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Scoppia la polemica in commissione Bilancio tra Pd ed il M5s per i Consorzi di Bonifica

 

Tra la coalizione di centrosinistra che alla Regione Puglia sostiene il presidente Michele Emiliano e il M5S è appena iniziata la preannunciata collaborazione di governo (che prevede a breve l’ingresso in Giunta della pentastellata Rosa Barone al Welfare) che già emergono i primi contrasti nei lavori del Consiglio. Infatti, i pentastellati, durante la seduta di questa settimana della I Commissione, hanno votato favorevolmente, assieme al Pd, il Bilancio di previsione 2021 e quello pluriennale 2021-2023 del governatore Emiliano, proseguendo così sulla strada dell’annunciata alleanza di governo, in attesa della concordata nomina ad assessore dell’esponente pentastellata, però sulla gestione dei Consorzi di bonifica, in Commissione Bilancio, si sono già verificati screzi. Difatti, su proposta del rappresentante del M5S, è stata eliminata la previsione del passaggio del servizio irriguo agli agricoltori dai Consorzi ad Aqp Spa, come invece prevedeva la legge regionale approvata circa tre anni or sono. L’approvazione nella proposta della legge di Bilancio di un articolo che dispone l’ennesimo contributo di 10 milioni di Euro ai Consorzi di bonifica ha comportato di conseguenza l’inserimento anche della norma che elimina il trasferimento dell’attività idrica dal soggetto privato Consorzio di bonifica al soggetto pubblico Acquedotto pugliese. “Abbiamo ottenuto un grande risultato per gli agricoltori pugliesi” è stato il commento dei 4 consiglieri filo governativi del M5S, Grazia Di Bari, Rosa Barone, Cristian Casili e Marco Galante, che hanno poi aggiunto: “Ci siamo sempre battuti contro il passaggio del servizio irriguo ritenendolo incostituzionale, perché avrebbe comportato un vero e proprio salasso sul costo dell’acqua”. Quindi, hanno sottolineato i grilli quasi in maggioranza, “finalmente abbiamo concretizzato anni di battaglie in Commissione e Consiglio, scongiurando un grave danno per i nostri agricoltori”. Ma alle dichiarazioni di giubilo dei quattro esponenti pentastellati non si sono fatte attendere le dichiarazioni polemiche del presidente della I Commissione, esponente del Pd, Fabiano Amati, che ha così ironicamente replicato: “Ma ci volevano i ‘5 Stelle’ in maggioranza per privatizzare l’acqua e continuare a sostenere i carrozzoni dei Consorzi di bonifica, che succhiano sangue ai cittadini con il tributo e quindici milioni all’anno dal bilancio, per pagare super stipendi ai dipendenti e lasciare alla fame gli operai a tempo determinato?” Per poi domandarsi anche: “Si può continuare a chiedere ai pugliesi di coprire il costo di un servizio che non ricevono?” Ed ancora con un altro interrogativo: “E’ chiaro o no che con i soldi buttati nei Consorzi si potrebbe sistemare e modernizzare almeno un ospedale all’anno?” Infatti, ha commentato inoltre Amati: “Non c’è che dire: un bel programma per mangiarsi tutto il tonno contenuto nella scatoletta che sino a qualche anno fa volevano solo aprire per far trionfare il buon governo” ed esclamare: “Accipicchia!”. E, proseguendo nella polemica, Amati ha dichiarato: “Non si ha idea di quanti ospedali si sarebbero potuti sistemare con i soldi sprecati negli anni per finanziare i Consorzi di bonifica. Una forza politica, i ‘5 Stelle’, che da anni insultano il presidente Emiliano e tutti noi e che sino a ieri sera – compatti – hanno chiesto una Commissione d’indagine su presunti scempi di Vendola e dello stesso Emiliano sul Psr”, ma che ora però “si permettono addirittura di subordinare la loro presenza in maggioranza all’approvazione di un provvedimento che più privo di senno non si può”. Infatti, ha commentato ancora con ironia il presidente della Commissione Bilancio e Programmazione della Regine: “È proprio vero, quando Dio vuole rovinare qualcuno gli toglie la ragione”. Per poi spiegare: “con la proposta grillina si intende abrogare una norma che prevede di trasferire ad Aqp (soggetto pubblico) la gestione delle reti idriche, allo scopo di ridurre lo spreco e i buchi di bilancio che i Consorzi (soggetti privati) chiedono di ripianare ogni anno prelevando soldi dalle tasse e tasche dei cittadini”. “Ma c’è di più!” – esclama Amati, rivelando che “la norma proposta dai Cinquestelle punta a mantenere nelle mani di Consorzi privati la gestione delle reti idriche, nonostante gli stessi Consorzi chiedano dal 2013 all’Autorità idrica di far prendere in gestione ad Aqp 1.500 km di reti che gestiscono in circa 30 Comuni”. E ciò vuol dire, per lo stesso Amati, che la norma punta a realizzare ciò che pure i Consorzi, almeno in parte, credono di non poter fare. Perciò il presidente della I Commissione, a conclusione della sua nota polemica con i quasi alleati di maggioranza, pure si chiede: “Si può essere meno lungimiranti? Si può mai fare una cosa che ci costa tanti ospedali efficienti in meno? Si possono sostenere programmi privi di qualsiasi rendimento? Si può avallare un’idea che contrasta con tutta la disciplina ambientale europea e nazionale in materia di gestione unitaria dell’acqua per i diversi usi? Si può dire a parole – dunque – di voler avere cura della natura e nei fatti, invece, perorare la causa dello sperpero della risorsa idrica?”, dichiarandosi in fine convinto che “se i soldi sprecati nei Consorzi fossero dei colleghi Laricchia, Barone, Casili, Di Bari e Galante, non saremmo costretti a vedere queste scene”. Però, dopo tutte queste obiezioni di Amati, sarebbe forse il caso di chiedersi anche perché mai la polemica è solo con gli esponenti del M5s e non anche con gli altri componenti della maggioranza di centrosinistra della Commissione da lui presieduta, visto che i “grillini” dal punto di vista numerico sono ininfluenti in Consiglio, ma anche in Commissione per la maggioranza stessa? Ed a questo punto, se le considerazioni di Amati sono fondate, chi è più “irresponsabile” alla Regione Puglia, per il presunto spreco da 10 milioni di Euro da dare ai Consorzi di bonifica, chi ha proposto l’emendamento in questione o la maggioranza che ha consentito ai proponenti di vederlo approvato? Ma questo sicuramente lo vedremo meglio in Consiglio regionale quando, a breve, approderà per la discussione e l’approvazione il Bilancio previsionale del 2021.

 

Giuseppe Palella


Pubblicato il 19 Dicembre 2020

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