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Scoperto il ‘bluff’ casermette: salta per la quarta volta il protocollo

Salta per la quarta volta consecutiva la riunione prevista al Ministero della Giustizia sulla realizzazione del Polo unico per gli uffici giudiziari baresi e stavolta è addirittura “rinviata a data da destinarsi”, come si legge nello scarno comunicato diramato da via Arenula inviato già ieri al Comune di Bari, all’Agenzia Nazionale del Demanio e al Provveditore Interregionale per le Opere Pubbliche di Campania, Molise, Puglia, Basilicata. Nell’incontro si sarebbe dovuto sottoscrivere il nuovo protocollo d’intesa per la destinazione dell’area delle ex Caserme Milano e Capozzi a Polo della Giustizia, per il quale il ministro Alfonso Bonafede, a Bari il 15 giugno scorso, aveva già annunciato la disponibilità di fondi per 94 milioni di euro. Ora che le carte sul’bluff’ casermette cominciano ad essere state finalmente scoperte anche dai tecnici ministeriali, sarà bene al Comune di Bari la smettano di correre dietro a tavoli, riunioni, ma soprattutto progetti e studi di fattibilità fantasma, per cercare di sciogliere per davvero i nodi intricatissimi attorno alla sede unica della giustizia. Bari, lo sanno anche le pietre, vive da più di un anno una situazione di disagio per gli uffici giudiziari penali, costretti a diversi traslochi e allo spezzettamento in otto diversi sedi a causa dello sgombero dell’ex Palagiustizia di via Nazariantz dichiarato inagibile per rischio crollo. E questa fantomatica firma del protocollo era stata fissata inizialmente per il 28 maggio, senza nemmeno sapere se l’attuale sindaco sarebbe stato riconfermato alle une o meno, poi rinviata al 20 giugno per motivi elettorali, successivamente slittata all’11 luglio e solo pochi giorni fa è stata inviata dal mistero agli enti interessati una bozza di protocollo. E ieri, alla vigilia della riunione, il Ministero ha comunicato la necessità di rinviare ancora “alla luce delle osservazioni pervenute sul testo del protocollo integrativo” per “i conseguenti necessari approfondimenti”. Sede unica della giustizia a Bari, questione mai risolta che si trascina da quasi trent’anni con l’Amministrazione Comunale retta da Antonio Decaro costretta a rivedere l’idea di collocare nelle ex Casermette di Carrassi il Polo della Giustizia, dopo aver avviato –come detto- per questo uno studio di fattibilità, ignorando che le aree occupate dalle caserme ‘Milano’ e ‘Capozzi’ erano state già vincolate a verde per il quartiere dal vigente Piano Regolatore Generale fin dal lontano 1976, come quella di largo 2 giugno, successivamente occupata effettivamente dal parco più grande della Città. E nessuno proprio a Palazzo di Città potrà mai dire di non sapere, visto che già un paio di anni fa Leonardo Scorza, a suo tempo presidente della Circoscrizione Carrassi/San Pasquale, ha perfino raccolto firme e consegnato petizioni in Comune, allo scopo di preservare l’area-standard al servizio del quartiere. Spiegandone bene anche gli altri motivi: <<Temo che non si abbia la consapevolezza della situazione di mobilità e traffico nella zona delle ex Casermette, ad oggi veramente intensa>>. Infatti la Regione Puglia ha autorizzato l’apertura del ‘Pronto soccorso’ alla <<Mater Dei>, che aveva accorpato in quella sede tutte le strutture sanitarie CBH, creando così un ospedale da 450 posti letto. Peccato che l’unico accesso delle Ambulanze avviene solo attraverso Via Hanneman dove, oltre a un complesso residenziale composto da circa duecento famiglia, si trova l’ingresso del Liceo Scientifico Fermi (1600 alunni e 150 docenti) e un noto ristorante-pizzeria. La Regione autorizzava e il Comune di Bari faceva spallucce, scaricandosi di responsabilità. Come se fosse compito della Regione agire sul traffico di una Città. Non solo: l’Ospedaletto dei Bambini in vista del futuro allargamento di Via Amendola (<<…undici anni non sono stati sufficienti ad ottenere un progetto definitivo!>>, sbottava Scorza), sta attrezzando al suo interno un parcheggio da 400 posti con ben 2 accessi sulla stessa Via Hanneman. <<In questa cornice –riattacca Scorza – senza alcuno studio sui flussi di traffico, sulle necessarie aree di parcheggio e un dettagliato piano particolareggiato, Decaro ha deciso di insediare il Polo della Giustizia. Considerata la dimensione sovra-comunale dei servizi giudiziari, in questa situazione e senza uno svincolo diretto di entrata e uscita in tangenziale, l’intera area collasserà con un degrado della qualità della vita dei residenti, oltre che l’aumento dell’inquinamento acustico ed atmosferico che raggiungerà livelli assai pericolosi per la salute>>. E sulla collocazione del Polo della Giustizia durante l’incontro del P.U.G. (Piano Urbanistico Generale) partecipato del 23 Ottobre 2017 presso l’Urban Center, anche i tecnici incaricati della redazione del PUG, hanno espresso chiaro e tondo la loro assoluta contrarietà alla collocazione nelle ex casermette di Via Fanelli.

 

Francesco De Martino


Pubblicato il 11 Luglio 2019

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