Cronaca

Scomparso il dottor Scarangella, un professionista d’altri tempi

La scorsa settimana è morto a Palese all’età di 92 anni il medico Domenico Scarangella, figura nota nella ex frazione a nord di Bari non solo per competenza e serietà durante gli anni della sua attività professionale nella ex frazione, ma soprattutto per essere stato per quasi un quarantennio il titolare della Condotta medica cittadina. Con la sua scomparsa Palese ha perso una delle figure professionali più note che hanno operato in paese dagli anni dell’immediato dopoguerra, fino alla seconda metà degli anni Novanta del secolo scorso, quando, per raggiunti limiti di età, andò in pensione dopo aver svolto da ultimo il ruolo di dirigente di Distretto della Asl di Bari. A Scarangella, giovane medico non ancora trentenne, fu affidata la guida della Condotta medica di Palese agli inizi degli anni Cinquanta. Incarico, questo, ricoperto fino a metà degli anni Ottanta, quando gli effetti della Riforma sanitaria del 1978 determinarono la soppressione delle Condotte mediche e l’avvento di un nuovo corso per la medicina territoriale. Mimmo, come lo chiamavano i colleghi e le persone più strette, si integrò subito nel contesto palesino, dove inizialmente si spostava da Bari ad esercitare la professione medica. E ben presto scelse Palese anche per venire a viverci stabilmente con la moglie, Maria Rega, da prima prendendo casa in fitto in una traversa di corso Vittorio Emanuele, nelle vicinanze di piazza Capitaneo, e poi spostandosi con la residenza a via Nazionale, in villa “Sassanelli”. Per in fine trasferirsi, agli inizi degli anni Sessanta, nella villa fattasi costruire sull’odierna via Capruzzi (già III traversa di via Duca D’Aosta nei pressi dell’omonimo edificio scolastico), dove è stato residente fino alla fine della sua esistenza. A Palese sono anche nati i suoi tre figli, Antonello, Daniele (scomparso prematuramente a Roma agli inizi degli anni Novanta) e Francesco. Quando Scarangella giunse alla locale Condotta medica, Palese era ancora una località a forte vocazione agricola con una discreta presenza di attività artigianali e numerose famiglie traevano la loro principale fonte di reddito dalla piccola pesca o da attività stagionali di ristorazione lungo la costa di Palese e Santo Spirito, allora costellata da numerose “sciale” a mare e da qualche ristorante agli albori. Da Scarangella, in oltre quarant’anni di professione, sono passate quasi tutte le generazioni di bambini nate o trapiantate a Palese nell’arco di questo periodo, perché la Condotta medica di cui era responsabile era anche Centro di vaccinazione della ex frazione. Quindi, sotto il suo sguardo e cure passavano tutti i neonati palesini ed i bambini in età prescolare e scolare man mano che giungevano in età d’obbligo vaccinale. Infatti, come in molti ancora ricordano nella ex frazione, noto era in paese il duo ambulatoriale Scarangella e Fascicolo, dove il secondo era l’infermiere che affiancava il medico nelle attività di assistenza sanitaria nell’ambulatorio della Condotta. E di assistenti infermieristici di cognome Fascicolo alla Condotta medica di Palese, Scarangella ne ebbe due nel corso dell’attività ambulatoriale, perché dapprima si trovò al suo fianco, fino al 1966, l’ormai anziano Enrico e successivamente, dal 1967 in poi il figlio Pietro, subentratogli al momento del pensionamento ed essendogli stata assegnata, dopo un lungo precariato presso altre Condotte mediche della Città di Bari, come sede stabile l’ambulatorio comunale di Palese. Infatti, come si ricorderà, la medicina territoriale prima della Riforma Sanitaria del 1978 era in capo ai Comuni ed erano questi a gestire direttamente sui territori di rispettiva competenza tutte le funzioni inerenti l’Igiene e Sanità pubblica, tra cui figuravano per l’appunto le Condotte mediche ed i Centri di vaccinazione presenti sul territorio. E, quindi, il dottor Scarangella in veste di responsabile della Condotta medica di Palese era anche l’Ufficiale sanitario della Frazione barese. Da lui, infatti, i palesini