino, che chiede a gran voce l’interruzione immediata dei lavori e la realizzazione di un parco cittadino attorno al Castello. L’opera prevede lo spostamento del lungomare all’interno dell’area portuale, mentre l’attuale parcheggio di Largo Santa Chiara verrebbe trasformato in un’oasi a verde, circondando cos∞ lo storico edificio medioevale. Sarebbe possibile realizzare un grande parco di circa sei ettari, che dal lungomare si estenda lungo il margine di Bari, fino ad arrivare a Piazza Massari. Basti pensare che già negli anni Trenta, al posto del parcheggio di Largo Santa Chiara, sorgeva un parco cittadino.

 

Antonio De Luigi

 

 

 

 

 


Pubblicato il 6 Novembre 2014

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