Cronaca

Sclerosi e distrofia: ancora niente centro per curarsi…e Amati chiede aiuto

L'SoS del consigliere regionale rivolto alle associazioni, dopo i silenzi ostinati di assessore e giunta

Tempi sempre bui, per chi soffre ed è costretto a curarsi, ricorrendo alla sanità pugliese. Centro malattie neuromuscolari, “…nulla di fatto sulla sede”, mette subito le mani avanti il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione, Fabiano Amati che chiede aiuto alle associazioni, per battere la stramaledetta burocrazia sanitaria. Dunque, ancora nessuna notizia sull’individuazione della sede che dovrebbe accogliere il centro in Puglia per le malattie neuromuscolari. Eppure l’assessore regionale alla Salute Rocco Palese s’era impegnato a comunicare proprio ieri la decisione della Giunta. “E invece un nuovo nulla di fatto”, sbotta Amati nell’attesa di cenni almeno dall’Azienda Consorziale Policlinico di Bari, anch’essa inadempiente nonostante i solleciti per valutare e comparare la proposta della stessa azienda con quella (già dichiarata congrua dall’Aress/Puglia) sul nuovo ospedale Monopoli-Fasano. “A questo punto chiedo l’aiuto a voce alta delle associazioni dei malati per battere la burocrazia sanitaria, capace di tenere in ostaggio anche la decisione politica. E che questo stia accadendo è rivelato da un inciso pronunciato dall’assessore Palese, relativo a una supposta ed esclusiva compatibilità del Policlinico con le necessità multidisciplinari d’un Centro per malattie neuromuscolari: informazione infondata -continua Amati – così come riferito dal Direttore Generale Gorgoni durante i lavori in Commissione, l’11 settembre scorso”. Quei lavori in Commissione sono stati aggiornati tra un paio di settimane, a lunedì 9 ottobre, ma la rabbia del consigliere Amati non smette di lievitare. “La differenza tra i politici della Giunta regionale e del Consiglio regionale con le burocrazie sanitarie consiste nel fatto che a noi interessa solo la realizzazione del Centro malattie neuromuscolari e non la sua allocazione e chi si vedrà aumentare il proprio potere nella gestione di questo importante servizio: per noi va bene sia il Policlinico di Bari e sia il nuovo ospedale Monopoli-Fasano, purché si faccia in fretta. E si definiscano struttura, risorse e cronoprogramma”, spara ad alzo zero l’ex assessore pugliese. Che vorrebbe vedere dunque al più presto alla luce questo Centro per malattie neuromuscolari, una di quelle strutture incardinate in presidi ospedalieri e da localizzare nel nostro caso in posizione baricentrica (in questo senso il Policlinico e il nuovo ospedale si equivalgono), dotati di radiologia, endoscopia, pneumologia, neurologia e attività a consulenza di otorinolaringoiatria e gastroenterologia. Gli spazi a disposizione del Centro? Beh, non potranno essere sotto i 2mila mq, e comunque in grado d’offrire almeno una dozzina di stanze: in questo senso è stata presentata proposta dal nuovo ospedale Monopoli-Fasano, mentre non si conosce soluzione altrettanto immediata dal Policlinico. Ma anche lo ‘staff medico’ dev’essere ben delineato, composto da almeno una decina di medici (neurologi, pneumologi, fisiatri e neuropsichiatra infantile) con un organico di un’altra trentina di unità tra personale sanitario e non sanitario. “Il Centro dev’essere collegato al mondo della ricerca e didattica, considerata l’ampiezza delle prospettive di studio, nuove cure e tecnologie. Per quest’ultimo motivo -spiega infine Amati – entrambe le soluzioni hanno la possibilità di fare riferimento, per vicinanza chilometrica, alla Facoltà di Medicina dell’Università di Bari, mentre solo la soluzione del nuovo ospedale Monopoli-Fasano assicura equidistanza con più Facoltà di Medicina e in particolare di quella di Bari, come detto, di quella di Taranto e di quella di Lecce. Anzi, il mancato incardinamento del Centro in una specifica Azienda universitaria, rende più accessibile – ovviamente – l’attività di didattica e ricerca di tutte le aziende universitarie pugliesi”.

Francesco De Martino


Pubblicato il 27 Settembre 2023

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