dovevano passare all’epoca della Condotta medica per il rilascio di talune certificazioni sanitarie personali, quali ad esempio l’attestazione di sana e robusta costituzione fisica, indispensabile all’ammissione di esame per l’ottenimento della patente di guida o per il porto d’armi. All’ufficiale di Condotta, e perciò a Scarangella, spettava anche il coordinamento dell’assistenza medica di base, e quindi dei medici dei vari Enti mutualistici presenti all’epoca a Palese. Ed in tale veste nei primi anni Settanta il dottor Scarangella riuscì ad organizzare a Palese un primo rudimentale servizio prefestivo e festivo di assistenza sanitaria, antesignano delle odierne e moderne “Guardie mediche”, coinvolgendo gli allora giovani medici neolaureati locali. Non a caso, Scarangella fu anche artefice nei primi mesi degli anni Ottanta dell’istituzione a Palese della “Guardia medica” territoriale (introdotta poi con la Riforma Sanitaria del 1978), che ricopriva anche i quartieri baresi di Fesca, San Girolamo e l’ex frazione di Santo Spirito, facendo della locale Condotta medica anche la sede di detto presidio. Inoltre, nell’autunno del 1973, in veste di Ufficiale sanitario locale, si trovò ad affrontare e gestire l’emergenza sanitaria del colera in Terra di Bari che vide nel giro di poche ore sottoporre a vaccinazione preventiva obbligatoria tutta la popolazione palesina. Un’operazione che a Palese fu magistralmente portata a termine in tempi rapidissimi e non procurando così quell’infezione alcuna vittima nella ex frazione. Ma il dottor Scarangella a Palese fu anche medico della Mutua, in quanto convenzionato con alcuni dei principali enti di assistenza sanitaria categoriale, tra cui quello dei dipendenti delle Ferrovie dello Stato, per il quale il professionista scomparso a Palese era unico designato all’assistenza. Ed in quanto mutualista (all’epoca non esisteva il tetto massimo di assistiti, perché il professionista veniva retribuito in base al numero di visite effettuate) Scarangella aveva anche un suo ambulatorio medico personale nella villa di via Capruzzi, nel quale esercitava quasi esclusivamente di pomeriggio, essendo di mattina presente alla Condotta medica o in visite domiciliari. E della sua attività ambulatoriale nelle mura domestiche in molti ricordano anche la sempre presente ed attenta segretaria, Teresa Tissi, che nella villa di Scarangella era praticamente di casa, essendo anche la collaboratrice domestica di famiglia e dalla quale i pazienti di Scarangella dovevano quasi sempre passare, per appuntamenti ambulatoriali fuori orario o per la richiesta di visite domiciliari. Infatti, l’infermiere Fascicolo (padre prima e figlio dopo) e Teresa erano le principali figure di riferimento dell’entourage di Scarangella nel suo quasi mezzo secolo di professione a Palese. Impresse restano tuttora in tante famiglie palesine la disponibilità e la cortesia di Scarangella, oltre che la sua abilità professionale nella cura di bambini ed adulti, come pure indimenticabile per molti che lo hanno conosciuto è la simpatia che riusciva a suscitare nei pazienti da lui assistiti. A volte un po’ burbero e scontroso, ma mai irriverente e sempre distinto e rispettoso nei confronti dei pazienti e di coloro che hanno goduto della sua stima ed amicizia. E questo suo stile era anche testimoniato dall’impeccabilità del suo abbigliamento, oltre che dalla quasi solennità del suo incedere e del suo elegante portamento. Quindi, il dottor Scarangella, pur non essendo palesino d’origine, è stato per Palese, a suo modo, un protagonista incisivo e dinamico che ha dato onore lustro con il proprio ruolo all’allora piccola comunità che lo ha ospitato ed adottato e che lo ha ripagato con simpatia e considerazione, per la lodevole ed insigne attività professionale da lui svolta sempre con passione, amore e dedizione. Soprattutto in favore dei ceti più deboli e meno abbienti. In definitiva, un professionista d’alti tempi.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 3 Agosto 2017

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