Scontro in aula tra Emiliano e i “5 Stelle” sul numero di interrogazioni e mozioni
A salire nel capoluogo pugliese, dopo un paio di giorni di tregua nell’afa estiva, non è solo la temperatura atmosferica esterna, ma anche quella del clima politico all’interno dell’Aula di via Capruzzi. Infatti, durante la seduta di Consiglio regionale di ieri (martedì 4 luglio) dedicata a mozioni ed interrogazioni, la discussione apertasi tra il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (Pd), ed alcuni esponenti dell’opposizione, in particolare “grillina”, si è infuocata al punto da rendere necessario l’intervento del presidente dell’Assemblea, Mario Loizzo, che si è visto costretto a richiamare il governatore pugliese per i toni ed il tenore di certe sue dichiarazioni polemiche con le forze di opposizione e, in particolare, di quella pentastellata. Loizzo, riferendosi evidentemente all’interveto del presidente della Giunta regionale, ha giudicato “inopportuno e non corretto parlare di abuso della facoltà di sindacato, perché un consigliere può presentare tutte le interrogazioni e tutte le mozioni che vuole”, anche se ha poi chiarito che il suo era semplicemente un “invito ad evitare le interrogazioni stereotipate e ad andare, invece, sul merito delle questioni, che può dar vita a discussioni più utili”. Ad infiammare la discussione e la successiva reazione polemica del governatore Emiliano è stato l’eccessivo numero di interrogazioni e mozioni presentate dai consiglieri del gruppo del M5S che, secondo quanto ha poi affermato il Presidente della Regione, “è una batteria tale da rappresentare ostruzionismo, un modello industriale che serve evidentemente solo a fare poi il susseguente comunicato stampa, senza portare a risultati politici”. Parole, queste, che evidentemente non sono piaciute ai rappresentanti delle opposizioni, ma forse neppure al presidente del Consiglio che, per smorzare i toni, è poi intervenuto con l’invito sia ad Emiliano che agli interroganti. Ai “5 Stelle”, in particolare, potrebbe non essere andata giù la definizione attribuita a loro di “populisti” da parte del governatore pugliese che, a sua volta, è stato definito dai pentastellati come “un presidente che evidentemente non é in grado di controllare i suoi nervi”. Inoltre, i consiglieri del M5S hanno stigmatizzato le affermazioni di Emiliano definendole “gravissime, al pari del suo disappunto per essere stato costretto a fare il suo lavoro rispondendo alla batteria di interrogazioni e mozioni presentate”. Ancor più dura la nota degli otto esponenti regionali del M5S con cui successivamente hanno stigmatizzato ulteriormente il comportamento in Aula del governatore, invitandolo ad essere più rispettoso delle prerogative del consiglieri. “Comprendiamo che la grande mole di lavoro dei consiglieri del Movimento 5 Stelle possa dare fastidio e spiazzare un presidente di Giunta come Emiliano che evidentemente non è abituato a questi ritmi di lavoro passando più tempo negli studi televisivi romani che ad impegnarsi per i pugliesi che ogni mese gli pagano lo stipendio” – è stato il commento nella nota dei “5 Stelle” pugliesi all’intervento in Consiglio del governatore. “Tuttavia – hanno aggiunto i “grillini” di via Capruzzi – non possiamo che stigmatizzare le gravissime affermazioni del presidente della Regione che in data odierna ha addirittura manifestato il suo disappunto in Consiglio regionale per essere stato ‘costretto’ a fare il suo lavoro rispondendo alla ‘batteria’ di interrogazioni e mozioni presentate nel pieno esercizio delle loro funzioni dai gruppi consiliari in merito alle numerose problematiche regionali, molte delle quali causate dalla cattiva amministrazione di questo Governo”. Quindi, per i pentastellati della Regone Puglia, “non solo il ruolo dei consiglieri regionali viene pressoché quotidianamente umiliato da un Governo autarchico che ignora pressoché sistematicamente le numerose proposte di legge presentate dal gruppo M5S, ma addirittura nella seduta consiliare riservata alla risposta agli atti di sindacato ispettivo, molti dei quali attendono da quasi un anno a causa delle negligenze della Giunta, siamo costretti ad ascoltare (anche) gli sfottò e l’arroganza di un Presidente che evidentemente non è in grado di controllare i suoi nervi”. Pertanto, con lo stesso comunicato i consiglieri “grillini” di via Capruzzi hanno rispedito al mittente, vale a dire ad Emiliano, alcune frasi da lui usate nella seduta di Consiglio di martedì, come quella in cui ha detto loro: “sembra che non abbiate altro da fare che fare domande o scrivere mozioni”, insieme ad una “serie di esternazioni fuori luogo e pareri non richiesti sull’attività dei consiglieri di opposizione, culminati in una arrogante sfida verbale ad un consigliere” a cui Emiliano ha esclamato: “deve ancora nascere quello che mi fa alzare e andare via e certamente non sei tu”. “Toni – hanno sottolineato nella nota i pentastellati – che non andrebbero utilizzati neanche in un bar di periferia”, esclamando: “figuriamoci se si possono tollerare in una aula consiliare pronunciate da un presidente di Giunta regionale”. E tali manifestazioni di intolleranza del governatore Emiliano nei confronti di chi la pensa diversamente – secondo gli otto esponenti penta stellati – sarebbero arrivate “ironia della sorte, proprio all’indomani di una legge sulla finta Partecipazione” e sarebbero anche “l’ennesima dimostrazione dell’amore di Emiliano per la democrazia e per il libero scambio di opinioni”. Anche il capogruppo di Dit, Ignazio Zullo, ha stigmatizzato in Aula “i toni e i modi con i quali il presidente Emiliano si é rivolto ad alcuni colleghi dell’opposizione”, definendoli “non accettabili” da parte della massima espressione regionale. Infatti, ha aggiunto Zullo: “Le mozioni sono uno strumento democratico con i quali i consiglieri regionali evidenziano carenze o suggeriscono soluzioni, dando voce ai bisogni del territorio”. Ma evidentemente l’aumento della temperatura atmosferica e, verosimilmente, anche le vicende interne al Pd nazionale, la cui direzione è in programma giovedì, potrebbero aver contribuito non poco su quanto accaduto durante l’ultima seduta del Consiglio regionale pugliese. E dire che manca ancora più di un mese alla pausa ferragostana della politica pugliese e nazionale ed il clima è già parecchio incandescente. C’è solo da sperare che nelle prossime settimane almeno il meteo si faccia più mite.
Giuseppe Palella
Pubblicato il 5 Luglio 2017