Scuola in affanno: “Un altro anno di vuoti e precariato”
I rappresentanti sindacali lanciano come ogni anno l'allarme, ma infine ci si riduce sempre all'emergenza
Non brilla il sole, come accade quasi sempre durante il periodo vacanziero nel pianeta/scuola, sulle immissioni in ruolo in Puglia. Anche questa volta, difatti, il Ministero non s’è smentito e su 1.863 posti vacanti, soltanto 668 saranno stabilizzati (54 su 144 direttori dei servizi generali e amministrativi, 151 su 404 assistenti amministrativi, 59 su 270 tecnici, 404 su 1018 collaboratori scolastici e zero su 27 posti di altri profili), numeri in rosso che mettono sui tavoli i sindacati. <<Ci attende ancora un altro anno con un gran numero di personale precario al quale andranno aggiunti, inevitabilmente, centinaia di posti in deroga per garantire il normale funzionamento delle scuole>>, annuncia Gianni Verga, segretario generale della Uil/Scuola della regione Puglia. Una situazione alla quale, sempre secondo Verga, si aggiunge “il danno rappresentato dalla riforma dell’ordinamento professionale ATA che, a seguito dell’ipotesi di contratto nazionale, non sottoscritta dalla Uil, prevede la rivisitazione dei profili con ulteriore aggravio di mansioni per tale personale, già oberato da incombenze spesso totalmente estranee agli obblighi contrattuali. Un esempio? “Passweb”, l’assistenza specialistica agli alunni disabili o la gestione della rete informatica d’Istituto e gli esempi potrebbero continuare. “Il PNRR – continua Verga – poteva rappresentare una svolta per risolvere varie questioni aperte e per rendere stabile l’organico ex covid, ma nulla è stato fatto e ciò ha portato solo ad un sovraccarico del lavoro, senza alcun riconoscimento, che ricade sulle segreterie e sul resto del personale ATA”. Insomma, si continua a lasciare indietro il sistema istruzione in una regione – come la Puglia – fortemente penalizzata dal tasso di dispersione scolastica, con un organico scolastico – sia nel corpo insegnante e sia nel personale amministrativo – assolutamente non corrispondente alle esigenze delle scuole. Un ‘gap’ enorme che, puntualmente ogni anno, si traduce in deroghe gestire dai dirigenti scolastici e al personale tutto che, appunto, non farà mancare nulla agli studenti, finendo come al solito per sopperire a mancanze ed inadempienze di chi, invece, dovrebbe garantire ben altro. Eppure strillavano buone notizie le voci politiche dai corridoi dell’ente regione Puglia non più di tre mesi fa a favore del personale ATA inserito in graduatoria, in attesa d’essere assunto nelle scuole. Il Consiglio regionale, all’unanimità, la primavera scorsa aveva approvato una mozione che impegnava il presidente Emiliano e l’assessore Leo ad attivarsi presso il Governo centrale – in sede di Conferenza Stato-Regioni – affinché venissero privilegiati nelle assunzioni chi avesse maturato esperienza svolgendo ruoli tecnico/amministrativi nel difficile periodo dell’emergenza Covid. Una speranza mai realizzata dopo una vertenza che riguardava oltre 2mila lavoratori in tutta la Puglia, personale impegnato in compiti di responsabilità e servizio importanti, come organico aggiuntivo, nei due anni della pandemia e dei quali le scuole hanno continuano ad avere grande bisogno. Ma il mancato finanziamento da parte del Governo centrale dell’organico aggiuntivo, di fatto ha bloccato le graduatorie ATA e impedisce che queste professionalità già formate ed esperte possano essere reclutate. E non basta: per far fronte alla carenza di personale amministrativo, tecnico e ausiliario nelle scuole, non potendo attingere alle graduatorie ATA, alcuni Comuni pugliesi hanno contattato i dirigenti scolastici per proporre personale aggiuntivo da collocare, scegliendo tra i beneficiari del reddito di cittadinanza. Un sistema di reclutamento ritenuto formalmente scorretto, però, che penalizzava i collaboratori scolastici regolarmente inseriti nelle graduatorie e in attesa di convocazione. La carenza di personale ATA è un problema che non riguarda solo la Puglia ma tutte le regioni, e sarebbe auspicabile, come hanno sostenuto pure i rappresentanti sindacali, che si possa trovare un accordo per rifinanziare l’organico aggiuntivo di cui la scuola ha enorme bisogno.
Antonio De Luigi
Pubblicato il 29 Luglio 2023